Possibilità di visualizzare in forma semplice e immediata le informazioni vitali dell’azienda che determinano il buon andamento e il successo del business. Business intelligence, opportunità di rendere coerenti le prestazioni critiche con gli obiettivi strategici.
Analisi dei dati, accurata e immediata, anche in tempo reale, per accelerare e migliorare i processi decisionali. Negli ultimi dieci anni il business di cui stiamo parlando è diventato uno dei primi settori del software d’impresa.
Attorno ad esso si sono moltiplicate le acquisizioni miliardarie che hanno contribuito a consolidare le soluzioni di intelligence di Ibm, Sap e Oracle in quello che viene correntemente definito come business analytics, ovvero software in grado di analizzare grandi volumi di dati per aiutare il top management a prendere le decisioni più corrette in linea con gli obiettivi aziendali.
Ma accanto al software acquisisce sempre più importanza poter disporre della tecnologia hardware in grado di assecondare nel modo più efficiente possibile l’analisi dei dati e la produzione di informazioni. E’ il caso di Ibm, impegnata nell’ambizioso progetto di un nuovo supercomputer, – Watson, in memoria di Thomas J. Watson Senior, colui che fondò l’Ibm – che dovrà riuscire a rendere ancora più performanti le operazioni analitiche.
Nell’ambito di questo settore le opportunità sono ancora molte, tanto è vero che recentemente la storica società dell’informatica ha affermato di volere espandere il valore generato dal business dell’analisi dei dati: dagli attuali 9,4 miliardi di dollari prodotti nel corso del 2010 si vuole arrivare a 16 miliardi nel 2015, più di un miliardo di dollari di incremento medio annuo.
Nell’ultimo anno la crescita delle attività di Ibm riconducibili alle business analytics hanno registrato un aumento del 14%, sia nel secondo che nel terzo trimestre del 2010, un risultato di gran lunga superiore all’aumento complessivo di fatturato, valutato rispettivamente nell’ordine del 2% e 3%.
Ibm non è certo l’unica a guardare con interesse alle rinnovate opportunità che risiedono in questo settore e si confronta con una concorrenza di primo livello, rappresentata da Sap e Oracle. Secondo Idc, Sap è la società leader nel software dedicato all’analisi dei dati, mentre Oracle è il numero uno a livello complessivo, con una posizione dominante nel segmento del datawarehouse.
Il vantaggio di queste due ultime aziende nei confronti di Ibm è che entrambe hanno una presenza storica nel settore delle applicazioni Erp nei confronti delle quali l’integrazione con soluzioni analitiche risulta di primaria importanza per i clienti. E non si deve trascurare la progressiva ascesa di Microsoft che dal basso ha iniziato a consolidare una offerta sempre più attraente per semplicità di implementazione e costo complessivo delle soluzioni.
Negli ultimi 4 anni si dice che Ibm abbia speso più di 14 miliardi di dollari per acquisire società proprietarie di tecnologie primarie e complementari alla business intelligence, non ultima l’acquisizione di Netezza, avvenuta lo scorso novembre, per una cifra di 1,7 miliardi.