Building an analytics culture. Esplode il ritmo dei dati al SAS Forum Italia 2014

L’innovazione non è solo un fatto tecnologico, ma culturale. Presuppone un nuovo modo di pensare la realtà a cominciare dall’analisi dei dati

Big Data Bang. SAS spacca con un’esplosione di dati al ritmo delle percussioni dei Vulcanica che hanno introdotto la nona edizione dell’annuale appuntamento che ha riunito a Milano la comunità dei dati con oltre 1.460 partecipanti. Ma qual è il ritmo segreto dei dati? «Le scoperte umane nascono dalla passione, dal valore di un’intuizione» – ha dichiarato Emanuela Sferco, marketing director SEE region di SAS, dando il benvenuto alla business community italiana e internazionale. «Ogni teoria prevede un’ipotesi e deve essere dimostrata dai dati. E oggi, le tecnologie di high performance analytics permettono di rivelare i codici nascosti della conoscenza».

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Big Data Bang. Esplode il ritmo dei dati al SAS Forum Italia 2014

 

Non solo. «L’analisi dei dati trasforma il business. Crea bellezza e sviluppa creatività». Marco Icardi, vice president SEE region di SAS ha sottolineato che «SAS ha l’obiettivo di portare innovazione e conoscenza alla portata di tutti e in ogni settore», ribadendo la volontà di diventare aggregatore di competenze e temi innovativi. «La conoscenza – ha detto Icardi – ha valore solo se genera cultura, se è condivisa e se è alimentata dai giovani».

Marco Icardi, al SAS Forum 2014: «Giovani e futuro. Etica e trasparenza»

DIGITAL TRANSFORMATION

Quattro i temi chiave di questo “Big Data Bang”: mobilità, real-time, sicurezza e cloud declinati su temi dell’energia, del credito, della ricerca, del finance, del marketing, della mobilità e dei social network nella tavola rotonda che ha animato la prima parte della giornata che ha visto protagonisti: Tomás R. Blázquez, head of ICT Application Development and Maintenance – Global ICT di Enel Group («i dati sono il DNA delle aziende e determinano la capacità di cambiamento e il successo»); Claudio Contini, presidente e AD di Telecom Italia Digital Solutions («il business del futuro non può prescindere dalla conoscenza dei dati basata sugli high performace analytics»); Fabio Sbianchi, AD e fondatore di Octo Telematics, («i dati devono essere uno strumento non un fine»); Daniele Tognaccini, direttore del Centro di Ricerca Scientifica di MilanLab («anche il benessere psicofisico di un atleta è questione di dati»); Valerio Cencig della Direzione Centrale Pianificazione e Controllo di Intesa Sanpaolo («big data sì, ma con logica, valore e soprattutto semplicità»); Roberto Monachino, CFO head di UniCredit Group («non esiste il padrone dei dati»).

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VERSO UNA PROSPETTIVA NUOVA

I sistemi informativi aziendali vedono cambiare la relazione tra IT e business. In azienda, le divisioni IT sono in bilico tra commoditization e vantaggio competitivo, tra spinta alla conservazione e trasformazione.

Costruire una cultura degli analytics significa creare una modalità nuova di allineamento non sequenziale tra IT e business aziendale, attraverso strumenti e metodi capaci di creare valore per evitare lo “scontro” o peggio ancora l’indifferenza. Il Data Management garantisce che i dati a disposizione di processi e ruoli aziendali siano sempre efficaci e funzionali al raggiungimento degli obiettivi.

Secondo il white paper di IDC dal titolo Chance of a Lifetime: Using Big Data and Analytics as the Ticket to Strategic Relevance – lo scenario di business attuale, caratterizzato da un uso intensivo dei dati, offre ai responsabili dei sistemi informativi l’occasione per supportare le strategie aziendali verso il raggiungimento degli obiettivi e di maggiori profitti.

La survey condotta per conto di SAS ha coinvolto 578 manager appartenenti alla divisione IT, alle line of business (LOB) e alla funzione analytics e ha messo in evidenza il divario di vedute tra sistemi informativi e LOB: spesso le persone di business vedono il dipartimento informatico come un ostacolo agli analytics, piuttosto che un abilitatore, e di conseguenza tendono ad agire in autonomia, adottando soluzioni alternative a quelle proposte dall’IT aziendale, che viene messo così in ombra.

SAS VISUAL ANALYTICS

RISPOSTE RAPIDE A DOMANDE COMPLESSE

Dare senso ai dati quantitativi e alle informazioni non strutturate che si accumulano in azienda, visualizzare la complessità delle relazioni nascoste e rendere esplicita la conoscenza – identificando alla velocità di un refresh, potenziali problemi e opportunità fino a rivelare quello che probabilmente accadrà in futuro – non richiede più uno stato maggiore di CIO e CTO in camice bianco pronti a tornare nei loro laboratori di analisi dei dati a ogni nuova domanda. La nuova versione di SAS Visual Analytics ha ottimizzato lo strumento per venire incontro alle esigenze dei clienti. SAS ha rilasciato in soli tre mesi due nuove e più potenti versioni di SAS Visual Analytics, la soluzione che combina funzionalità di visualizzazione ed esplorazione dati.

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Come spiega Giorgio Dossena, product manager business intelligence di SAS, tra le novità troviamo: il caricamento dei dati più facile e veloce, nuove funzionalità analitiche per dati testuali e non strutturati, oltre a ulteriori funzionalità di reporting anche per mobile. Inoltre per SAS l’approccio al mondo Hadoop resta centrale. Secondo IDC, infatti, le vendite di Hadoop raggiungeranno un valore di 812,8 milioni di dollari entro il 2016, con un tasso di crescita annuo composto del 60,2%. SAS prevede analogamente che i propri clienti continueranno a implementare Hadoop per ottenere insights efficaci dai big data.

Giorgio Dossena di SAS al Forum 2014: «SAS Visual Analytics, risposte rapide a domande complesse»

L’IMPORTANZA DEI SERVIZI PROFESSIONALI

E IL VALORE DELLA DELIVERY PER L’UTENTE

Maria Luisa Mignemi guida la direzione dei servizi professionali, struttura che supporta i clienti nel delivery di soluzioni e tecnologie SAS. Una task force di esperti e professionisti affianca i clienti di tutti i settori di mercato e in tutte le fasi del progetto dall’avviamento fino al rollout. «L’obiettivo dei servizi professionali è garantire la migliore messa in opera delle soluzioni SAS. Per il successo del progetto, i tempi di delivery sono un componente fondamentale».

Maria Luisa Mignemi di SAS al Forum 2014: «Il valore dei tempi di delivery per il successo del progetto»

 

GESTIRE LA COMPLESSITÀ

Per Cristiano Zambarbieri, supply chain customer service manager di Rhiag, la necessità di gestire la complessità e il bisogno di continuare a essere competitivi sul mercato ha spinto Rhiag, azienda leader in Italia nella distribuzione di componenti per auto, veicoli industriali e trattori, a scegliere SAS Office Analytics per gestire la frammentazione della domanda, la grande mole di dati provenienti dall’e-commerce e definire in modo corretto il modello di assortimento attraverso uno strumento adeguatamente flessibile, autonomo e veloce. «Avere subito a disposizione il prodotto giusto nella filiale giusta fa la differenza».

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Cristiano Zambarbieri di Rhiag al Forum 2014: «Gestire la complessità con SAS Office Analytics»

I DATI METTONO A NUDO LA CONOSCENZA

Tra le novità di quest’anno, segnaliamo i teatri tecnologici sugli IT e analytics insight e le demo live sulla Visual Analytics. Troppo spesso si fa networking solo a parole, ma la perfetta organizzazione dell’evento, scandita da un’agenda fitta di casi concreti, best practice e applicazioni innovative sull’uso dei business analytics, ha tradotto in pratica il valore dello scambio delle esperienze professionali e umane maturate sul campo. Le informazioni svelano il mondo intorno a noi. Ma anche un’espressione del volto può svelare chi siamo, come ha dimostrato Tom Helou, con il suo spettacolo The art of getting people “naked” just by looking at their face, che ha chiuso il forum.

Al centro del viaggio nell’universo dei dati, l’intervento di Alberto Di Meglio, CTO di CERN Openlab. «Il CERN è un grande laboratorio ma anche un luogo di eccellenza, dove lavorano più di 10mila scienziati provenienti da 60 paesi diversi. Il Large Hadron Collider (LHC) è il più potente acceleratore di particelle costruito dall’uomo. Nessuna scoperta ai confini della conoscenza sarà possibile senza la capacità di conservare e analizzare il numero crescente di dati».