Bradley Manning condannato a metà: niente ergastolo

La gola profonda di WikiLeaks è stata graziata dalla Corte Marziale americana. Scagionato da connivenza con il nemico 

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Dopo aver speso tre anni in custodia, l’uomo accusato della più grande fuga di informazioni classificate nella storia degli Stati Uniti è stato assolto dall’accusa più grave: aiuto al nemico, ma è stato condannato per per altri 19 capi d’accusa, su 21, per le informazioni diffuse tramite WikiLeaks. Alla fine Bradley Manning può tirare un sospiro di sollievo perché se fosse stato condannato per connivenza con il nemico, avrebbe rischiato l’ergastolo. 

Anni in carcere

Comunque il resto delle condanne lo porteranno, molto probabilmente, a passare molti anni in carcere. Quanti saranno non è ancora detto, ma è importante considerare che Manning potrebbe ancora rischiare di passare il resto della sua vita in prigione qualora il giudice decidesse per la pena massima di 136 anni. La decisione arriverà nei prossimi giorni, forse già in settimana. 

Cosa ha fatto

Il 25enne nativo di Crescent in Oklahoma ha diffuso centinaia di migliaia di file classificati militari che contengono dati sulla guerra in IRaq e in Afghanistan, assieme a dispacci diplomatici che vanno dal 2009 al 2010, quando lavorava come analista di intelligence a Baghdad. Manning è anche la paternalità della diffusione di un video del 2007 in cui si vede un elicottero statunitense uccidere 11 uomini, incluso un fotografo della Reuters con il suo autista.

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