Brutti tempi per Rim, la società nota per essere il produttore di quello che è stato uno dei più popolari smartphone.
E’ stato, usiamo volutamente un verbo al passato, perché le novità che si sono susseguite in questi ultimi anni, riferibili primariamente a Apple e Google, stanno mettendo in difficoltà le performance finanziarie della società sul cui futuro gli investitori appaiono scettici. Pur avendo alle spalle un esercizio fiscale chiuso con ricavi superiori a 20 miliardi di dollari e con un primo trimestre che ha segnato ricavi di 4,9 miliardi, il mercato non approva.
Negli ultimi giorni il titolo è crollato del 20% segnando una capitalizzazione complessiva di 13,5 miliardi di dollari. Tre anni fa ne valeva 80. Una discesa che si è intensificata nelle ultime settimane. All’inizio di giugno l’azione, pur indebolita, viaggiava intorno ai 40 dollari, oggi ne vale 27. Ma quello che preoccupa è la costante performance negativa in atto da tre mesi a questa parte (vedi grafico).
La società sta accelerando per rinnovare la propria gamma di modelli nel tentativo di colmare il gap tecnologico rispetto all’ultima ondata di smartphone introdotti dai rivali. Il divario è soprattutto sulla componente multimediale. Il BlackBerry si è sempre infatti distinto per essere un oggetto primariamente dedicato alla messaggistica aziendale, ma non è riuscito a tenere il passo con l’evolversi del mercato. Una condizione che si riflette nella dinamica negativa del market share, negli ultimi due anni passata dal 50% al 17% (dati riferiti al Nord America, vedi grafico)
Il Wall Street Journal avanza anche l’ipotesi che l’azienda possa diventare un bersaglio d’acquisto per società che vantano una presenza storica nel segmento business. A questo proposito si cita come in passato RIM fosse stata oggetto in di roumors riguardo a possibili acquisizioni da parte di Microsoft, Cisco e Oracle. Quello che è certo è che l’azienda dovrà dare un segnale forte di cambiamento e dimostrare come intende sostenere la sfida in un mercato che sta sempre più accelerando nella conversione del mobile phone da strumento di pura messaggistica a strumento di media entertainment.
Le speranze sono riposte anche nella capacità di diversificazione del proprio business e nell’allargamento dell’offerta al segmento tablet. In questo settore Rim è presente dall’aprile scorso con il proprio PlayBook, basato sul sistema operativo Rim QNX di cui ne sono state finora vendute 500 mila unità.