L’azienda che ha portato la tastiera QWERTY (e non solo) nel mondo degli smartphone è in declino. Ecco i focus da ricordare
Un tempo pioniere e protagonista nel mercato mobile, BlackBerry è in una fase calante, apparentemente senza fine. L’azienda canadese, già nota come RIM, ha vissuto momenti alti in tutta la sua storia, intervallati da flop e insuccessi che ne stanno segnando il declino. Negli ultimi due anni iPhone e Android si sono presi il mercato con una percentuale del 90% sul totale. Di questa cifra qualcosa apparteneva a BlackBerry che ora vaga sul fondo classifica, sorpassata e distanziata anche dal fresco Windows Phone. Che cosa è successo?
1984: la nascita
Due studenti di ingegneria, Mike Lazaridis e Douglas Fregin, hanno fondato la Research In Motion nel 1984 a Waterloo, Canada. I primi anni hanno visto l’azienda sviluppare una tecnologia wireless per lo scambio dati utilizzando lo standard Mobitex. RIM ha permesso la comunicazione wireless tra dispositivi e ha lavorato su modem e cercapersone aprendo la strada ai dispositivi mobili del futuro quando erano ancora fantasia.
1998: il primo BlackBerry
Il RIM 900 Inter@ctive Pager è stato lanciato nel 1996. Abilitato alla messaggistica peer-to-peer, poteva inviare fax e conferme di lettura. E’ stato anche in grado di inviare e ricevere e-mail ma il suo successore nel 1998, il RIM 950 Wireless Handheld, è stato davvero il primo BlackBerry. Una serie di recensioni entusiastiche permisero a RIM di stringere una serie di importanti partnership con aziende come IBM, BellSouth Wireless (poi Cingular e AT & T) e Rogers Cantel. Le vendite schizzarono alle stelle e arrivò la quotazione in Borsa.
2007: ancora nel segno BB
Apple ha lanciato l’iPhone all’inizio del 2007 per competere con il BlackBerry Pearl, uscito l’anno prima. Questo è stato il primo BlackBerry con una macchina fotografica e un lettore multimediale, visto da molti come la mossa giusta per portare i prodotti di RIM più vicino ai consumatori. L’8800 della serie BlackBerry Curve fece diventare la RIM come l’azienda di maggior valore in Canada. Con 10 milioni di abbonati nel 2007, nessuno si preoccupava di quell’iPhone destinato a cambiare un intero settore.
2011: le rivolte nel Regno Unito
Nell’estate alcune rivolte agitarono tutta l’Inghilterra e, apparentemente, un ruolo di primo piano venne svolto dal servizio BlackBerry Messenger, utilizzato per organizzare gli incontri. Gli organi di informazione erano desiderosi di mettere in luce la questione dei dispositivi RIM come nuova piattaforma di dissenso globale. Eppure solo qualche mese dopo un blackout delle infrastrutture RIM fece perdere la convinzione di essere dinanzi ad un’azienda forte e indistruttibile, con una serie di scuse e rimborsi (app per lo store) ai milioni di abbonati BB.
2013: l’incubo della crisi
La società viene stimata 3,5 miliardi di euro e vive giorno per giorno, sperando nell’arrivo di un imprenditore che ne possa risollevare le sorti. Nell’ultimo biennio BlackBerry, una volta mandato in pensione il marchio RIM, ha lanciato un paio di prodotti che hanno fatto flop sul mercato, tra questi anche gli smartphone con sistema operativo BlackBerry 10 e prima il tablet PlayBook. Nonostante questo arriverà un nuovo smartphone, lo Z30, con schermo 5 pollici Super AMOLED. Basterà a salvare i canadesi? Se fosse arrivato un anno fa probabilmente si, ora pare davvero troppo tardi.