La sostituzione del cemento con i biomattoni in canapa permetterebbe il 90% di risparmio dell’acqua e la riduzione del 40% delle emissioni di CO2 del settore edile
Le novità in materia di bioedilizia sono state presentate durante il convengo dell’Associazione Nazionale Architettura Bioecologica tenutosi al Klimahouse di Bolzano. Tra i materiali più innovativi per l’edilizia è stata indicata la canapa.
Mattoni di canapa per una casa green
Nel 2012 negli Stati Uniti è stata utilizzata la canapa per la realizzazione di un nuovo materiale edilizio, l’Hempcrete. Da uno studio del dottor Erich Trevisol è emerso che l’uso della canapa per la costruzione di edifici ridurrebbe rispettivamente del 90% l’utilizzo d’acqua e del 40% le emissioni di CO2 del settore edile. Inoltre coltivare la canapa nelle vicinanze dei cantieri permetterebbe di avere materia prima sempre a portata di mano e a chilometri zero. I problemi maggiori vengono dalle legislazioni dei singoli Paesi, dove il timore maggiore è che la canapa venga utilizzata non certo per l’edilizia ma per lo spaccio di stupefacenti.
Biomattone in Italia
In Italia i progetti di questo tipo sono molti. A Capannori, in provincia di Lucca, il Comune ha adibito ampi spazi alla coltivazione di canapa per uso edilizio per risollevare l’economia del luogo. Sempre in tema di bioedilizia si segnalano la D*Haus, la casa che cambia fisionomia per raccogliere al meglio la luce naturale, e i grattacieli serra, o vertical farm, realizzati in Svezia da Plantagon.