E-Tron: ritorno al futuro “scoperto” per Audi

La supersportiva ibrida di audi in versione spyder. 4,4 secondi sullo 0-100 grazie alla combinazione della possente coppia del TDI (650 Nm) con il “boost” di potenza supplementare erogato dai due motori elettrici (352 Nm complessivi).

All’appuntamento autunnale con il grande Salone dell’Automobile parigino, la Casa dei quattro anelli presenta lo studio Audi e-tron Spyder, una vettura sportiva aperta con trazione ibrida plug-in. La showcar è lunga 4,06 metri, larga 1,81 metri e alta appena 1,11 metri. La filante due posti monta sul retrotreno un V6 TDI biturbo che eroga 300 CV (221 kW) e sull’avantreno due potenti motori elettrici con una potenza complessiva di 64 kW.

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Gli elevati valori di coppia del TDI e dei due motori elettrici, nonché il ridotto peso complessivo della Audi e-tron Spyder (appena 1.450 kg), rendono di assoluto rilievo le prestazioni della vettura. In soli 4,4 secondi la Audi e-tron Spyder raggiunge i 100 km/h, mentre la velocità massima è autolimitata a 250 km/h.

In fase di accelerazione la e-tron Spyder è in grado di combinare la possente coppia del TDI (650 Nm) con il “boost” di potenza supplementare erogato dai due motori elettrici (352 Nm complessivi).

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Un’intelligente gestione delle forze consente di ottenere, in ogni situazione, la migliore dinamica di marcia. La coppia viene diretta in modo mirato sulle ruote anteriori così da migliorare la dinamica longitudinale e quella trasversale in curva. Il cosiddetto “torque vectoring” – ovvero la distribuzione della coppia in base alle esigenze contingenti sulle ruote di sinistra o di destra di entrambi gli assi – rende la vettura estremamente agile. La guida entusiasma in termini di precisione e sportività.

Anche grazie al peso ridotto, al passo corto e all’ottimale distribuzione del peso (50:50), la Audi e-tron Spyder vanta il comportamento di marcia di un go-kart, ossia grande agilità, precisione di sterzata e tenuta di strada anche in situazioni limite.

La combinazione dell’efficiente tecnologia TDI e della trazione elettrica fa sì che i consumi siano estremamente ridotti e le emissioni decisamente molto contenute. In media la Audi e-tron Spyder consuma solo 2,2 l di Diesel ogni 100 km (con emissioni di CO2 di 59 g/km). Il serbatoio da 50 litri garantisce alla vettura un’autonomia di più di 1.000 chilometri.

Inoltre, questa sportiva aperta può percorrere fino a 50 chilometri in modalità esclusivamente elettrica, ad esempio nelle zone urbane, e quindi senza emissioni di nessun tipo. La velocità massima in questo caso è di 60 km/h: quanto basta per muoversi comodamente in città.

Il design

La Audi e-tron Spyder rappresenta senza dubbio l’evoluzione più attenta, ma anche più estrema, dell’attuale linguaggio formale Audi e fornisce delle prime indicazioni sull’aspetto che avranno nel prossimo futuro le sportive della Casa dei quattro anelli. I principali elementi stilistici che caratterizzavano le altre concept della famiglia e-tron sono stati ripresi e modificati. Ciò ha consentito di differenziare, anche dal punto di vista estetico, questa vettura dalla Audi e-tron a trazione puramente elettrica presentata quest’anno al Salone di Detroit.

Le proporzioni sono quelle classiche di una vettura sportiva aperta: 1,81 metri di larghezza, soli 4,06 metri di lunghezza e appena 1,11 metri di altezza. Rispetto allo studio Coupé presentato a Detroit le dimensioni sono aumentate (lunghezza + 13 cm, larghezza + 3 cm) per sottolineare il temperamento sportivo della vettura. In questo modo, inoltre, sono state ulteriormente evidenziate l’atleticità e la compattezza che contraddistinguono le due concept e che le accomunano ai più sportivi tra i modelli Audi: le R8.

Il corpo vettura della e-tron Spyder risulta, non da ultimo in virtù del passo corto di appena 2,43 metri (22 cm meno della R8), molto possente.

Le superfici dei cristalli laterali, senza cornici e dalla linea filante verso la coda, costituiscono un omaggio al mondo delle competizioni. Sul davanti i cristalli fanno tutt’uno con il parabrezza fortemente inclinato e curvo, quasi fosse la visiera di un casco.

Un ulteriore elemento da vettura da competizione caratterizza il cofano anteriore. Si tratta dell’ampia bocca di ventilazione centrale, le cui forme slanciate accentuano la dinamicità delle linee del muso e avvicinano la vettura sia esteticamente sia costruttivamente al prototipo sportivo Audi R8 LMS. L’elemento in carbonio che contorna tutta la zona vetrata, perfettamente a filo sia con il parabrezza sia con i cristalli laterali, dimostra l’eccellente competenza stilistica e costruttiva della Casa.

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Il flessuoso frontale e l’agile silhouette della e-tron Spyder rendono subito riconoscibile la biposto come un’autentica Audi. Il frontale della Audi e-tron Spyder è prettamente cuneiforme: la parte anteriore della vettura si restringe verso il trapezio della griglia single-frame, fiancheggiato da ampie prese d’aria che servono a raffreddare sia i propulsori elettrici, sia il motore TDI posto sul retro.

Al di sopra delle prese d’aria sono disposti i fari modulari adattivi matrix-beam rivestiti con coperture plastiche, le cui forme ricalcano quelle degli elementi dei proiettori.

Tutti i gruppi ottici sono realizzati con l’efficientissima tecnologia LED. I quattro anelli simbolo della Casa sono disposti, così come nella R8 e negli studi di vetture sportive e-tron, al di sopra del single-frame. Al di sotto del logo è sistemato il punto di ricarica per le batterie. I quattro anelli celano non solo la presa per il cavo elettrico, ma anche un display che mostra il grado di carica della batteria e un grafico sull’attuale autonomia elettrica della vettura.

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Anche in questo studio colpiscono le ruote da 20 pollici che riprendono il design a lamelle dei cerchi delle altre e-tron e lo reinterpretano in chiave tridimensionale, evocando le forme di una turbina. I cerchi utilizzano materiali leggeri come l’alluminio e il carbonio per creare delle forme avvincenti dal punto di vista estetico e vantaggiose dal punto di vista dell’aerodinamica. A dimostrazione dell’estrema attenzione con cui sono state progettate le ruote della e-tron Spyder, ogni singolo cerchio è composto da ben 66 componenti.

La fiancata della vettura evidenzia elementi stilistici già noti e qui riproposti in una nuova versione. Degli spigoli, disegnati con insolita nitidezza, delimitano superfici armoniose e suddividono la vettura in aree verticali e orizzontali.

La linea delle spalle dialoga con i contorni dei possenti passaruota in modo ancora più chiaro che non nella Audi R8, collegandoli così con la parte superiore del corpo vettura. In questo modo la e-tron Spyder, soprattutto da dietro, evidenzia uno sviluppo accentuatamente orizzontale, orientato ancora di più alla strada.

Quest’impressione è rafforzata anche dal caratteristico sottoporta dal nuovo design, le cui forme fluide si prolungano nello spoiler del frontale e nel diffusore posteriore. Conferiscono un tocco particolare al retro anche gli elementi in carbonio che evocano il mondo delle corse. Il carbonio è presente anche nella copertura del vano motore, nonché nel porta targa e nella sede che ospita i gruppi ottici e, di fianco e sotto ad essi, le prese d’aria.

Il contrasto generato dai vari materiali ricorda una vettura da corsa. Anche nella e-tron Spyder, infatti, gli elementi funzionali essenziali del telaio e del corpo auto sono in carbonio, mentre la carrozzeria – interpretata come il rivestimento dello scheletro vettura – presenta una classica verniciatura. Qui diventa riconoscibile in modo particolarmente chiaro il principio formale di fondo adottato per la e-tron Spyder: una perfetta sintesi tra un nucleo centrale e il suo rivestimento.

Il motore centrale TDI montato longitudinalmente, grazie a un’apertura nel cofano che lo ricopre, è visibile e si mostra circondato da superfici in carbonio opache e lucide, da alluminio e pelle. Questa combinazione di materiali mette strettamente in relazione gli esterni e gli interni della vettura.

Dietro ai sedili sono disposte due cupolette che si appiattiscono verso il retro della vettura. Tra esse si aprono le fessure, appena accennate, del cofano motore che fanno “respirare” il TDI e ne consentono il raffreddamento. Nelle cupolette sono ospitati anche i rollbar, generalmente non visibili e che, come anche nella R8 Spyder, in caso di necessità scattano in posizione e si arrestano nel giro di pochi millesimi di secondo.

Gli interni

Il design puristico dell’abitacolo rimanda all’idea di fondo della costruzione leggera attraverso richiami visivi e funzionali, che reinterpretano nelle nuove forme e in modo brillante la tradizione del Marchio. Tipica del linguaggio del design Audi, come sempre, è la riduzione all’essenziale dell’architettura, della gestione dei comandi e del flusso di informazioni, a favore di una conformazione d’insieme chiara e leggera.

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La slanciata plancia portastrumenti prosegue lateralmente il suo arco fino a culminare nei rivestimenti delle portiere. Nella e-tron Spyder a trazione ibrida i designer, non dovendo tener conto dell’ingombro del cambio, dei comandi del cambio e dell’albero cardanico, hanno potuto conferire al tunnel e alla consolle centrali una forma molto snella e agile. L’unico elemento di comando accanto all’MMI è la leva selettrice per il cambio automatico, disposta a filo con il guscio del tunnel. La leva fuoriesce solo quando il veicolo viene acceso.

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Il cockpit della Audi e-tron Spyder è orientato verso il conducente, un ulteriore segno distintivo tipico del Marchio. Al posto dello strumento combinato classico, questo studio dispone di un grande display collocato tra due quadranti circolari con funzioni MMI integrate. L’MMI viene gestito mediante un’area a sfioramento posta sul volante, una soluzione che si ispira ai moderni smartphone.

È inoltre possibile utilizzare la centrale di comando MMI (“MMI touch”) posta sulla consolle centrale. Il volante, in omaggio al mondo delle corse, è nettamente appiattito nella parte inferiore e in quella superiore. L’indicazione delle velocità è digitale. Lo strumento circolare con le informazioni sulla propulsione può essere selezionato mediante il punto di menu “Drive”.

Oltre alle informazioni sulla velocità, sul numero dei giri del motore a combustione interna e sulla propulsione elettrica, il display centrale mostra tutte le informazioni rilevanti sui sistemi di infotainment e di navigazione.

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Caratteristica per lo studio Audi e-tron Spyder è la rinuncia quasi totale a interruttori e ad altri elementi quali, ad esempio, il blocchetto d’accensione. L’unità di comando del climatizzatore si trova a destra, accanto al volante; il display informa su temperatura e ventilazione e il sistema viene gestito – proprio come uno smartphone – mediante un’area di comando sensibile al tatto.

I leggeri sedili avvolgenti, ispirati al mondo delle corse automobilistiche, conciliano comfort ed eccellente sostegno laterale. Colori e cuciture in tinte di contrasto scandiscono le varie zone degli interni conferendo alla vettura, insieme ai materiali pregiati, eleganza e sportività.

La carrozzeria ASF

La costruzione leggera è un fattore decisivo ai fini dell’efficienza e dell’autonomia della vettura. La costruzione leggera costituisce inoltre il fondamento per una straordinaria dinamica di marcia. Nel caso della Audi e-tron Spyder, i tecnici della Audi hanno potuto attingere all’eccezionale bagaglio di competenze del Marchio in questo ambito: la struttura della carrozzeria si basa sulla tecnologia Audi Space Frame (ASF) ed è stata realizzata con la formula ibrida. Il cofano motore e molti altri elementi rilevanti per l’aerodinamica sono in carbonio.

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Nella tecnologia ASF la struttura portante della carrozzeria è composta da profilati estrusi in alluminio e componenti pressofusi. In questa struttura vengono inserite ad accoppiamento dinamico lamiere d’alluminio con funzione portante. Ogni singolo componente dell’ASF è ottimizzato per la propria funzione specifica con forme e sezioni altamente differenti, conciliando così la massima stabilità con il minor peso possibile. La showcar Audi e-tron Spyder pesa complessivamente, nonostante il complesso sistema di trazione con due motori elettrici e i rispettivi sistemi di trasmissione e con il motore TDI, soltanto 1.450 chilogrammi.

Il motore

La Audi ha dimostrato già da tempo che è possibile raggiungere una perfetta sintesi tra una moderna vettura sportiva e la tecnologia TDI. La Audi è stata uno dei primi produttori automobilistici al mondo, con le TT, a introdurre con successo sul mercato delle vetture sportive i motori a gasolio. Un decennio prima, il Marchio aveva già contribuito a imporre la tecnologia Diesel nel segmento delle vetture cabriolet. E con lo studio Audi R8 TDI Le Mans quattro, infine, una supersportiva per la prima volta è stata dotata di un motore Diesel: un dodici cilindri da 500 CV e 1.000 Nm.

Anche la Audi e-tron Spyder punta su questa strategia già coronata da tanti successi, anche se in una nuova e rivoluzionaria combinazione. Per la prima volta qui viene utilizzato un sei cilindri 3.0 TDI di nuova generazione sovralimentato da due Turbo e in grado di sviluppare 300 CV (221 kW). Questo motore eroga 50 CV in più rispetto al 3.0 TDI disponibile da pochi mesi per la nuova Audi A8.

Anche la coppia massima di 650 Nm è un valore di assoluto rispetto, perfino nel settore delle vetture sportive. Il 3.0 TDI centrale montato longitudinalmente trasmette la forza motrice alle ruote posteriori mediante un cambio a doppia frizione a 7 rapporti.

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Nuovo è anche l’abbinamento del TDI alla trazione elettrica sull’asse anteriore. Due motori elettrici asincroni con una potenza complessiva di 88 CV (64 kW) e una coppia massima di 352 Nm, fanno sì, insieme al 3.0 TDI, che la Audi e-tron Spyder abbia le prestazioni di un’autentica sportiva. La vettura passa da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi. La velocità massima (autolimitata elettronicamente) è di 250 km/h.

Più ancora di questi valori numerici, entusiasmano però le caratteristiche della propulsione. Grazie anche al fatto che la coppia massima dei motori elettici è immediatamente disponibile, l’accelerazione della e-tron Spyder è fulminante. La straordinaria ripresa della vettura consente di effettuare i sorpassi con facilità e senza dover scalare.

La rumorosità del TDI, che opera a bassi regimi, è come di consueto molto ridotta. Il sei cilindri posto alle spalle di conducente e passeggero sa produrre anche sonorità sportive se sollecitato, ma non diventa mai fastidioso. Un effetto, questo, che stupì non pochi osservatori quando si manifestò sulle Audi R10 e R15 vincitrici a Le Mans, anch’esse dotate di motori TDI.

Da questo particolare concetto di propulsione ibrida, ossia dell’accoppiamento di un TDI altamente efficiente e dalla possente coppia e di due motori elettrici, non trae beneficio soltanto il potenziale dinamico della Audi e-tron Spyder. Anche in termini di consumi e sostenibilità ambientale la due posti scoperta impone nuovi standard. In media il potente TDI da 300 CV consuma soltanto 2,2 litri di gasolio ogni 100 chilometri. Il che equivale a emissioni di CO2 di appena 59 g/km.

Inoltre, la Audi e-tron Spyder full hybrid può viaggiare anche in modalità assolutamente priva di emissioni. Nei centri abitati grandi e piccoli il conducente può attivare la trazione esclusivamente elettrica. La batteria da 9,1 kWh, ospitata nella parte anteriore della vettura, consente di percorrere fino a 50 chilometri. Anche nel traffico cittadino la e-tron Spyder si muove con rapidità, raggiungendo la velocità massima di 60 km/h.

L’assetto

Di norma la distribuzione della coppia della e-tron Spyder è a chiaro vantaggio dell’asse posteriore, in modo corrispondente alla distribuzione dei pesi e dello spostamento dinamico delle masse sugli assi in fase di accelerazione. Come nelle pure sportive con un motore centrale, circa il 75% della coppia viene diretto sull’asse posteriore, il 25% invece su quello anteriore. Se le ruote di un asse slittano, la distribuzione delle forze può essere modificata grazie alla gestione centrale del sistema di trazione e all’ESP: la vettura ibrida della Audi si avvale di tutti i vantaggi dinamici propri della trazione quattro.

La combinazione del motore centrale TDI con i due motori elettrici sull’avantreno rende possibile un’intelligente gestione della dinamica trasversale.

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Analogamente a quanto accade con il differenziale sportivo delle vetture Audi di serie con trazione quattro, questo sistema consente di mettere in atto, quando necessario, il cosiddetto “torque vectoring”, ossia l’accelerazione mirata e indipendente di singole ruote conferendo maggiore dinamicità e sicurezza alla e-tron Spyder. Le situazioni di sovrasterzo e sottosterzo possono quindi essere facilmente compensate non soltanto con un intervento frenante, ma anche mediante un’altrettanto mirata spinta addizionale, precisa al millisecondo, della ruota interessata. La concept car si comporta pertanto in modo neutro anche in presenza di elevate accelerazioni trasversali e sembra percorrere le curve come se viaggiasse su un binario.

L’autotelaio presenta sull’avantreno doppi bracci triangolari, sul retrotreno bracci trapezoidali con componenti in alluminio forgiato – una geometria che nelle competizioni sportive si è dimostrata ottimale in termini di agilità, elevata precisione di sterzata e ottimale tenuta di strada. Molle e ammortizzatori sono calibrati in modo rigido, senza tuttavia compromettere il comfort.

Lo sterzo a cremagliera diretto risponde in maniera molto precisa e differenziata. Il servosterzo elettromeccanico varia il suo apporto in funzione della velocità e in modo elettromeccanico, quindi la e-tron Spyder consuma energia solo in fase di sterzata e non durante la marcia in rettilineo.

Questa concept car Audi viaggia, come si addice a una sportiva, su ruote da 20 pollici con nuovo design a lamelle. Il necessario grip con l’asfalto è garantito da pneumatici anteriori in misura 245/30 e da pneumatici posteriori in misura 265/30.