A circa un mese dalla chiusura dei lavori della rassegna fieristica di Ferrara, il corporate dealer milanese dà il proprio giudizio sul valore per il business della manifestazione. Nella capacità di interpretare le istanze “politiche” delle terze parti il segreto per rimanere centrale nel settore
“Trascorsi dieci anni, forse è arrivato il momento di cambiare qualcosa”.
Questa la sintesi di Antonio Caserta, presidente e amministratore unico di Asystel, a proposito dell’edizione 2011 di Ict Trade, cui il corporate dealer milanese ha partecipato con una rappresentanza e uno stand aziendale autonomi.
A circa un mese dalla fine della manifestazione di Ferrara, Caserta sceglie di esprimere il proprio parere sul valore concreto che la manifestazione organizzata da Sirmi, in questo momento, riveste per le terze parti del canale italiano.
“Ict trade deve mostrarsi capace di seguire e di adeguarsi a un mondo che cambia – ha spiegato il presidente di Asystel -. Non mi riferisco tanto all’abilità della rassegna di saper intercettare le tendenze tecnologiche che ogni anno emergono dal mercato e di strutturare attorno a queste valide riflessioni tra gli attori della filiera, compito peraltro puntualmente svolto, ma alla necessità che la manifestazione, alla luce dei nuovi scenari in cui si muove l’economia mondiale, sappia reinterpretare la propria mission originaria, quella di fare lobby per il canale”.
Secondo Caserta, infatti, in un mondo in cui la globalizzazione dei mercati introduce nuovi competitor e dove il rinnovo dei paradigmi tecnologici sta cambiando radicalmente il modo di fare business degli addetti ai lavori, per le terze parti It spesso è prioritario disporre di una fonte di informazioni e di orientamento, in un contesto che negli ultimi anni si è così rapidamente trasformato.
E Ict Trade è l’appuntamento annuale che farebbe al caso. D’altra parte, tale prerogativa della due giorni di Ferrara ultimamente sembra essersi offuscata: “In un momento di grandi sfide per l’Italia, ho l’impressione che stia mancando la forza propulsiva per fare dell’It un elemento centrale e determinante per l’intero sistema Paese – ha dichiarato Caserta -. Ict Trade deve tornare a essere un’autentica occasione di aggregazione per i protagonisti del canale, un think tank da cui possano emergere idee innovative per la collettività, e non più, solo, un luogo di confronto periodico tra pochi specialisti di settore. Le potenzialità per fare un buon lavoro ci sono, nell’interesse di tutti coloro che lavorano nel trade.