Assange ha dichiarato all’Espresso che WikiLeaks andrà avanti nonostante la sua malattia
Il fondatore di WikiLeaks Julian Assange è stato colpito da un’infezione polmonare cronica e ha così avuto un salvacondotto dalle Autorità britanniche per essere trasportato in ospedale dall’Ambasciata dell’Ecuador, dove risiede per sfuggire all’arresto.
WikiLeaks è molto più che Julian Assange
Nonostante la malattia e la vita da recluso, Assange ha confermato all’Espresso che il progetto di WikiLeaks può ancora gestirlo in prima persona e che esso comunque andrà avanti con lui o senza di lui. «Non ho mai sviluppato WikiLeaks camminando per le foreste o arrampicandomi sugli alberi. E’ lavoro intellettuale, richiede moltissimo lavoro di gruppo e di ingegneria informatica: tutte cose che posso fare da questa ambasciata. E WikiLeaks è molto più che Julian Assange: è una comunità attiva quasi in ogni Paese» – ha spiegato Assange – «Nel corso di questo ultimo anno e mezzo i supporter hanno cominciato a incontrarsi, passando da relazioni on line a off line, personali».