“Confermiamo alla clientela che i lavori di ripristino sono stati ultimati e che tutti gli impianti risultano correttamente funzionanti.” . In questo post dell’8 maggio scorso apparso su twitter , Aruba annunciava di aver risolto tutti i suoi problemi. La realtà però è diversa in quanto dopo solo due mesi dal black out che ha paralizzato metà dei siti italiani, ci risiamo.
Da poche ore tutti i siti che hanno come provider Aruba non sono raggiungibili. La protesta monta sul web, i social network sono pieni di post di utenti che si lamentano.
“beh cara @aruba se metti i server sulla spiaggia, mi sembra il minimo che vadano sempre giù :-)” Gabriele Granato
” Non hanno pagato la bolletta, oppure, i forestali hanno sbagliato bersaglio e hanno appiccato un incendio nella loro server farm… Queste le ipotesi più accreditate…”Rocco Sicoli
Aruba per ora non ha comunicato ancora nulla, sono ancora oscure le cause del disservizio e soprattutto se e cosa si stia facendo per rimuoverle. Uniche notizie sono quelle che girano sulla Rete con ipotesi legate alla nuova installazione degli UPS o a fantomatici guasti di data center .
La verità è che non si conoscono le reali cause e ciò ancora una volta fa tremare milioni di utenti che hanno su quei preziosi server i loro affari o semplicemente i loro articoli o le loro foto.
La cosa che fa ridere, è che proprio in questi giorni agli utenti erano state inviate con offerte di servizi aggiuntivi a compensazione dei precedenti disagi.
Due considerazioni veloci, la prima che forse come dimostrato anche dal fault recente di Poste, sarebbe il caso che lo Stato, magari l’Agcom si interessasse di più delle infrastrutture critiche rispetto a chi o cosa viene pubblicato in Rete, la seconda che si saremo pure nell’era del Web e delle App dove regna incontrastato il software ma alla fine se crolla l’infrastruttura hardware crolla tutto, quindi se fossi un’azienda rivedrei le mie strategie e gli investimenti…