Il sito Ars Technica afferma che Samsung ha alterato i risultati del suo misuratore di prestazioni per il Galaxy Note 3. Anandtech invece ritiene che sia una pratica consolidata
Il sito di tecnologia Ars Technica ha accusato Samsung di aver alterato i risultati dei benchmark modificando il comportamento del proprio Galaxy Note 3. Il megazine online riteneva troppo eclatanti i numeri usciti fuori dai test sulle prestazioni. Dopo un paragone con i dati relativi allo smartphone G2 di LG, che possiede la stessa CPU del phablet dell’azienda coreana, hanno scoperto l’arcano. Samsung ha volontariamente alterato i codici per far registrare nei benchmark performance più elevate.
Anandtech: “E’ pratica comune alle aziende hitech”
Già in precedenza l’azienda coreana, che sta per lanciare la nuova linea denominata Galaxy F, era stata trovata a “barare” nei test sulle prestazioni del Galaxy S4. In quell’occasione Samsung aveva dichiarato che il codice era stato alterato per mostrare la vera potenza del terminale, imbrigliata dal lavoro della GPU in favore del risparmio energetico.
Alle accuse di Ars Technica si sono aggiunte poi quelle di Anandtech. In un articolo Anand Lal Shimpi e Brian Klug si afferma che l’approccio adottato da Samsung è sostanzialmente utilizzato da tutti i grandi produttori tranne, a quanto sembra, Apple e Motorola, che ha recentemente mostrato al pubblico la linea di produzione dei Moto X.