La strada ibrida verso il cloud

Secondo la visione di Cable&Wireless Worldwide, l’approcio ibrido è la soluzione che consente alle aziende un’adozione serena del cloud

Dalla quantità dei messaggi che ogni giorno arrivano dai media, sembrerebbe ormai che tutte le aziende siano in parte già operative nel cloud. In realtà quello che molti dipartimenti IT delle aziende hanno oggi è un’infrastruttura virtualizzata, ma non affatto mature per realizzare una migrazione verso il cloud e sono anche carenti di una chiara strategia da seguire.

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Inoltre, esiste ancora una certa confusione sulla vera definizione del cloud computing e su quale potrebbe essere il miglior modo per arrivarci. In generale, la maggior parte delle soluzioni offerte dai vendor si concentrano su uno dei tre approcci diversi per la migrazione verso il cloud: pubblico, privato o host. Ma all’ora di valutare questo passaggio, è importante tenere presente un quarto approccio, che abbina il meglio dei primi tre o offre significativi vantaggi: il cloud ibrido.

Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito ad un cambiamento fondamentale del modo in cui i dipartimenti IT delle aziende provvedono alla fornitura dei servizi tecnologici. Le aziende vogliono sempre più spesso focalizzarsi sui servizi piuttosto che investire in complesse infrastrutture o lunghi progetti IT. Indagini realizzate recentemente da istituti come Forrester e Gartner, hanno messo in luce che i dipartimenti IT delle aziende spendono circa il 70 percento del tempo in finanziare, gestire e adoperare l’infrastruttura di base, diventata praticamente una commodity. Il poco tempo restante ad disposizione viene utilizzato per capire come le applicazioni di business posso portare dei vantaggi all’interno dell’azienda.

Il risultato di queste indagini è in netto contrasto con la tendenza che ha visto questi ultimi anni le aziende investire molto in infrastrutture. Come conseguenza di queste politiche, la maggior parte dei server operano oggi a una media del 10 o 15 percento e in certi casi ancora di meno. In qualsiasi altro settore del business, questo livello di inoperatività e la sua conseguente scarsità di ROI sarebbe assolutamente inaccettabile ma, in questo caso, diventa un fattore chiave per la migrazione verso il cloud . Per questi motivi, avere l’infrastruttura con la capacità necessaria per una migrazione può richiedere fino a tre mesi, il che fa sembrare il reparto IT lento ed inefficiente.

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Per rispondere a queste criticità, Il cloud può giocare un ruolo di vitale importanza, dal momento in cui rende agile la fornitura della capacità, consente il provisioning in tempo reale e ha la possibilità di flettere su e giù quando richiesto in modo di rimuovere i “colli di bottiglia” evitando anche il drawn out del ciclo di provisioning e liberando l’IT di una significativa quantità di tempo.

Ma davanti a tutte le offerte esistenti per procedere con l’adozione di una soluzione di cloud, come fanno le aziende a capire quale può essere la strada migliore?

La verità è che non esiste una soluzione adatta a tutte le necessità delle aziende nel cloud. Ogni cliente richiede diverse applicazioni per far funzionare il business in modo più efficiente. L’approccio ibrido prende il meglio di ogni soluzione e offre una varietà di scelte che aprono una serie di opportunità. Secondo un rapporto IDC, la domanda di questo tipo di approccio, conosciuto anche come Virtual Private Cloud, e in forte crescita.

Anche se esistono applicazioni che per una serie di ragioni necessitano di un hosting dedicato, il 60 o 70 percento degli attuali processi IT dell’azienda possono essere trasferiti in un ambiente di cloud multi-tenant. La possibilità di inserire applicazioni e carichi di lavoro attraverso diverse infrastrutture, ognuna delle quali è in grado di interagire con l’altra, è fondamentale nella transizione verso il cloud. Nel corso del tempo, con l’evolvere delle applicazioni la maggior parte delle aziende si muoverà da hosting dedicati a virtualizzati per poi passare gradualmente al cloud.

E’ molto importante per qualsiasi soluzione che si decida di adottare, che questa prenda in considerazione aspetti di carattere vitale per l’azienda come la sicurezza, gli accessi e la solidità delle performance.

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“Prima di iniziare la migrazione, bisogna valutare quale tipo di soluzione è la più adatta”,  ha affermato Andrew Halliwell, Director of Commercial Development di Cable&Wireless Worldwide. “Per realizzare questa valutazione è necessario monitorare le applicazioni esistenti, la loro richiesta di disponibilità e i processi in corso. Qualche tempo fa, Cable&Wireless Worldwide aveva stimato che circa il 15/20 percento delle applicazioni aziendale erano in grado di migrare al cloud.

Attualmente, questa percentuale può arrivare anche al 60 percento. Ogni movimento deve essere quantificabile e bisogna avere una forte conoscenza del business prima di iniziare la migrazione. Molti vendor offrono oggi la piattaforma di cloud ma nessun servizio di consulenza per supportare la migrazione. Cable&Wireless Worldwide lavora insieme all’azienda per identificare prima i potenziali vantaggi”.

Per capire subito i vantaggi di una soluzione di cloud, è necessario che tutto il processo sia integrato a tutto il portafoglio aziendale. Uno dei maggiori vantaggi dell’approccio ibrido è che consente alle aziende un passaggio al cloud graduale e su misura, offrendo una via strategica per l’implementazione che incide su tutta l’organizzazione senza causare scompensi. Questo permette alle aziende ancora esitanti, di acquisire fiducia tramite una migrazione graduale e controllata. Nella visione di Cable&Wireless Worldwide questo approccio è oggi il più valido e quello con più possibilità di successo.