Qual è l’attuale stato dell’arte del fare impresa in Italia? Provano a rispondere gli interlocutori del terzo incontro di App4Mi, il contest organizzato dal Comune di Milano ed RCS, in collaborazione con Digital Magics
Non sempre ci si trova d’accordo quando si tratta di discutere del fare impresa e farla giovane. Tra startupper, incubatori e partner non è facile capire da dove cominciare. Una mano dovrebbe arrivare dalle istituzioni che hanno tutto l’interesse di incentivare l’economia del paese. Al terzo incontro di App4Mi, presso l’Acquario Civico di Milano, il tema è proprio questo, capire cosa può fare la città per le startup e viceversa.
Milano Smart City & Startup
Durante l’appuntamento si sono confrontati Enrico Gasperini, Fondatore e Presidente di Digital Magics; Aurelio Mezzotero, Investment Director di Atlante Ventures; Alceo Rapagna, Chief Digital Officer di RCS MediaGroup; Carlo Alberto Carnevale Maffè, Professor of Strategy SDA Bocconi School of Management. “L’innovazione è un bene pubblico. Lo stato deve contribuire in maniera attiva alla nascita del mercato venture capital – afferma Mezzotero – la ricetta per un buon ecosistema startup è frammentare gli investimenti e aprire il mercato con i dati a disposizione“.
Capitale, darlo o no?
Il punto di scontro giunge quando si oppone l’etica dello startupparo a quella del fare: “Tutti nascono in garage mangiando pane e cipolle” – secondo Maffè, anche se, come afferma Gasperini: “Senza investimenti non si va da nessuna parte, questo l’Italia lo deve capire“. Una via di mezzo esiste e a spiegarla è Alceo Rapagna: “Il problema non è l’idea o lo sbocco lavorativo ma quello che c’è in mezzo, ovvero come far funzionare le cose. C’è il bisogno di competenze. Se finora si è sperperato in progetti costosi e poco pratici ora non si può pensare di tagliare in toto le spese. Bisogna saper investire, a livello pubblico e privato su poche idee ma buone”.
Economia analogica contro digitale
Il dibattito si fa caldo quando si parla degli attuali progetti finanziati dallo Stato. “Basta lagnarsi, lo Stato non deve dare i servizi ma deve essere il maggior compratore delle piccole imprese” – spiega Gasperini che ricorda come spesso ci si dimentica che se un’idea diventa di successo, a guadagnarci è l’intero sistema Italia. La chiusura spetta al prof. Maffè: “Allo Stato chiediamo di smettere di sussidiare l’economia analogica in favore della digitale“. L’Agenda è appena partita, ma si sappia che gli startupper sono esigenti. Molto.
Il prossimo appuntamento di App4Mi è per il 24 giugno quando all’Acquario Civico si discuterà dei “Protagonisti del mondo dell’innovazione nel Digitale, Startup, Open Data e futuro di Milano Smart City” dove interverrano: Fausto Boni (Managing Partner 360° Capital Partners) Paolo Ciuccarelli (Direttore Scientifico DensityDesign Lab – Politecnico Milano) Guido Albertini (Dir. Centr. Sistemi Informativi & Agenda Digitale Comune di Milano) e Roberto Battaglia (Officine Formative Intesa Sanpaolo).