C’è una differenza rilevante tra l’uso degli strumenti social a livello di singolo utente piuttosto che a livello di impresa. In un impresa il “conoscere” ed il “comunicare” sono strettamente finalizzati e dipendono da obiettivi che non possono essere che l’efficienza, la capacità di competere e di risolvere positivamente compiti che sono per loro stessa natura legati al business. Pertanto strumenti di collaboration come blog,wiki o social network hanno importanza solo se finalizzati al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Di questo abbiamo parlato con Luigi Grimaldi – CEO di Yooplus
Cosa è cambiato in Italia con l’avvento del fenomeno 2.0?
Un enorme aumento di scala: gli ambienti sociali di rete sono sempre esistiti, anzi, possiamo dire che sono nati con la rete stessa, ma finora sono stati accessibili solo alle persone incuriosite dalla tecnologia o perlomeno non spaventate da un mondo di “opzioni”, “configurazioni” e simili. Il 2.0 ha comportato un enorme avanzamento tecnologico delle funzionalità lato utente, il che ha permesso a chiunque di vedere le altre persone dietro il computer, invece di lasciarsi intimorire dalla freddezza dello strumento.
Se pensiamo che in pochi mesi Facebook in Italia è arrivato all’incredibile cifra di 7 milioni e mezzo di utenti registrati abbiamo un’idea più chiara di quanto un fenomeno di nicchia fino a pochi anni sia diventato pervasivo.
Cosa cambia nel modo di fare business per le aziende?
Le aziende devono tenere conto del cambiamento culturale indotto dalla possibilità di incontrarsi, comunicare e collaborare grazie a Internet. Il consumatore cambia, si abitua a cercare le informazioni che gli servono, a confrontare con facilità prezzi e prestazioni, a chiedere consigli ed esperienze a sconosciuti che hanno comprato prodotti simili. Le aziende non possono più contare su un consumatore passivo e facile da sedurre, il che premia i prodotti migliori, le aziende più efficienti, il marketing più vicino alle reali esigenze di chi sceglie cosa acquistare.
Il cambiamento culturale non è solo all’esterno, perché le stesse persone poi vanno ogni giorno a lavorare e, confrontandosi con tantissime altre, sono più portate a pensare con la propria testa, a proporre soluzioni alternative e a modificare il modo di lavorare.
Qual è l’incidenza degli strumenti di collaboration?
Il mondo degli strumenti 2.0 è decisamente articolato ed è difficile arrivare anche solo a una definizione condivisa delle loro funzionalità, figuriamoci se sono trasversali, come nel caso della collaborazione. Rispondere a questa domanda è quasi impossibile, perché dipende dalla prospettiva scelta, che può essere molto ampia, in cui per esempio ricade la posta elettronica, o ristretta, in cui includiamo solo le piattaforme pensate ad hoc per un utilizzo aziendale. In Yoo+ preferiamo pensare a un mix di strumenti ciascuno dei quali ha anche funzionalità di collaboration, da utilizzare in modo personalizzato a seconda dell’obiettivo dei singoli progetti.
Puoi parlarmi di We+, quali sono le features?
We+ è una piattaforma pensata per introdurre in azienda i vantaggi delle applicazioni 2.0 integrabili con le altre piattaforme aziendali e dietro la sicurezza di un firewall.
E’ disponibile in 3 versioni, una completamente web based, senza necessità di installare niente: è We+Workspace, secondo il paradigma del Software as a Service (SaaS), molto facile da usare, da configurare e personalizzare in base alle esigenze e alle policy aziendali.
Le versioni We+Onsite (installate sui server aziendali) e Enterprise (customizzata in base a un progetto condiviso con il cliente) consentono di aggregare e integrare al suo interno sia eventuali altre piattaforme (basate per esempio su Oracle, MsSql o MySql), sia altre applicazioni di comunicazione tradizionali (mail, instant messaging, voip) che tutti gli strumenti 2.0 di altri sviluppatori (blog, wiki, bookmarking).
Le features di base, condivise da tutte le versioni, sono un’interfaccia orientata alla gestione di gruppi e di progetti, con strumenti classici dell’organizzazione del lavoro quali il calendario condiviso, i task e le milestones, e altri tipici del 2.0 come il blog, il wiki e la messaggistica. Completa la suite una Meeting Room digitale che permette riunioni a distanza in videoconferenza.
Grazie alle tecnologie tipiche del 2.0 – API & widget, mash-up e web service – è possibile raggiungere un grado elevatissimo di flessibilità, personalizzazione e integrazione.
Dal punto di vista tecnologico cosa c’è sotto?
We+ si basa su una architettura multipiattaforma di tipo open LAMP/WAMP. Sviluppato in linguaggio PHP, utilizza Apache come web server, MySql come RBDMS (per le versioni Enterprise è prevista una modalità Multiple DB engine: Oracle, MsSql, MySql).
L’architettura PHP si fonde con la tecnologia Ajax e con componenti realizzate in tecnologia Adobe Flex.
Il layer grafico, gestibile a livello di CSS, è separato dall’engine, per rispondere ad una architettura tipica three tier.
La versione Enterprise di We+ dispone di un “webservices layer” per lo scambio dati con applicazioni di terze parti non dipendenti dalla piattaforma con linguaggi di sviluppo come .NET, java, php, phyton.
La disponibilità di web services consente l’estendibilità della struttura dati e add-on personalizzati pur garantendo l’integrità e la standardizzazione del core engine di We+.
We+ può essere fruito sia su protocollo standard http sia su protocollo sicuro https.
Quali i vantaggi competitivi per gli utilizzatori?
L’immediatezza della condivisione dei documenti e delle informazioni, prima di tutto. Attivare We+ e cominciare a usarlo per lavorare insieme è questione di poche ore, senza aggiungere costi e preoccupazioni e con tutta la sicurezza necessaria.
Utilizzare We+ per lavorare insieme significa essere sicuri che tutte le persone coinvolte in un progetto abbiano accesso alla stessa documentazione e alle stesse informazioni senza dover interrompere il lavoro di altri.
Per attivare la versione gratuita di We+ https://register.weplusws.com/index.php?op=register&actLang=2