Anonymous: “Il 5 novembre 2013 avverrà l’Apocalisse sul web”

Un giorno in cui i principali siti governativi a livello mondiale saranno attaccati e irraggiungibili. Un giorno da ricordare, proprio come Guy Fawkes

Segnatevi il giorno: 5 novembre 2013. Una data in cui gli hacktvisti del gruppo Anonymous minacciano di colpire tutte le maggiori strutture governative mondiali a sostegno del movimento Occupy. “Ora è il momento di occupare il mondo” – dice un video chioamato “Anonymous #Nov5th2013, il leone non dorme più“.

Cosa avverrà il 5 novembre 2013?

Si tratterà di una giornata di “disobbedienza civile globale” proprio in occasione del 408esimo anniversario del Guy Fawkes Day, da quel lontano 5 novembre 1605 quando un soldato del re scoprì un complotto dei cattolici inglesi, di cui Guido Fawkes era membro, per far scoppiare dei barili all’interno del Parlamento di Westminister a Londra per far morire il re e i politici presenti. Da quel giorno gli inglese festeggiano la ricorrenza per ricordare il salvataggio del re. Per gli Anonymous non è, evidentemente, così.

Anonymous e Occupy

Gli hactivisti di Anonymous hanno da sempre sostenuto il movimento Occupy utilizzando web e social media, come Facebook e Twitter, per accelerare il ritmo di proteste. Gli utenti del social network utilizzano hashtags come #OccupyWallSt, #OWS e #Occupy per coordinare le manifestazioni.

Così un anno fa

In memoria del rogo che Fawkes avrebbe voluto accendere, il video degli hacker invita a “riaccendere la fiamma della protesta” affermando come oramai in tutto il mondo si appoggino le azioni di Anonymous e del movimento Occupy. Un anno fa una valanga di attacchi informatici erano stati segnalati, durante la stessa giornata, su siti governativi australiani e bancari del governo argentino. Anonymous ha anche affermato di aver rubato circa 28.000 password e altre informazioni riservate dalla società statunitense Paypal che tuttavia ha sempre smentito l’hack. Un altro cyber-attacco venne lanciato contro il sito web dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) per attirare l’attenzione “sulla manipolazione delle elezioni in Ucraina.”

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