Ancora più on-line, retail ed enterprise nel futuro di Kaspersky Lab

Nonostante la crisi, l’azienda consolida vendite e fatturato. Parla il managing director Aldo del Bò: «Puntiamo a rafforzare la crescita anche per il 2014»

Aldo del Bò, managing director di Kaspersky Lab Italia, non ha nessuna difficoltà ad ammetterlo: «Rispetto ai primi sei mesi dell’anno, in linea con gli obiettivi di crescita fissati, il terzo trimestre è stato al di sotto delle aspettative. Prima e dopo questa parentesi, però, siamo andati anche meglio del previsto. Chiudiamo il 2013 superando i 21,4 milioni preventivati e contiamo di raggiungere 26 milioni di fatturato il prossimo anno». I positivi risultati finanziari dimostrano lo stato di salute e la solidità del business di Kaspersky Lab che pur in un periodo di crisi vince la scommessa di incrementare il giro d’affari. «E’ tutto il mercato del software consumer a deludere – riconosce del Bò. Noi però abbiamo dimostrato di essere bravi più di altri recuperando sia con le vendite online sia con l’acquisizione di nuove quote di mercato nel settore B2B, in particolare nelle installazioni very large, superiori cioè ai 10mila nodi protetti».

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La scalata dell’azienda russa prosegue. A cominciare proprio dal segmento end-user dove l’antivirus targato Kaspersky si conferma il più venduto in Italia, anche grazie alla notevole visibilità procurata dalla presenza in Formula Uno in accoppiata con i bolidi Ferrari. «Il 2013 è stato un anno molto importante per noi. Lo scorso aprile abbiamo annunciato l’accordo di fornitura globale per la sicurezza IT con Ferrari. La partnership con la casa di Maranello si è sviluppata e consolidata negli anni, ma da quest’anno c’è stato il salto di qualità con un agreement strategico e commerciale di ampio respiro che prevede tra l’altro in un arco di cinque anni la fornitura di soluzioni per la protezione degli endpoint, già oggi oltre 4000» ricorda del Bò.

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Più recente ma non meno importante, l’accordo siglato con ING DIRECT, la prima banca on line in Italia per numero di clienti, che prevede tra l’altro una serie di azioni dedicate a clienti e dipendenti della multinazionale olandese. «Obiettivo di questa partnership è di sensibilizzare gli utenti a proteggersi dalle minacce presenti online soprattutto quando si effettuano transazioni finanziarie e operazioni di home banking» ci dice del Bò.

D’altra parte è dalla rete che provengono le principali minacce. Secondo Kaspersky Lab, quasi un utente su due (41,6%) è stato vittima di un attacco. «I dati in nostro possesso ci confermano che un numero ancora elevato di persone installa una protezione software quando ormai è tardi» rileva Marco Preuss, director, Global Research & Analysis team, Kaspersky Lab Europe. La produzione di malware poi non accenna a diminuire. «Ogni giorno rileviamo qualcosa come 315.000 nuovi campioni di codice virato. Meno di un anno fa quelli censiti erano poco meno di 200.000» afferma Preuss. La continua produzione di codice dannoso rende meno efficace la signature detection, una delle tecniche più diffuse di analisi dei file che si regge sulla tempestività con cui i DB degli antivirus riescono a mantenersi aggiornati per confrontare le firme. «Un vantaggio per la criminalità che può modificare il malware esistente senza bisogno di scriverne di nuovo» conclude Preuss.