Anche Mozilla si schiera per la libertà del web

Le due grandi aziende della Rete rinnegano le decisioni che potrebbero essere prese all’Itu e affermano che solo gli utenti possono decidere il futuro di Internet

Oggi a Dubai è in corso l’International Telecommunications Union (Itu) dove i rappresentanti di diversi Governi mondiali si sono riuniti per discutere di nuove normative sulla gestione di Internet. India, Cina e Russia vorrebbero un maggiore controllo sulla Rete per combattere, almeno formalmente, il cybercrime e il cyberterrorismo. Sia Google, che ha messo in luce come l’ingerenza dei Governi sul web diventa sempre più pressante, che Mozilla, si sono schierati in difesa della libertà della di Internet. Il sostegno all’iniziativa dei due colossi della Rete è arrivato anche dal presidente dell’Agenda Digitale, Neelie Kroes.

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All’Itu si discute anche di tassare alcuni operatori, come Google, che pare debba al Fisco italiano 96 milioni di euro e deve vedersela anche con altri Paesi europei, che sfruttano le reti mobili per erogare i propri servizi. I colossi delle telecomunicazioni stanno infatti chiedendo da tempo di ricevere una parte degli introiti delle prestazioni di queste aziende derivanti dall’uso dei propri network.

Google e Mozilla chiedono il sostegno dei netizens

Sia Google che Mozilla pretendono che siano gli utenti a decidere il destino della Rete e non i Governi. Big G ha aperto una petizione online, per chiedere che sul web non ci sia censura e rimanga uno spazio incontaminato dalle pressioni dei Governi. Nel testo Google chiede agli utenti di firmare e condividere sui social network la petizione perché “un mondo libero e aperto dipende da un web libero e aperto. I governi non devono poter condizionare il futuro prendendo decisioni a porte chiuse. Miliardi di persone che nel mondo utilizzano Internet devono avere voce in capitolo”. 
 
Sulla stessa linea d’onda Mozilla ha creato sul suo blog una sezione informativa sui temi in dibattito all’Itu ribadendo che i governanti non possono scegliere senza il parere degli utenti su come debba essere amministrato il web: “La questione non è se i nostri governi, l’Unione Europea o l’Itu debbano giocare un ruolo nel definire l’identità del web. Il problema è che stanno cercando di farlo a porte chiuse, in segreto, e senza di noi”.

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