La strada è ancora tutta in salita per assicurare alle piattaforme cloud una perfetta continuità di servizio. La scorsa settimana un guasto ai generatori di un data center di Amazon ha causato disservizi ad alcuni importanti clienti quali Instagram, Netflix e altri popolari siti web che usufruiscono dei servizi di infrastruttura del popolare provider. I problemi sono stati anche causati da una mancata efficienza dei sistemi che gestiscono la distribuzione dei carichi di lavoro attraverso data center distribuiti. Insomma per quanto i guasti sinora segnalati all’interno dei data center vengano per lo più addebitati a problemi di ordine elettrico, è altrettanto vero che vi sono ancora tutta una serie di problematiche relative alla logica di virtualizzazione che movimenta cpu e server su più data center distribuiti.
L’Incidente dovuto a una mancanza di fornitura di energia elettrica sarebbe potuto tranquillamente essere risolto attraverso l’UPS, ma lo switch su quest’tulimo non è andato a buon fine. Ci sono voluti circa venti minuti per ripristinare l’alimentazione e le istanze di servizio compromesse sono state riattivate soltanto alla fine del giornata. Amazon ha ammesso che un bug nel sistema di load balancing ha impedito che il carico di lavoro venisse opportunamente trasferito su risorse attive presso altri data center. Insomma la logica di provisioning dinamico implementata nel data center non è riuscita a essere soddisfatta ed eè quindi venuto a mancare uno dei meccanismi fondamentali che assicurano ai clienti la continuità di servizio.
La notizia è storia di ordinaria amministrazione. Casi di questo genere si sono verificati in data center di altri provider e sono senz’altro utili a trovare accorgimenti e soluzioni ancora più sofisticate e resilienti di quelle attualmente utilizzate per contrastare dannosi effetti collaterali sull’erogazione di servizi on the cloud. Certo i clienti pagano in base a livelli di servizio garantiti, ma un’interruzione e/o la non disponibilità di tutte le funzionalità garantite sono comunque un dato che va oltre quello puramente economico.
