Uno studio della New York University School of Medicine ha trovato i marker della malattia degenerativa del cervello in pazienti colpiti dal disturbo respiratorio del sonno
I ricercatori della New York University School of Medicine hanno scoperto un legame fra Alzheimer e apnea notturna. Lo studio presentato durante la American Thoracic Society 2013 International Conference di Philadelphia ha riguardato alcuni pazienti affetti da disturbi del sonno. L’obiettivo era trovare i marker che segnalano l’insorgenza dell’Alzheimer.
Trovato un legame
Nel fluido cerebrospinale dei malati di apnea notturna i ricercatori hanno trovato tracce dei marcatori dell’Alzheimer. I segnali dell’insorgenza della malattia degenerativa del cervello sono stati individuati solo in soggetti con IMC (indice di massa corporea) minore di 25, associato a persone normopeso. “Sappiamo che dal 10 al 20% degli adulti di mezza età in America soffre di disturbi di respirazione nel sonno, un numero che aumenta drammaticamente in quelli oltre i 65 anni. Non sappiamo perchè, ma uno dei fattori potrebbe essere che qualche paziente entra in una fase preclinica precoce del morbo di Alzheimer”, ha spiegato il capo ricercatore Ricardo S. Osorio.
Alzheimer e tecnologia
Un aiuto per la cura dell’Alzheimer potrebbe in futuro venire dalla tecnologia. Gli scienziati dell’Università di Oxford stanno pensando di utilizzare l’elettrostimolazione diretta ma non invasiva del cervello per riattivare i neuroni danneggiati. Anche il Cnr di Bologna ha pensato a una soluzione hitech per fermare l’Alzheimer. I ricercatori hanno messo a punto un chip biologico in grado di riparare le cellule cerebrali danneggiate.