La voce del patto era partita dal Telegraph. Le due aziende smentiscono anche perché Microsoft ha il suo peso nel bloccare l’alleanza
Nei giorni scorsi il Telegraph aveva ventilato di una possibile alleanza fra Facebook e Yahoo per la creazione di un proprio motore di ricerca. La smentita è arrivata da più parti e, nonostante l’accordo porterebbe vantaggi a entrambi nella lotta contro l’antagonista Google, che dovrà pagare una multa di 22,5 milioni, Microsoft rimane troppo importante per Yahoo.
Due ex di Google per fare lo sgambetto a Mountain View
La voce che circolava in Rete raccontava di un accordo fra Marissa Mayer, CEO di Yahoo, e Sheryl Sandberg, COO di Facebook, entrambe ex dipendenti di Google, per la costruzione di un proprio motore di ricerca nell’ottica di creare un’alternativa credibile allo strapotere di Google in materia di ricerche online.
Facebook da molto tempo ha intenzione di sviluppare un proprio motore di ricerca per sfruttare al meglio la propria rete di utenti. Ciò infatti aiuterebbe il social di Zukerberg a capitalizzare i propri investimenti pubblicitari, pari a un decimo delle revenue di Google nello stesso campo (40 miliardi l’anno). Un eventuale motore di ricerca targato Facebook porterebbe nelle tasche di Zukerberg fino a 3 miliardi di dollari l’anno, secondo le stime di Henry Blodget, equity research analyst.
Yahoo, dal canto suo, sarebbe un ottimo partner per Facebook, dato che ha le conoscenze necessarie per attuare il progetto, e allo stesso tempo non si è mai dichiarata troppo soddisfatta dei servizi offerti da Microsoft, che ha da poco lanciato Windows 8.
Il terzo incomodo…Microsoft
Microsoft risulta essere l’ago della bilancia della questione. Yahoo continua ad affermare che si appoggerà a Redmond per i suoi servizi, le due aziende sono legate dal 2009 con un accordo decennale per la transizione da Yahoo! Search a Bing, e soprattutto difficilmente Steven Ballmer si lascerebbe scappare un partner così importante senza avere un oneroso, ed è dire poco, risarcimento. Niente però vieta un futuro trio anti-Google: Microsoft, Yahoo, Facebook.