Lo dice il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che ha accusato cinque uomini che avrebbero preso di mira il NASDAQ e rubato oltre 160 milioni di numeri di carte di credito
Secondo il procuratore Paul Fishman del Distretto del New Jersy, cinque uomini sarebbero stati accusati di aver cospirato per rubare dati da reti aziendali di tutto il mondo. L’atto d’accuso cita cinque persone dell’Est Europa che gestivano un sistema di hacker, o meglio cracker, che è riuscito ad infiltrarsi nei computer di grandi istituzioni finanziarie consentendo il furto di almeno 160 milioni di carte di credito e di aver causato perdite per almeno 100 milioni di dollari.
Gli attacchi
Gli imputati sono accusati di aver attaccato il Nasdaq, 7-Eleven, Carrefour, JCP, Hannaford, Heartland, Wet Seal, Commidea, Dexia, JetBlue, Dow Jones, Euronet, Visa Jordan, Global Payment, Diners Singapore e Ingenicard. Utilizzando tecniche di SQL injection, gli hacker sono stati in grado di rubare le credenziali di accesso di reti aziendali e quindi installare malware per concedere una backdoor al gruppo di accesso. Dopo l’acquisizione di numeri di carte e dati aggiuntivi, i database sono stati poi presumibilmente venduti attraverso forum online o direttamente a privati ed imprese.
Mercato in crescita
“Questo tipo di reato è la punta di diamante – ha detto il procuratore Fishman – coloro che hanno l’esperienza e la voglia di irrompere nelle nostre reti minacciano il nostro benessere, la nostra privacy e la nostra sicurezza economica. E questo caso mostra che vi è un costo reale pratico, perché questi tipi di frodi aumentano la propensione di spesa di ogni consumatore, ogni giorno. Non possiamo essere troppo vigili nè roppo prudenti “.