Le proposte elaborate saranno presentate a Roma in concomitanza con il Forum PA e la loro redazione sarà inquadrata nell’ambito degli otto pilastri dell’Agenda Digitale Europea
A meno di 50 giorni dal lancio di “Agenda Digitale”, iniziativa nata da 100 nomi della rete e sottoscritta da oltre 21.000 utenti della rete per mettere al centro dell’agenda politica il tema del digitale, si è tenuto presso lo IULM con il patrocinio dell’Agenzia dell’innovazione il secondo incontro del Gruppo. Il convegno ha costituito l’occasione per fornire chiarimenti e riflessioni su temi e ambiti dell’Agenda Digitale Europea con particolare riferimento all’Italia, per mettere in luce gli obiettivi raggiunti e i prossimi traguardi dell’Appello e per avviare i gruppi di lavoro per la redazione di proposte concrete.
Come ha ricordato Peter Kruger, esperto Internet e nuovi media, sostenitore Agendadigitale.org, l’Appello si è dato come traguardo temporale quello di 100 giorni entro cui realizzare delle prime proposte rilevanti, che dovranno essere passate al vaglio della politica e dell’opinione pubblica. Il convegno ha fornito una prima occasione per costituire otto gruppi di lavoro, tanti quanti i pilastri dell’Agenda Digitale Europea, in cui far convergere le idee avanzate da chiunque voglia partecipare. Sono state presentate le prime 22 proposte dalle persone e organizzazioni che si sono fatte già promotrici del progetto. A queste ci si aspetta l’aggiunta di numerosi altri contributi di coloro che non hanno potuto essere presenti all’incontro o che ancora attendono di essere formalizzati. Ciascun gruppo redigerà l’elenco delle proprie proposte per un’Agenda Digitale italiana con l’obiettivo di presentarlo a esponenti politici e referenti istituzionali nel corso di un evento in concomitanza con il Forum PA, in programma a Roma dal 9 al 12 maggio.
“Il digitale è strategico per il nostro futuro: in termini di creazione di nuovi posti di lavoro, aumento della competitività delle nostre imprese, fornitura di servizi più efficienti ai cittadini, produzione di cultura e innovazione e diffusione di una maggiore equità sociale. E’ importante come pensioni, fisco, impresa, lavoro, salute, giustizia, ambiente e tutti quei temi che sono normalmente assunti come strategici per la crescita socio-economica di un paese e la nostra ambizione è che esso conquisti pari rilevanza presso la politica e l’opinione pubblica,” ha dichiarato Peter Kruger. “Il Wi-fi rappresenta un caso emblematico in quest’ottica: l’anno scorso, grazie a una mobilitazione dell’opinione pubblica, dei media e dei parlamentari, questo argomento è diventato agenda. Un decreto che riguardava una questione tecnico-procedurale è arrivato in cima agli argomenti da discutere in seno al Consiglio dei Ministri e, anche se non ha ancora trovato una soluzione, crediamo che, per affrontare i temi del digitale, sia importante riscontrare sempre questo genere di attenzione affinché si possano finalmente trovare provvedimenti utili ed efficaci.”
Dopo il successo riscosso presso l’opinione pubblica e il plauso di politici italiani ed europei di tutti gli schieramenti, anche il Presidente di Confindustria ha manifestato attenzione verso l’Appello, annunciando la convocazione di un tavolo dei maggiori protagonisti per affrontare il tema di una digital agenda.
Mario Dal Co, Direttore Generale Agenzia per la diffusione dell’Innovazione, ha dichiarato che l’Agenda Digitale rappresenta un’iniziativa importante per stimolare la modernizzazione del Paese, che soffre di un ritardo dovuto anche a fattori legati all’istruzione e alla composizione per età della popolazione. Il processo deve coinvolgere la Pubblica Amministrazione e le aziende portatrici di nuove tecnologie, per affrontare le sfide delineate sia a livello europeo dalla Digital Agenda Europea, sia a livello nazionale dal Codice dell’Amministrazione Digitale.
Che il riferimento imprescindibile per organizzare riflessioni e proposte sia quello dell’Agenda Digitale Europea, definita e resa disponibile dalla UE, è apparso evidente anche dall’intervento di Lucilla Sioli, capo dell’unità INFSO.C4 (Economic and Statistical Analysis) della Commissione Europea. Il documento politico presenta 8 aree tematiche chiave e prevede 101 azioni che tutti gli stati membri dell’Unione dovranno attuare per massimizzare i benefici della rivoluzione digitale entro il 2020. Ogni anno è prevista un’Assemblea dell’Agenda Digitale e una “tabella di marcia”, nella quale verranno presentati i risultati di ogni paese rispetto a una matrice di indicatori.
Dalla presentazione è emersa in particolare la necessità di creare un mercato digitale unico e lavorare su standard comuni, rafforzare la sicurezza e di conseguenza la fiducia dei consumatori in Internet, incrementando così gli acquisiti online, aumentare la percentuale di europei che utilizzano Internet, riducendo entro il 2015 dal 27% al 15% il numero di coloro che ne sono esclusi per reddito e educazione, fare in modo che la banda larga raggiunga entro il 2013 il 100% dei cittadini, raddoppiare entro il 2015 gli investimenti pubblici in ricerca e innovazione e incrementare l’utilizzo di servizi pubblici digitali.