Aaron Swartz muore suicida e il Web si ribella

Il giovane hacktivist si è suicidato l’11 gennaio. Tra le tante ipotesi, oltre alla depressione, pare vi sia una causa pendente contro il MIT. Gli accademici lo ricordano su Twitter mentre Anonymous viola alcuni siti dell’istituto

Aaron Swartz, giovane hacker fautore di una liberalizzazione dei contenuti digitali, è morto suicida l’11 gennaio a New York gettandosi dall’ottavo piano. La motivazione sarebbe la causa che lo vedeva coinvolto contro il Massachusetts Institute of Technology (MIT). Anonymous ha risposto al tragico evento attaccando alcuni domini dell’istituto.

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La vicenda

Nel 2010 Swartz si appropriò di milioni di documenti accademici del MIT e li mise online per favorire la libera circolazione della conoscenza in Rete. Il giovane rischiava una multa di 4 milioni di dollari e 50 anni di prigione.

Il comunicato del MIT

Il MIT ha commentato l’accaduto con un comunicato nel quale si auspica una riflessione da ambo le parti, l’istituto e gli attivisti, e si esprime tutto il cordoglio per il tragico gesto di Swartz. “L’istituto promette di utilizzare il gesto di Swartz come occasione di riflessione ed esprime sconcerto per quanto accaduto. Voglio esprimere con chiarezza che io e tutti noi al MIT siamo estremamente dispiaciuti per la morte di un giovane promettente che ha toccato la vita di tanti di noi. Mi addolora pensare che il MIT abbia giocato un ruolo in una serie di eventi che sono sfociati nella tragedia – si legge nel comunicato firmato dal Rettore – Non intendo riassumere qui la complessità degli eventi degli ultimi 2 anni. Ora viene il tempo per tutti quelli coinvolti di riflettere sulle proprie azioni, e questo include ognuno di noi al MIT. Ho chiesto al prof. Hal Abelson di guidare una analisi del coinvolgimento del MIT dal momento in cui abbiamo subito la prima attività inusuale sul nostro network nel 2010 fino ad oggi. Ho chiesto che questa analisi descriva le opzioni che il MIT aveva e le decisioni che sono state prese, al fine di capire e imparare dalle azioni intraprese. Condividerò il report con la community del MIT quando lo riceverò.

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Il ricordo dei ricercatori

I ricercatori del MIT hanno onorato la memoria del giovane attivista, postando su Twitter i link ai documenti motivo del contendere con l’hashtag #pdftribute. La “protesta dei PDF”, oltre ad essere un tributo ad Aaron Swartz, è un chiaro messaggio per la liberalizzazione dei contenuti online coperti da copyright e la loro diffusione.

Il monito di Anonymous

Il gruppo di hacktivist di Anonymous ha risposto alla morte di Swartz attaccando alcuni siti riconducibili al MIT. Sui portali hackerati è stato posto un messaggio in cui i cyber attivisti attaccano l’ateneo reo di aver gestito in modo inappropriato la vicenda in quanto l’opera di Swartz poteva servire a rendere il web più libero e auspicano una riforma in tal senso delle leggi che regolano il copyright in Rete: “Che il governo abbia contribuito al suo suicidio o meno, la sua persecuzione di Swartz è stata una grottesca imitazione di giustizia, una distorta e perversa ombra della giustizia per la quale Aaron è morto lottando – liberando la letteratura scientifica finanziata pubblicamente da un sistema di pubblicazione che la rende inaccessibile alla maggior parte di chi l’ha pagata – migliorando il mondo facilitando la condivisione – un ideale che dovremmo tutti supportare.”