Migliaia di cittadini hanno partecipato a un flash mob a Bagnoli per manifestare il loro desiderio di ricostruire il polo culturale di Napoli evitando le infiltrazioni mafiose
A rispondere a chi considerava la Città della Scienza uno spreco di risorse pubbliche, come il giornalista Camillo Langone che ha scritto sul Foglio un articolo intitolato “Dovevano bruciarla prima, la Città della Scienza”, ci hanno pensato 15mila napoletani di tutte le estrazioni sociali che sono scesi in piazza per manifestare il proprio cordoglio per la grave perdita subita dalla città. Il polo culturale di Napoli è stato devastato settimana scorsa da un vasto incendio dal quale si è salvato solo il teatro delle Nuvole. Il presidente Fondazione Idis – Città della Scienza Vittorio Silvestrini, evidentemente commosso, ha dichiarato: “Questo abbraccio della città ci dà il coraggio e la determinazione. Che Città della Scienza fosse circondata dall’affetto di mezzo mondo lo sapevamo, ma che tanto amore nutrissero i napoletani è una straordinaria sorpresa”.
“Basta!”
Domenica si sono radunati spontaneamente a Bagnoli migliaia di napoletani in un flash mob per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dell’enorme danno alla città causato dalla perdita della “Città della Scienza” e per far sì che la ricostruzione avvenga al più presto senza che la mafia ci metta lo zampino. Circa 15mila persone, con il volto dipinto di nero a simboleggiare la cenere del rogo, hanno urlato per diversi minuti “basta” e “ricostruiamola”. Tra la folla si distinguevano soprattutto bambini. Lo stesso Sindaco Luigi De Magistris ha sottolineato come la “Città della Scienza” fosse importante soprattutto per i più piccoli, che potevano imparare toccando con mano la cultura: “Per capire cosa rappresentasse Città della Scienza, basta guardare gli occhi dei bambini e dei ragazzi napoletani: era il loro luogo. Perciò è un attacco all’identità della nostra città. Al suo presente e al suo futuro, perchè il futuro è cultura, arte e scienza e bellezza”.
La cultura sconfigge la criminalità
Il timore più grande del Comune e dei cittadini è quello che la Camorra possa sfruttare il rogo per appropriarsi dei terreni ora agibili. “Questa è la Napoli delle forze sane e democratiche che non si ferma davanti agli attacchi. Se è con la cultura che si sconfigge la criminalità, questa prova di cittadinanza lo dimostra”, ha affermato De Magistris. Secondo il primo cittadino, l’incendio è stato un “atto criminale studiato e quindi drammatico”. “Nelle stagioni di crisi le mafie, avendo liquidità, possono cercare di recuperare terreno – ha aggiunto il Sindaco di Napoli -. Soprattutto possono tentare di recuperare quel consenso sociale che negli ultimi anni hanno perso”. L’ex Magistrato è comunque “fiducioso per la reazione avuta in queste ore dai napoletani e dall’intero Paese”.