CRIF, strategie e soluzioni per un lending sicuro e agile

CRIF, strategie e soluzioni per un lending sicuro e agile

Data augmentation, sicurezza e Gen AI al centro. La modernizzazione progressiva del core banking system per un sistema del credito più resiliente e capace di coniugare rapidità decisionale e innovazione dei servizi. Le esperienze di due grandi istituti bancari 

Condividere progetti, strumenti e modalità di attuazione per capire come affrontare la sfida della digital transformation nel sistema bancario, ridefinendo il futuro del credito e dei servizi bancari. Questa la sintesi del webinar dal titolo “Core banking system: legacy vs digital transformation”, organizzato da CRIF per la propria community. Tre sono i livelli fondamentali della trasformazione: business, regolamentazione e tecnologia. Nel panorama attuale, questi livelli si intrecciano, facendo emergere la crescente necessità di concretezza e competenza. «Abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci su questi temi» – spiega David Pieragostini, executive director Global Solutions Strategist di CRIF. «Entrambi questi aspetti devono fondarsi sulla resilienza continua, in modo da poter innovare con una visione olistica e, al contempo, scalabile, capace di abbracciare processi, governance e infrastrutture tecnologiche, assicurando maggiore sicurezza, solidità e conformità».

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Oggi, la tecnologia è diventata un abilitatore imprescindibile e inarrestabile del cambiamento. Nel corso del webinar, Banca Popolare di Sondrio e BPER Banca hanno spiegato il loro approccio alla data augmentation, utilizzando dati strutturati e non, come motore principale della trasformazione digitale. «La caratteristica più importante emersa dal confronto con gli ospiti è la necessità di una straordinaria capacità di resilienza» – afferma Pieragostini di CRIF. «È stato inoltre evidente che il ruolo dei CIO sta cambiando a una velocità impressionante. Le competenze richieste nelle funzioni “core” dell’ICT devono tenere conto delle tre leve fondamentali menzionate, che spesso dettano le roadmap aziendali.

Le architetture moderne, supportate dalla diffusione di open source, API e container, offrono una flessibilità crescente nell’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche. Il processo di digitalizzazione, infatti, nasce da una necessità di gestione che, attraverso il tema dei big data e della data augmentation, spinge verso un continuo incremento delle capacità computazionali. È evidente che, lungo questo percorso, sarà necessario un processo di trasformazione parallelo dei sistemi legacy che – seppur fondamentali per il consolidamento informativo e la gestione amministrativa e contabile – creano rigidità nei processi online. In un’ottica di medio-lungo periodo, questi sistemi richiederanno evoluzioni strutturali, per le quali sono già in corso importanti investimenti e riflessioni».

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EFFICIENTAMENTO E AUTOMAZIONE

Massimiliano Baga, Group chief information officer di BPER Banca e Milo Gusmeroli, vicedirettore generale e COO di Banca Popolare di Sondrio, sono intervenuti come speaker durante l’incontro. Le loro osservazioni hanno permesso di approfondire le linee guida relative all’automazione e all’efficientamento in corso, con focus su aspetti cruciali quali il rafforzamento del supporto alle reti, il consolidamento del presidio sui rischi – in particolare quelli legati al credito – l’espansione della presenza sui canali digitali e la continua valutazione e investimento in nuove tecnologie.

«Attualmente anche in CRIF gli investimenti nelle nuove tecnologie si dividono tra quelle che possono essere definite ormai solide come per esempio il cloud, e altre di frontiera, come la Generative AI» – spiega Pieragostini. CRIF ha supportato i due istituti bancari in modo integrato, mettendo a disposizione la propria expertise di knowledge & solutions company per affrontare i vari aspetti del credito, con un approccio che abbraccia i tre pilastri fondamentali: dati, processi e servizi/soluzioni gestionali. In generale il contributo di CRIF si articola in diverse aree chiave, tutte orientate a migliorare l’efficienza e la produttività dei processi bancari. In primo luogo, CRIF ha lavorato sull’efficientamento della gestione data-driven, ottimizzando i flussi informativi e consentendo una gestione più accurata e tempestiva dei dati. Ha inoltre supportato i processi di concessione, monitoraggio e recupero del credito, migliorando l’efficienza operativa e la gestione del rischio. L’altro aspetto fondamentale è lo sviluppo di soluzioni di Fast e Digital Lending, che hanno permesso alle banche di aumentare la produttività commerciale, semplificando e velocizzando l’intero ciclo del credito. Inoltre, CRIF ha contribuito all’ottimizzazione dei processi di Digital Onboarding e KYC/KYB, facilitando l’acquisizione di nuovi clienti in modo rapido e sicuro. Un altro importante vantaggio offerto da CRIF è la capacità di garantire maggiore autonomia al business, permettendo di definire e testare autonomamente le regole operative, strategie e policy attraverso simulazioni What-If, individuando modelli sempre più performanti. CRIF consente quindi di rendere le strategie e policy più flessibili e rapide da implementare, in particolare per quanto riguarda la gestione del Regolamento del Credito, assicurando così una maggiore agilità nella risposta alle sfide del mercato.

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Secondo Pieragostini, il successo e l’efficacia delle nuove tecnologie sta nella loro «messa a terra» non tanto su un punto verticale, ma sulla loro applicazione trasversale e olistica. «Se la velocità di esecuzione è determinante quanto la tecnologia stessa gli aspetti di quickly decisioning nel mondo del credito diventano fattori determinanti» – commenta l’executive director. «L’obiettivo principale è la predisposizione di una “posizione semplificata” di affidamento che, attraverso un percorso guidato, consenta, ove possibile, di giungere velocemente alla delibera automatica di sistema, in base alle caratteristiche della controparte, mediante il calcolo da parte della procedura dell’importo massimo concedibile per il finanziamento e la scelta dei prodotti più idonei. Le fasi principali di questo customer journey saranno: controlli di completezza e verifica regole di eleggibilità; calcolo dell’affidamento massimo concedibile e scelta delle forme tecniche; simulazione di combinazioni di calcolo (importi, classi di rischio, garanzie), nell’ambito dell’affidamento massimo concedibile individuato».

ATTENZIONE ALLA SICUREZZA

Nel corso del webinar, Elisa Castrignanò, senior manager Solutions Strategist di CRIF, ha approfondito il tema della sicurezza, analizzando le azioni necessarie da intraprendere in futuro e illustrando le soluzioni sviluppate da CRIF per affrontare pienamente le sfide di questo ambito. Il servizio di cybersecurity offerto dalle soluzioni CRIF (CyberCRIFAssets) è progettato per garantire un monitoraggio avanzato e continuo delle applicazioni installate presso la banca. Il servizio si sviluppa attraverso diverse fasi operative, ciascuna con l’obiettivo di identificare, mitigare e gestire le vulnerabilità di sicurezza, assicurando così un alto livello di protezione contro le minacce informatiche.

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Il servizio recepisce le disposizioni del Digital Operational Resilience Act (DORA), la cui implementazione è supervisionata dalle principali autorità europee competenti (EBA, ESMA), che stabilisce requisiti stringenti per la resilienza operativa digitale degli istituti finanziari. DORA impone che le banche e le istituzioni finanziarie adottino misure adeguate a prevenire, rilevare, contenere e riprendersi da incidenti informatici, garantendo una gestione continua delle proprie capacità operative anche in situazioni di crisi. Pertanto, questi task di intervento relativi ad adeguamenti di cybersecurity, che erano precedentemente gestiti on demand, ora sono parte di un servizio strutturato e progettato da CRIF per aiutare la banca a raggiungere e mantenere le conformità di sicurezza e normativa. Durante il webinar, è emerso chiaramente inoltre che tra i driver di evoluzione le rapide accelerazioni registrate con la Generative AI devono essere costantemente monitorate e testate. «Non c’è dubbio – conclude Pieragostini – che lo sviluppo dell’IT, le relazioni con la clientela e gli aspetti computazionali data-driven – in particolare con la consapevolezza della necessaria gestione della data augmentation – saranno profondamente influenzati da questo tipo di tecnologia. Alla luce delle straordinarie opportunità che si stanno profilando, confrontandoci abbiamo condiviso la sensazione che il futuro ci riserverà enormi soddisfazioni, sia come manager che come CIO».