Semplificare i processi, accelerare le operazioni e ridurre gli errori. Il presente e il futuro del mercato italiano del software per i professionisti si giocano sulla capacità di guidare il cambiamento
Oggi più che mai, essere fornitori di piattaforme è cruciale per accompagnare il cliente in una trasformazione che sia consapevole e non solo dettata dal seguire le mode. Lo scenario dei professionisti è forse quello che più di altri ha accelerato l’adozione di soluzioni informatiche come la PEC o la fatturazione elettronica, recependo le indicazioni esterne, ma anche vedendo in tali innovazioni un modo per far evolvere il business. «Il progresso dell’adozione della digitalizzazione dei processi non deve prevalere sul contatto umano con il cliente» – spiega Marco Bitossi, director, general management di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia. «La parola chiave è valore aggiunto. Soltanto con la scelta di una piattaforma che rappresenti un articolato ecosistema, più che con una singola soluzione, si può essere ragionevolmente certi di rispondere non solo alle esigenze attuali dei clienti, ma anche a quelle future».
L’ innovazione tecnologica, il software in sé, resta centrale ma non è più il solo elemento differenziante in una relazione cliente – fornitore che si vuole duratura. «Pensiamo al cloud. Senza la nuvola – continua Bitossi – non potremmo parlare di un accesso continuo alle soluzioni. La soluzione on-premise non è più percorribile, soprattutto se adottata come unica. Ma per dimostrare il pieno potenziale del cloud è stato necessario sviluppare applicazioni in grado di rappresentare concretamente il meglio della tecnologia». Interfacce semplici, sincronizzazione multidispositivo, repository dei file, sono solo alcuni degli aspetti che hanno reso il cloud uno strumento di abilitazione di un nuovo modo di fare business. «Ecco allora l’importanza dell’integrazione dei sistemi. Il professionista in generale svolge un lavoro molto specifico, con una forte necessità di molti add-on» – spiega Bitossi. «Ed è qui che la personalizzazione del prodotto diventa essenziale. Non ci si può più limitare all’acquisto di un software, ma è sempre più opportuno acquisire un ecosistema, entro il quale sviluppare il proprio percorso di crescita».
ACCOMPAGNARE L’INNOVAZIONE
Nelle parole del manager, l’intelligenza artificiale emerge come tema centrale. «La consideriamo una tecnologia che può sostituire il professionista? Direi di no, ma l’AI è un modo per semplificare la vita di commercialisti e consulenti del lavoro, velocizzando le operazioni e riducendo al minimo gli errori». Qual è dunque oggi il software vincente? «Un software solido, rigorosamente rispettoso di metriche e normative, ma anche una soluzione che dia estrema importanza alla generazione di servizi aggiuntivi, senza mai dimenticare le necessità della sicurezza. Un professionista non cambia facilmente la propria piattaforma digitale, dunque la sfida non è tanto il porgere l’innovazione sistemica ma sollecitare il cambio di mindset. Un fatto più culturale che tecnologico. Come multinazionale, individuiamo due principali leve di cambiamento: una esterna, dettata dalla conformità normativa, e una interna, legata alla visione progettuale, che coinvolge sia i fornitori di soluzioni che i professionisti stessi».
Tutto questo accade anche attraverso l’attenzione per i giovani talenti e la loro crescita. «È importante osservare che molti giovani talentuosi considerano poco attrattive molte imprese, non importa di che settore o dimensioni. Anche se il lavoro da remoto, eredità della pandemia, ha semplificato e favorito gli spostamenti da un’organizzazione all’altra, i talenti sono spesso poco invogliati alla collaborazione con determinate aziende. Sono le imprese che devono rendersi più attrattive offrendo capacità innovative anche valoriali e istituendo nuovi modi di essere con progettualità più creative ed attuali».
IL FUTURO DEI PROFESSIONISTI
L’espansione dell’intelligenza artificiale sta già avendo un impatto sul mondo dei professionisti. «L’AI può diventare il terzo braccio del commercialista, lo strumento migliore per semplificare i processi e ottimizzare i dati. Ma il vero switch si otterrà con l’adozione massiva di questa tecnologia per impattare fortemente sulle informazioni, sulla pulizia dei dati e sulla riduzione dell’errore. Un mezzo tecnologico per consentire ai professionisti di liberare il loro tempo per compiti di livello più alto, dove il ragionamento e il sentimento umano resteranno preponderanti, impossibili da replicare o rimpiazzare».