Dalla consapevolezza dei bias di genere alle pratiche inclusive, le iniziative HR di Canon aprono la strada per il cambiamento a lungo termine. Arianna Ferrini, direttrice HR di Canon Italia: «Siamo in fase di semina»
Gentilezza, rispetto, cura. Sono parole luminose, sempre più presenti nel lessico delle imprese determinate a coniugare temi di responsabilità sociale. L’attenzione alla persona, la tutela delle diversità e il riguardo per l’ambiente rappresentano asset fondamentali capaci di innescare circoli virtuosi in ambienti dove il benessere del singolo si riverbera in quello della comunità.
Antesignana in materia, Canon ha sviluppato la propria filosofia oltre trent’anni fa. Si chiama kyosei, affonda le radici nel 1988 e significa “vivere e lavorare insieme per il bene comune”. Un concetto cullato dalla sensibilità del Sol levante, ma che nel tempo si è rivelato sintonico a ogni latitudine della corporate giapponese. «È un collante molto utile in una multinazionale delle dimensioni di Canon che oggi a livello mondiale conta 180 mila dipendenti: 22mila nella sola EMEA, di ben 102 nazionalità» – spiega Arianna Ferrini, direttrice HR di Canon Italia.
LA FASE DELLA SEMINA
La diversità culturale e la complessità organizzativa derivanti da queste dimensioni trovano nel valore fondante di Canon un riferimento comune. «Kyosei è la stella cometa delle relazioni di ogni giorno, con i colleghi, i clienti e tutti gli stakeholder» – continua Arianna Ferrini. «Questa filosofia si manifesta tramite tre San-ji (tre spiriti) cioè tre approcci quotidiani al business che ognuno di noi deve avere. I San-ji sono: l’automotivazione, che si rifà allo spirito di iniziativa nel risolvere un problema, nel provare in modo proattivo a fornire una proposta; l’autogestione, collegata a un senso di responsabilità e autocontrollo, che occorre avere nel vissuto operativo; l’autoconsapevolezza, ossia capire chi sei, che ruolo svolgi e la situazione in cui vivi». Una mistica aziendale di chiara matrice orientale, certo, ma che può funzionare anche in Occidente. «Questa è la sfida. Come rappresentante della comunità HR in Italia, vivo e tengo ben presente la filosofia Kyosei in ogni più piccola azione fino all’elaborazione dei progetti in chiave DE&I (Diversity, Equity and Inclusion). La pandemia è stata una fase storica unica che ha reso concreti e urgenti temi come la felicità, il rispetto, la gentilezza, fino a poco tempo fa considerati astratti all’interno del business. Ora c’è una disponibilità intellettuale maggiore verso tali tematiche. Siamo in fase di semina. È uno sforzo che pagherà a lungo termine». Le azioni concrete di sensibilizzazione all’interno di Canon, si concentrano sull’ascolto continuo delle esigenze e dei feedback dei dipendenti, anche attraverso una survey annuale, e un articolato piano di formazione, che nel 2023 ha incluso un corso dedicato a tutte le donne dell’azienda con l’obiettivo di generare consapevolezza rispetto ai principali bias in ambito lavorativo.
IL VIAGGIO DE&I DI CANON
«Lo scorso anno ci siamo concentrati sulle tematiche di genere, nel 2024 estenderemo il concetto, guardando alla diversità con un approccio multiforme e soluzioni formative ad hoc, secondo i background delle persone e i loro ruoli» – spiega la direttrice HR di Canon Italia. «Il concetto di DE&I è inteso come valorizzazione del singolo e di messa a disposizione di strumenti per colmare il gap di partenza». Nell’ottica di vivere e lavorare insieme per il bene comune anche verso l’esterno, Canon ha promosso molte iniziative concrete nell’ultimo anno. L’azienda ha partecipato al progetto Ipazia della Fondazione Archè, dedicato all’accompagnamento socio-lavorativo per le donne in stato di fragilità, realizzando un corso di fotografia rivolto ad alcune delle ospiti della fondazione. Inoltre, ha stampato sempre per Arché il calendario 2024 contro gli stereotipi di genere, e ha sponsorizzato la mostra Straordinarie. Protagoniste del presente ideata da Renata Ferri e presentata da Terre des Hommes con le fotografie di Ilaria Magliocchetti Lombi al MAXXI di Roma e prossima tappa a Milano. Il pensiero Kyosei ispira anche la sensibilità per l’ambiente. «La responsabilità di un’impresa deve toccare molti ambiti. La sostenibilità è sotto la nostra lente e ci impegnano a realizzare iniziative in linea con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030. Tra le tante mete che vogliamo raggiungere, anche il traguardo delle emissioni zero in tutta la filiera produttiva entro il 2050».