La potenza di fuoco di S3K risponde alle esigenze di orchestrazione e di servizi di sicurezza su sei industry line, assicurando protezione a misura di business per aziende di tutte le dimensioni comprese le PMI
Fondere undici società distinte, ciascuna con proprie peculiarità e verticalizzazioni ha rappresentato una sfida non da poco. Ma l’operazione – alla quale ha fatto seguito la nomina dell’AD Giulio Meghini, contestualmente alla nomina del direttore generale Antonello Gagliardi, insieme a quelle del chief operating officer Sebastiano Moccia e del chief revenue officer Gianluca Carta – per S3K può dirsi riuscita. Il nuovo organigramma, completato con l’inserimento di un nuovo CFO e di un responsabile del ridisegno dei processi all’interno dell’azienda, risponde alla precisa esigenza di posizionarsi sul mercato in maniera più strutturata e rispondere al piano industriale voluto da HLD, il Fondo di private equity paneuropeo che controlla l’azienda.
Un cammino – come spiega il COO Moccia – che prosegue con la valorizzazione del brand e il riposizionamento di S3K nell’area cybersecurity grazie alla leva delle competenze e del go-to-market, in linea sia con la strategia definita dal CRO Carta sia con la domanda in forte crescita di sicurezza che viene dal mercato. «La nostra caratteristica principale è quella di essere un’azienda che racchiude al suo interno un’offerta molto articolata con fortissime competenze sui diversi mercati» – spiega Moccia. «La riorganizzazione per practice e per mercati con la creazione di sei Industry line – Energy & Utilities, Telco, Media, Difesa, Manifattura e PA – risponde proprio all’esigenza di valorizzare le nostre competenze».
LA SICUREZZA AL CENTRO
La capacità di fornire alle aziende queste competenze, unita all’acquisizione di soluzioni best of breed per accompagnare i piani di trasformazione digitale, posiziona S3K in un’area in cui poche società, soprattutto nel panorama italiano, possono vantare la stessa multidisciplinarità e potenza di fuoco in un’offerta tanto articolata, a fronte di una presenza strutturata sul territorio e una forza lavoro composta da oltre 600 persone. «S3K ha oltre 500 clienti attivi e una solida presenza in numerosi presidi» – afferma Carta. «Erogazione di servizi NOC di primo, secondo e terzo livello per società di primaria importanza e alcuni tra i maggiori carrier italiani. Un unico punto di contatto per ogni tipo di richiesta di assistenza tecnica e supporto relativo a problematiche hardware e software. Oltre a un SOC certificato TIER 3 plus che eroga una serie di servizi di sicurezza avanzati per alcune importanti infrastrutture critiche del Paese. Queste sono alcune delle nostre principali capabilities».
ZERO TRUST ACCESSIBILE A TUTTI
Tutto il supporto necessario è fornito anche per quelle realtà che sono interessate ad adottare un approccio Zero Trust, ma vogliono evitare costi eccessivi. Implementare una protezione Zero Trust può richiedere investimenti importanti. Inoltre, una volta che gli investimenti sono stati fatti, devono essere preservati, tenendo conto dei budget e delle risorse disponibili. Non solo. Come spiega Bouchra Tinbihi, marketing & customer relationship di S3K, le aziende che oggi affrontano il tema della cybersecurity scontano una forte carenza di personale specializzato e una difficoltà evidente nel reperire competenze specifiche, i cosiddetti knowledge workers, per intenderci. «Da circa un anno, offriamo l’opportunità di avere a disposizione un CISO as a Service per il tempo necessario» – spiega Carta. «Questa è un’opzione per stabilire una strategia di sicurezza adeguata alle esigenze delle PMI, che non dispongono di grandi budget per la sicurezza, ma anche di coloro che, per scelta o necessità, non dispongono di competenze professionali specifiche nel ruolo». Questa strategia può essere efficacemente indirizzata grazie alla vasta gamma di servizi di sicurezza gestiti da S3K. «I servizi di sicurezza gestiti sono in forte crescita in tutti i settori, ma vediamo una forte attenzione soprattutto nel settore sanitario e pubblico» – afferma Moccia. «Si tratta di un mondo in rapida evoluzione, sempre più consapevole dei rischi che corre. Se fino a ieri si pensava di sentirsi protetti per via dell’utilizzo di macchinari prettamente proprietari, oggi ci si rende conto che le cose non stanno più così. Alla fine, stiamo parlando di macchine, esposte ad attacchi come tutti gli altri e che necessitano di tutta la protezione che noi possiamo garantire». S3K possiede la tecnologia e le competenze necessarie per contrastare quel “falso senso di sicurezza informatica” che tanto contribuisce a rendere le organizzazioni vulnerabili.