L’AI accelera, analizza e connette. Ma il vero valore scaturisce dalle scelte di chi la guida
Tutte le aziende raccolgono dati e vorrebbero sfruttarli al meglio. Poche però sanno davvero come trasformarli in valore. Ed è qui che entra in gioco Qlik, azienda leader nell’analisi dei dati e la Business Intelligence. «La nostra missione è rendere i dati comprensibili, accessibili e utilizzabili per prendere decisioni consapevoli» afferma Dan Sommer, Global Market Intelligence Lead dell’azienda. «L’intelligenza artificiale e il machine learning sono strumenti potenti, ma devono essere governati. Troppo spesso si pensa all’AI come a un’entità autonoma che “decide” al posto nostro. Noi crediamo in un modello diverso, capace di supportare l’essere umano, senza sostituirlo».
Lo standard Iceberg
Facciamo un passo indietro. Prima dell’analisi bisogna comprendere dove e come i dati vengono archiviati. La tendenza è di costruire enormi repository centralizzati, data lake nei quali le informazioni vengono conservate e analizzate. Se da un lato la centralizzazione semplifica la gestione e aumenta l’efficienza, dall’altro pone una serie di interrogativi, a partire dalla sicurezza dei dati alla privacy. «La centralizzazione offre molti vantaggi ma espone anche a rischi enormi» concorda Sommer. «Accumulare troppe informazioni in un unico punto significa aumentare il rischio di un single point of failure». Nella pratica tuttavia – osserva Sommer – se si vogliono avere a disposizione i dati più recenti ed essere agili, bisogna misurarsi con il flusso continuo di nuovi set di dati che si accumulano in centri di storage temporanei ma decentrati.
«Per le cosiddette lakehouse le piattaforme di gestione dei dati che uniscono le funzionalità di data warehouse e di data lake, – oggi Iceberg, un nuovo standard open source sviluppato specificatamente per analisi di dati su larga scala, rappresenta una grande opportunità. Iceberg offre l’affidabilità e la semplicità delle tabelle SQL, fornendo funzionalità simili a quelle di un data warehouse direttamente sullo storage del data lake. Uno standard sul quale nomi importanti come Microsoft, Google, Databricks, Snowflake, si sono già pronunciati favorevolmente» sottolinea Sommer. Questa tecnologia promette di rendere più semplice l’analisi dei dati attraverso un formato condivisibile che faciliterà lo scambio e la valorizzazione dei dati. «In quest’ottica Qlik prosegue Sommer – ha di recente intrapreso il processo di acquisizione di Upsolver, azienda specializzata in tecnologie di streaming dati in real-time. «Con Upsolver acquisiamo la capacità di gestire i dati nel formato Iceberg. Superando la necessità di una preventiva archiviazione dei dati e della loro esecuzione, onerose dal punto di vista economico. Una opportunità per i clienti d’interrogare, manipolare e archiviare i dati in modo più efficiente e economico».
Dare valore ai dati
Navigare nel mare magnum dei dati senza una bussola equivale a perdersi. «Il valore dei dati risiede nella capacità di trasformarli in decisioni efficaci. Per farlo, occorre una tecnologia che non solo li interpreti, ma li renda fruibili per chi deve decidere» afferma Sommer. «Qlik mette a disposizione dei propri clienti uno strumento di replicazione dei dati leader a livello mondiale che aiuta a spostare i dati da fonti legacy a quelle più avanzate. Inoltre supportiamo entrambi i processi ELT ETL di pulizia, arricchimento e trasformazione dei dati provenienti da diverse fonti prima di integrarli per l’utilizzo in analisi dei dati, business intelligence e data science».
Il tutto con il supporto cloud Qlik Talend, un’infrastruttura in grado di fornire rapidamente dati affidabili all’intera organizzazione per promuovere progetti basati sui dati. «I dati hanno bisogno di una voce e di un interprete. E Qlik vuole essere quell’interprete – conclude Sommer, offrendo strumenti che trasformino i numeri in intuizioni, le informazioni in valore, e le aziende in protagoniste della rivoluzione digitale».