Kyocera inaugura FES, dove la stampa tessile incontra il futuro

Kyocera inaugura FES, dove la stampa tessile incontra il futuro

Il FOREARTH Experience Studio, aperto dall’azienda giapponese nella sua sede di Milano, è uno spazio dove moda, design e sostenibilità si incontrano nel segno dell’innovazione

«Questa nuova apertura è un momento estremamente significativo: rappresenta un traguardo raggiunto dopo anni di duro lavoro, svolto con passione e dedizione, nell’ottica di ottenere risultati sempre più importanti nel settore del printing». È con queste parole che Noriyuki Nakatani, General Manager di Kyocera Document Solutions Italia, spiega l’importanza dell’inaugurazione del FES, il FOREARTH Experience Studio, nella sede milanese dell’azienda. Uno spazio dedicato ai professionisti dell’industria della moda, ai produttori tessili, ai designer e a tutti coloro che desiderano esplorare soluzioni di stampa all’avanguardia, capaci di coniugare creatività e sostenibilità.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

«Le dinamiche competitive si fanno sempre più intense e le esigenze dei clienti cambiano nel tempo, ma noi continuiamo a credere fermamente nell’economia circolare e nei nostri pilastri: centralità delle persone, personalizzazione dell’offerta, innovazione e sviluppo continui, espansione verso nuovi mercati. I nostri obiettivi per il futuro sono ambiziosi ma al tempo stesso realistici: vogliamo rafforzare la nostra posizione di leader globali non solo come venditori di hardware, ma anche come ideatori di soluzioni all’avanguardia».

Crescere e innovarsi in ottica sostenibile

«Sono più di 25 anni che lavoro per questa azienda», gli fa eco Takuya Marubayashi, Presidente di Kyocera Document Solutions Europe Management B.V., «e che ho il piacere di vederla crescere in modo costante. Ho iniziato nel 1999 a Kyoto, ma già nel 2002 mi sono trasferito nel quartiere generale europeo ad Amsterdam. Rispetto a quando era nata col nome di Kyoto Ceramic nel 1959, oggi il core business dell’azienda è cambiato radicalmente: le componenti ceramiche (29%) e quelle elettroniche (18%), rimangono due dei nostri segmenti principali, ma circa il 54% del nostro mercato si concentra sulle soluzioni tecnologiche. Siamo presenti in 170 paesi e in Europa le nostre operazioni – ripartite tra l’HQ, un branch office e 22 sedi commerciali – fruttano oltre 1,2 miliardi di €.

Leggi anche:  Lenovo presenta ThinkPad P1 Gen 7, workstation mobile AI-ready

Siamo sempre stati attenti all’aspetto ecologico, specie in un settore come quello della stampa, come si può intuire anche dal nome della nostra ultima linea di dispositivi: FOREARTH, progettate per il pianeta e chi lo abita. Siamo consci che questo è un mercato i cui margini di crescita si assottigliano sempre più col passare degli anni, ragion per cui diventa fondamentale concentrarsi su nuovi tipi di soluzioni, tanto nella stampa industriale, quanto in quella tessile».

FOREARTH: un sistema “water free, creative free e location free”

«FOREARTH è nata in risposta a un problema attualissimo», continua Sho Taniguchi, General Manager della Divisione Industrial Printing Solutions di Kyocera Document Solutions. «Si stima infatti che oggi il 20% dell’inquinamento dell’acqua e il 10% delle emissioni di carbonio originino dall’industria tessile, senza considerare l’impatto dello smaltimento dei tessuti. Dal bisogno di intervenire su questa situazione, al summit G7 in Francia del 2019, è stato siglato il fashion pact: tantissimi brand di moda vi hanno aderito, ciascuno dandosi i suoi obiettivi per combattere cambiamento climatico, tutelare gli oceani e la biodiversità. E anche noi, volendo fare la nostra parte, abbiamo voluto sviluppare la stampante tessile più sostenibile che esista. FOREARTH si definisce “water free, creative free e location free”.

Innanzitutto, mentre la stampa a vernice tradizionale consuma in media 153 litri d’acqua per ogni kilogrammo di tessuto, la nostra soluzione – evolutasi dalla stampa a pigmento – ne richiede solamente 0,02, grazie anche al sistema integrato di pulizia del nastro. Poi, diversamente dai metodi tradizionali che richiedevano tipi di inchiostro diverso a seconda del tessuto utilizzato, il nostro sistema funziona con un’unica tipologia di pigmento, in un unico ciclo. L’output finale è più stabile, con meno sprechi e più efficienza produttiva. Infine, riducendo il numero di processi, cala anche lo spazio occupato dai macchinari, che non necessitando di una fonte d’acqua nelle vicinanze possono essere collocati in modo estremamente flessibile».

Leggi anche:  Konica Minolta lancia la nuova generazione di stampanti per l’ufficio i-Series