Finance sotto attacco, verso un ecosistema adattivo

Finance sotto attacco, verso un ecosistema adattivo

Dalla prevenzione delle frodi alla resilienza degli istituti, le strategie e le tecnologie per proteggere le transazioni digitali. Blockchain ibrida, AI e autenticazione quantum-resistant: la triade di difesa

Nel panorama finanziario digitale, la cybersecurity rappresenta non solo una necessità operativa, ma un differenziatore competitivo. I dati del 2024 rivelano una vera tempesta perfetta nel panorama della cybersecurity finanziaria. Le banche affrontano un’impennata senza precedenti degli attacchi ransomware, con un incremento dell’82% a gennaio 2025 rispetto all’anno precedente. Particolarmente preoccupante è l’impatto economico: dai 4,82 milioni di dollari nel settore sanitario fino ai 101,2 milioni per le grandi aziende manifatturiere, con proiezioni globali che indicano danni per 265 miliardi di dollari entro il 2031.

L’Italia emerge come punto critico, con un aumento degli attacchi del 40% – il quadruplo rispetto alla media mondiale dell’11% – che colpisce duramente il manifatturiero e la sanità, dove gli incidenti sono aumentati dell’83% rispetto al 2023. In questo scenario, gli istituti finanziari stanno adottando tecnologie sempre più sofisticate che trasformano radicalmente l’approccio alla protezione del denaro digitale.

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PREVENZIONE DELLE FRODI

I più recenti sistemi antifrode utilizzano modelli di reinforcement learning che si evolvono continuamente. Questi algoritmi adattano le proprie strategie difensive in risposta alle nuove minacce, sviluppando un’immunità adattiva contro i nuovi schemi di attacco. Le reti neurali basate su Graph Neural Networks (GNN) modellano le transazioni finanziarie come strutture a grafo, rivelando connessioni nascoste tra entità apparentemente non correlate. Questo approccio identifica reti fraudolente complesse che sfuggirebbero all’analisi tradizionale. Le behavioral AI analizzano i micro-pattern nelle interazioni utente – dal modo in cui si tiene lo smartphone alla velocità di digitazione – creando impronte digitali comportamentali univoche. Ciò ha ridotto le frodi del 73% su base annua tra i primi utilizzatori.

BLOCKCHAIN IBRIDA

La dicotomia tra il controllo centralizzato richiesto dalle autorità finanziarie e la trasparenza della blockchain ha trovato una sintesi nelle architetture ibride, dove nodi di validazione privati coesistono con registri pubblici verificabili. Questo approccio permette agli istituti finanziari di mantenere la compliance normativa preservando i vantaggi della decentralizzazione.

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Le tecnologie zero-knowledge proofs rappresentano il fulcro di questo paradigma, consentendo la verifica di informazioni senza rivelare i dati sottostanti. Un’implementazione particolarmente efficace è il sistema di conformità KYC/AML che permette la verifica dell’identità clienti tra istituti senza condividere dati sensibili, riducendo del 67% i costi di onboarding e del 91% i falsi positivi nelle segnalazioni di attività sospette. La vera innovazione degli zero-knowledge proofs sta nella capacità di risolvere il paradosso della fiducia inter-istituzionale, permettendo la verifica senza condivisione e il controllo senza esposizione dei dati sensibili.

OLTRE LA PASSWORD

La minaccia del quantum computing agli algoritmi crittografici tradizionali ha accelerato l’adozione di sistemi di autenticazione quantum-resistant. La crittografia lattice-based sta sostituendo RSA e ECC perché offre una maggiore resistenza agli attacchi provenienti da potenziali computer quantistici, proteggendo meglio le informazioni sensibili nelle applicazioni critiche. La Quantum Key Distribution (QKD), basata sui principi della meccanica quantistica, rappresenta il futuro dell’autenticazione sicura. Sfruttando l’entanglement quantistico, questi sistemi generano chiavi crittografiche il cui tentativo di intercettazione altera immediatamente lo stato quantico delle particelle, rendendo qualsiasi intrusione facilmente rilevabile. In questo modo, la sicurezza non dipende da algoritmi, ma dalle leggi fondamentali della fisica. Sebbene ancora in fase sperimentale, i primi sistemi QKD sono già operativi nei collegamenti tra le sedi centrali di alcune banche sistemiche europee, proteggendo le transazioni interbancarie con una sicurezza tecnicamente inviolabile.

CYBER DECEPTION

La resilienza cyber finanziaria ha subito una trasformazione paradigmatica con l’adozione di architetture cloud-native che integrano sicurezza distribuita fin dalla progettazione. Le piattaforme cloud sovrane, sviluppate secondo normative nazionali specifiche, garantiscono controllo sui dati critici, mantenendo i vantaggi del cloud. Una strategia emergente è la cyber deception, che prevede l’uso di honeypot dinamici: ambienti simulati che replicano sistemi bancari reali e sono progettati per attrarre e monitorare gli attaccanti.

Questi sistemi esca evolvono continuamente, alimentando le difese con intelligence di prima mano sulle tattiche avversarie. L’approccio evoluto alla sicurezza non si limita più alla difesa passiva, ma studia attivamente gli avversari. Gli honeypot dinamici forniscono insights inestimabili sulle tecniche d’attacco emergenti, trasformando ogni tentativo di intrusione in un’opportunità di apprendimento. I digital twins delle infrastrutture critiche consentono simulazioni avanzate di resilienza: repliche virtuali dei sistemi finanziari permettono di testare scenari d’attacco senza rischi operativi reali. Questa metodologia ha permesso di ridurre del 62% i tempi di ripristino dopo incidenti simulati, preparando le istituzioni a rispondere efficacemente a minacce concrete.

GOVERNANCE PREDITTIVA

La PSD3 sta catalizzando un approccio rivoluzionario alla compliance che trasforma i tradizionali modelli di governance. In un noto gruppo bancario europeo, è possibile osservare l’efficacia dei regulatory bots basati su intelligenza artificiale, che monitorano in tempo reale i requisiti normativi in oltre 140 paesi, anticipando i cambiamenti regolatori con un’accuratezza del 96%. Tra le soluzioni più avanzate si trovano anche gli AI explainability engine, che generano audit trail automatici, documentando le decisioni di sicurezza in report facilmente comprensibili per le autorità regolatorie. Tuttavia, la vera innovazione risiede nei cyber threat exchange basati su blockchain, che consentono agli istituti finanziari di scambiare dati anonimi sulle minacce in tempo reale. Un esempio significativo è l’implementazione da parte di EBA Clearing di un protocollo basato su federated learning, che permette alle banche di addestrare collettivamente modelli antifrode, aumentando l’accuratezza del 34%.

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NUOVO APPROCCIO SISTEMICO

La protezione del denaro digitale richiede un approccio olistico dove tecnologie, processi e formazione si integrano in un ecosistema difensivo adattivo. Gli istituti finanziari più innovativi hanno trasformato la sicurezza da centro di costo a vantaggio competitivo. La roadmap strategica per gli istituti finanziari si articola in tre passaggi chiave: l’adozione di AI contestuale, il passaggio alla crittografia post-quantum e l’adozione della cyber immunity by design. I modelli multimodali in grado di analizzare simultaneamente testo, voce e pattern transazionali, permettono di creare una profilazione quadridimensionale che riduce del 76% i falsi positivi.

Inoltre, la sostituzione degli algoritmi RSA/ECC con standard NIST entro il 2026 rappresenta non solo una modalità difensiva ma costituisce un vantaggio competitivo per il settore. Infine, la creazione di sistemi intrinsecamente immuni agli attacchi, con principi di auto-protezione e resilienza distribuita, permette di garantire una difesa continua e adattiva, capace di rispondere autonomamente alle minacce in tempo reale senza compromettere la stabilità operativa. Solo un’architettura di sicurezza stratificata, alimentata dall’intelligenza artificiale e progettata per resistere alle minacce quantistiche, può proteggere efficacemente il patrimonio digitale. L’innovazione risiede nell’integrazione sinergica delle tecnologie in un sistema di difesa profonda.


Dr. Devid Jegerson 

Architetto dell’evoluzione dei Pagamenti Digitali e del Banking, Devid è da oltre 25 anni in prima linea nell’innovazione FinTech, trasformando idee visionarie in realtà di mercato di successo nell’E-commerce e nel Banking.

Dal lancio della prima carta prepagata ricaricabile in Italia (2002) e del primo conto di moneta elettronica (2006), alla creazione di gateway di pagamento con licenza acquiring (2008) e all’introduzione dei pagamenti istantanei P2P (Jiffy, 2014) e delle prime piattaforme di pagamento cloud in Medio Oriente (noon.com, 2016), il suo focus è sempre stato sul costruire ‘il nuovo’.

Il suo percorso include ruoli di leadership e contributi fondamentali in noon.com, PayPal, Fastweb, IWBank, e UBI Banca, dove ha guidato l’innovazione nei pagamenti mobile e ha contribuito alla gestione della normativa PSD2.

Oggi, applica questa combinazione di visione strategica ed eccellenza nell’esecuzione come Membro del CdA di diverse società, guidando la Trasformazione Digitale nel FinTech. La sua passione è supportata da un PhD, un EMBA, una laurea magistrale in strategia e una laurea in economia, dalla pubblicazione del libro (“Pagamenti elettronici. Dal baratto ai portafogli digitali” 2016, goWare).

Appassionato nel costruire il futuro della finanza, Devid rappresenta un punto di riferimento nel settore.