L’implementazione della normativa EUDR rappresenta una sfida per le aziende, ma anche un’opportunità per migliorare la sostenibilità e la trasparenza della supply chain
La nuova normativa EUDR (EU Due Diligence Regulation), obbligatoria da fine anno, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la deforestazione e la perdita di biodiversità. Impone regole severe per garantire che le materie prime non siano collegate ad attività di deforestazione, siano legalmente prodotte e coperte da una dichiarazione di due diligence prima di entrare o uscire dall’UE.
Le aziende devono agire ora per evitare gravi conseguenze, tra cui una multa del 4% sul fatturato annuale globale. Chi è impattato? Tutte le aziende attive nel mercato UE che importano, esportano o commercializzano prodotti inclusi nell’ambito EUDR (per esempio, legno, bestiame, cacao e caffè) devono rispettare gli obblighi della normativa.
La normativa EUDR porta con sé molte opportunità. Le aziende possono ottenere maggiori informazioni sulla supply chain e sorvegliare i fornitori ad alto rischio. Rafforzare le relazioni a monte può migliorare la capacità di correggere i potenziali casi di non conformità e le interruzioni della supply chain possono essere evitate modificando o diversificando le catene di approvvigionamento.
Tuttavia, la normativa implica anche sfide significative. La raccolta dei dati può essere difficile, soprattutto per ottenere dati di geolocalizzazione per materiali e prodotti con fornitori indiretti. L’EUDR richiede una comprensione dettagliata della supply chain e un alto grado di impegno con i fornitori. Controllare una base di fornitori diversificata può essere complesso. Garantire la conformità richiede tecnologie di tracciabilità avanzate. Inoltre, l’approvvigionamento di materie prime da fornitori conformi può essere difficile, con potenziale impatto sulla disponibilità e sul prezzo delle materie prime per le aziende europee.
Per affrontare queste sfide, è fondamentale un approccio multi-disciplinare, scalabile e agile. L’approccio più adeguato combina competenze multi-disciplinari per garantire una gestione integrata e la compliance. Mira a integrare l’EUDR nelle architetture applicative in modo fluido, garantendo scalabilità e favorendo opportunità di ulteriore generazione di valore. Un’architettura applicativa integrata è essenziale per rispondere ai bisogni della normativa EUDR. Questo approccio prevede un’analisi di dettaglio attraverso i codici di nomenclatura combinata per identificare i prodotti impattati e delimitare l’ambito di applicazione. Successivamente, consigliamo un’analisi Fit-Gap per confrontare il modello operativo con le disposizioni e le linee guida di conformità all’EUDR, identificando le principali criticità in termini di processi, organizzazione e architettura applicativa. La raccolta dei dati disponibili per l’analisi EUDR è fondamentale, così come la valutazione dei fornitori per identificare la struttura della catena di fornitura e delle dimensioni aziendali, mappare le informazioni e valutare la maturità digitale dei fornitori.
In questa architettura, che integra soluzioni SRM per la gestione e l’audit dei fornitori e sistemi ERP per la gestione contabile e amministrativa dell’azienda, la scelta di una soluzione EUDR dedicata e completa è fondamentale per garantire la conformità. Una piattaforma applicativa dedicata, come l’EUDR Collaboration Platform, che connette fornitori e clienti tramite un layer comune e integra DDS e ordini di acquisto, può essere risolutiva, offre valore sia ai fornitori, che mirano a connettersi con nuovi clienti, sia ai clienti, che cercano risorse affidabili. La piattaforma semplifica il processo di conformità, eliminando inefficienze e riducendo i costi, e assicura che le aziende possano gestire facilmente la conformità EUDR, scalando per soddisfare le esigenze future.
A cura di PwC