Giovetti (Trenton): “L’Europa unita passa anche dall’imprenditorialità e dal suo fattore umano”

Giovetti (Trenton): "L'Europa unita passa anche dall'imprenditorialità e dal suo fattore umano"

L’unione dell’Europa passa anche dall’imprenditoria e dal suo fattore umano. “Curiosità, empatia, umanità”: sono i valori che gli imprenditori più giovani del Made in Italy propongono ai partner internazionali, secondo Carlotta Giovetti.

E’ l’amministratore delegato di Trenton Spa, specializzata nella produzione ed esportazione di manufatti meccanici ad alta tecnologia per l’agricoltura, movimento terra e automotive. Rappresenta la terza generazione di una dinastia di emiliani attiva in un settore duro – quello dei trattori, per dirla in parole povere – ma quotidianamente si interfaccia con l’altro, con la cultura diversa, cercando sempre un tratto comune, un valore condiviso.

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“La leadership oggi è essere produttivi, assertivi, intuitivi. E va bene. Ma non basta”: ne è convinta Carlotta che aggiunge, in primo piano, l’empatia. “Una dote degli esseri umani che nessuna intelligenza artificiale potrà mai eguagliare o simulare. Ed inoltre, ritengo che in questo momento storico gli imprenditori siano chiamati ad uscire dai soliti schemi di pensiero, ed individuare strategie e soluzioni efficaci e nuove”. Con questo bagaglio culturale si presente ai tavoli di trattativa fuori dall’Italia, in una visione di unità di intenti, come deve essere l’Europa in questo momento. Siamo globalizzati, è normale parlare con i Paesi contermini, in un ottica di condivisione e collaborazione.

“Recentemente sono stata in un piccolo paese europeo, per business. Era una località simboleggiata da un’antica cattedrale medievale di straordinaria bellezza, la stessa bellezza nella quale sono cresciuta in Italia. Alla cena di lavoro ero attorniata, da persone con lingue e culture differenti con le quali comunicavo in inglese, una lingua non nostra ma comune. Noi ci mettiamo l’attenzione, l’ascolto e riceviamo la sensazione di sentirci a casa. In quell’occasione di business e parlando di offerte, qualità e prodotti, io percepivo le affinità. Sì, mi sono sentita a casa anche distante da casa”.

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La rappresentazione dell’Europa unita passa dunque anche dal lavoro. “Io ho una gloriosa storia alle spalle, e desidero rinnovare i valori che in Trenton sono presenti da tre generazioni. Lo voglio anche trasmettere ai miei collaboratori. Non importa la nazionalità o la provenienza del tuo interlocutore: sii sinceramente curioso, empatizza, interfacciati con il mondo. L’obiettivo comune e necessario è il business ed il profitto ovviamente, ma c’è ‘qualcosa’ che viene prima e non voglio altro che scoprirlo, comprenderlo. Solo così sono certa di offrire il meglio che posso dal mio lavoro”.

Per questo Giovetti specifica: “Non sono disposta a essere incoerente in nome degli affari. Lavoriamo tutti per guadagnare, chiaro. Ma il lavoro rappresenta anche, e soprattutto, altro. Mettiamo in gioco gratificazioni, complimenti e traguardi, ma anche paure. Se tutto questo avviene nel confronto con origini diverse è complicato, ma è l’approccio più giusto e soprattutto foriero di rapporti che portano valore aggiunto nel tempo. Il cambiamento è spesso positivo, ma in Trenton abbiamo deciso di affrontarlo senza snaturarci: personalmente sono sempre in cerca di un nuovo equilibrio”.

La mix del “buon leader” è: curiosità, empatia ed ricerca di equilibrio”.