A cura di Sammy Zoghlami, Senior Vice President EMEA di Nutanix
Una combinazione di opportunità e sfide sta delineando il futuro dell’IT aziendale, mentre le aziende sono alle prese con la duplice pressione esercitata dall’innovazione tecnologica e dalla complessità operativa. L’IA generativa e le architetture multicloud ibride stanno emergendo come forze trasformative, promettendo nuovi livelli di produttività e agilità. Tuttavia, il percorso per realizzare questi vantaggi è tutt’altro che semplice. Importanti ostacoli come l’integrazione dell’infrastruttura, la sicurezza dei dati e la forte carenza di talenti minacciano i progressi di molte aziende.
I CIO considerano l’IA generativa un’area di massima priorità, come emerge chiaramente dalla settima edizione del report Nutanix Enterprise Cloud Index (ECI). Lo studio è stato commissionato a Vanson Bourne e ha coinvolto 1.500 responsabili delle decisioni in ambito IT, DevOps e Platform Engineering per delineare le tendenze del settore.
Circa il 98% dei manager IT riscontra difficoltà nello scalare i carichi di lavoro di IA generativa dallo sviluppo alla produzione, una sfida amplificata dalla necessità di modernizzare le infrastrutture e di adottare soluzioni cloud-native. Parallelamente, il 95% delle aziende riconosce che l’IA generativa richiede un approccio più rigoroso alla sicurezza e alla governance dei dati. È fondamentale bilanciare la spinta all’innovazione con la necessità di garantire conformità con le normative.
Questi problemi, sia operativi che strategici, impongono ai leader aziendali una revisione profonda dell’allineamento tra gli investimenti tecnologici e gli obiettivi di business.
La rivoluzione dell’infrastruttura: multicloud ibrido e standard cloud-native
Il multicloud ibrido si è affermato come elemento essenziale dell’IT aziendale, offrendo livelli di flessibilità, scalabilità ed efficienza senza precedenti. Il report ECI di Nutanix sottolinea come oltre il 50% delle aziende abbia già completato la containerizzazione delle proprie applicazioni, con un ulteriore 44% in fase di transizione. Questa ampia adozione evidenzia il ruolo cruciale della containerizzazione come “standard di riferimento” per le infrastrutture IT moderne.
In particolare, la containerizzazione permette un accesso fluido e sicuro ai dati attraverso ambienti ibridi e multicloud. Questo aspetto è essenziale per le aziende che puntano a scalare le proprie attività e supportare i carichi di lavoro di nuova generazione.
Kubernetes ha un ruolo centrale in questa trasformazione, con il 98% degli intervistati che dichiara di utilizzarlo per l’orchestrazione. Questa tecnologia permette alle aziende di gestire applicazioni cloud-native con estrema agilità e coerenza. La sua ampia diffusione riflette l’importanza crescente della flessibilità operativa e della capacità di integrarsi in ambienti cloud pubblici, privati ed edge.
L’IA generativa quale fattore di cambiamento per il business
La rapida adozione dell’IA generativa segna un cambiamento nel modo in cui le aziende approcciano la produttività, l’automazione e l’innovazione. Oltre l’85% delle aziende ha sviluppato una strategia al riguardo, con il 55% che sta implementando soluzioni specifiche. Sebbene i casi d’uso iniziali si concentrino sull’assistenza e sull’esperienza dei clienti, le aziende si stanno orientando verso applicazioni più sofisticate come la sicurezza informatica, il rilevamento delle frodi e la protezione dei dati. Oltre il 51% intende dare priorità a queste aree entro 1-3 anni.
Questa accelerazione nell’adozione è favorita dalla sempre maggiore consapevolezza del potenziale trasformativo dell’IA generativa. Oltre all’efficienza operativa, può generare nuove opportunità di guadagno, migliorare il processo decisionale e promuovere l’innovazione incentrata sul cliente. Per ottenere tali vantaggi, è necessario un allineamento con gli obiettivi strategici aziendali e una solida infrastruttura per supportare scalabilità e resilienza.
Scalare l’IA generativa: la sfida
Nonostante le promesse, la scalabilità dei carichi di lavoro dell’IA generativa dallo sviluppo alla produzione rimane un ostacolo significativo. Quasi tutti gli intervistati (98%) segnalano difficoltà in tal senso e il 54% cita l’integrazione con l’infrastruttura IT esistente come il principale ostacolo. La carenza di competenze (53%) e la limitata visibilità sul ritorno sull’investimento (52%) aggravano ulteriormente le difficoltà. Inoltre, solo il 75% delle aziende dispone di strumenti o processi per gestire il ciclo di vita dei modelli di IA generativa, evidenziando una mancanza di competenze.
Per affrontare queste sfide, le aziende devono concentrarsi sulla modernizzazione dell’infrastruttura IT e sull’adozione di strumenti di gestione del ciclo di vita. Anche il monitoraggio e l’ottimizzazione automatizzati sono fondamentali, ma solo il 41% degli intervistati utilizza attualmente tali strumenti per l’IA generativa. Inoltre, sono essenziali strategie chiare per l’implementazione dell’hardware: il 60% delle aziende ha in programma l’acquisto di hardware specifico per l’IA generativa, mentre il 40% è ancora in fase esplorativa. Per la leadership aziendale, queste sfide rappresentano un’opportunità per investire in funzionalità che consentano implementazioni di IA generativa scalabili e sostenibili.
La sicurezza dei dati nell’era dell’IA generativa
L’ascesa della GenAI ha portato nuove complessità nella sicurezza e nella governance dei dati. Secondo il report, il 95% delle aziende concorda sul fatto che la sicurezza e la privacy sono le priorità principali nell’implementazione della GenAI. I problemi di privacy, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo di dati sensibili, sono la sfida principale per il 38% degli intervistati. Nonostante questa consapevolezza, il 95% ritiene che la propria azienda potrebbe fare di più per proteggere i modelli e le applicazioni GenAI.
Questi risultati evidenziano una duplice sfida per i C-level: mantenere gli standard di sicurezza tradizionali e affrontare i rischi emergenti associati alla GenAI. Gli investimenti in cybersecurity, governance dei dati e sviluppo di talenti sono essenziali. Sebbene solo il 21% delle aziende dichiari di avere competenze in ambito GenAI, il 69% sta assumendo personale per colmare il gap e il 53% dei dipendenti considera i progressi della GenAI come un’opportunità di aggiornamento professionale. Con strategie di governance efficaci e uno sviluppo delle competenze, le aziende possono mitigare i rischi e garantire la conformità in un contesto in continua evoluzione.
Variazioni geografiche: adattarsi alle tendenze globali
Le differenze nell’adozione del cloud e della GenAI nelle diverse aree geografiche evidenziano la necessità di strategie personalizzate. Il report mostra che l’area APJ è in testa nell’implementazione di strategie GenAI, con il 60% delle aziende già attivamente impegnate nell’esecuzione dei piani. Tuttavia, la regione è meno preparata alla containerizzazione, con il 16% ancora in fase di transizione. Al contrario, le Americhe registrano il maggior utilizzo di Azure AKS (56%), mentre l’area EMEA si distingue per l’adozione di Google GKE (54%).
Anche le problematiche variano a seconda dell’area geografica. L’integrazione con l’infrastruttura IT è la problematica principale nelle Americhe (59%) e nell’APJ (58%), mentre gli intervistati in area EMEA citano la mancanza di competenze (52%) come ostacolo principale. Queste disparità sottolineano la necessità di approcci differenziati per area geografica agli investimenti tecnologici, allo sviluppo della forza lavoro e alla pianificazione strategica. Per i C-level allineare le strategie con i punti di forza e le lacune a livello regionale è fondamentale per ottenere prestazioni coerenti e resilienza in tutti i mercati.
La Call to Action per la leadership aziendale
Il report ECI 2025 fornisce un chiaro invito ai C-level: abbracciare il multicloud ibrido e la GenAI come pilastri portanti dell’IT aziendale. Per avere successo, le aziende devono indirizzare la convergenza tra tecnologia e persone. Ciò significa dare priorità agli investimenti nella containerizzazione, nella cybersicurezza e nell’acquisizione di talenti, oltre a promuovere una cultura dell’innovazione e dell’agilità.
Come evidenziato dal report, il percorso da seguire è tutt’altro che privo di sfide. Tuttavia, allineando le strategie IT agli obiettivi aziendali e adottando tecnologie scalabili e orientate al futuro, le aziende possono sfruttare appieno il potenziale del multicloud ibrido e della GenAI. I vantaggi sono significativi: maggiore produttività, efficienza operativa e un vantaggio competitivo in un panorama digitale in rapida evoluzione.