Il futuro dell’IT: le tendenze tech 2025 individuate da Infinidat

Il futuro dell'IT: le tendenze tech 2025 individuate da Infinidat

I tech trend individuati da Infinidat per il 2025 avranno un impatto significativo sulle infrastrutture di storage delle aziende, dei cloud service provider e dei provider di servizi gestiti.

Le tendenze tecnologiche per il nuovo anno spazieranno dalla cybersicurezza, al multi-cloud ibrido, all’IA, all’automazione e all’IT green orientato alla riduzione dei costi. Sarà, quindi, necessaria una forte coordinazione tra le diverse aree aziendali per affrontare le opportunità e le sfide che queste tendenze comporteranno.

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Il 2025 si preannuncia di fatto un anno estremamente interessante per la tecnologia e comprendere queste tendenze permetterà alle aziende di pianificare con anticipo le strategie di sicurezza da mettere in atto, grazie alla disponibilità di strumenti sempre più efficaci per contrastare gli attacchi informatici. Sta, infatti, accelerando l’adozione del multi-cloud ibrido, stanno emergendo nuovi modi per rendere l’IA più rilevante per le imprese e l’automazione sta diventando sempre più sofisticata, non solo nel campo dell’IA. Inoltre, la visione più ampia delle tecnologie “green” per i data center sta assumendo un nuovo significato, andando oltre le connotazioni tradizionali.

Sulla base di intuizioni e pareri raccolti da clienti e partner di canale, Eric Herzog, CMO di Infinidat, ha individuato le 5 tendenze tecnologiche che caratterizzeranno il 2025:

#1. Cybersecurity: La priorità numero uno per il 2025

Una maggiore attenzione verso la sicurezza informatica si afferma come uno dei principali trend del nuovo anno, confermandone l’importanza per imprese, service provider e partner di soluzioni IT. La proliferazione di attacchi informatici, come ransomware e malware, contro le infrastrutture dati enterprise ha puntato i riflettori sulla cybersicurezza.

Negli Stati Uniti e in Europa, un’azienda colpita da un attacco informatico è tenuta a presentare documenti legali che ne rivelino l’impatto. Recentemente, negli USA, una grande impresa ha dichiarato pubblicamente che un attacco informatico le è costato 2,9 miliardi di dollari, evidenziando la criticità dell’infrastruttura cyber.

Una delle evoluzioni chiave della cybersecurity nel 2025 sarà la crescente domanda di protezione dei dati di ultima generazione. Questa tecnologia include tutte le funzionalità tradizionali, come la gestione dei repository di backup e la capacità di eseguire snapshot e repliche, ma introduce anche la resilienza dello storage e il ripristino ultrarapido dei dati con SLA garantiti.

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La cyber storage resilience sta ridefinendo le infrastrutture dati enterprise, che ormai devono essere altamente automatizzate e facili da implementare e gestire. In particolare, la protezione dei dati di ultima generazione è incentrata sul ripristino. Questo approccio “recovery-first” implica che gli endpoint siano i primi ad essere protetti e quando implementato prima di un attacco informatico, permette di mitigarne l’impatto, migliorando la capacità di un’azienda di ripristinare rapidamente una copia pulita e nota dei dati. In sintesi, la protezione dei dati di ultima generazione è l’ultima linea di difesa per un’azienda o un fornitore di servizi contro ransomware e malware.

#2. Multi-Cloud Ibrido: Il nuovo standard per le aziende

Sempre più aziende stanno adottando soluzioni di multi-cloud ibrido e nel 2025 si prevede un’adozione massiccia di questo approccio nel mercato enterprise. Secondo il rapporto “State of the Cloud 2024” di Flexera, il 97% degli intervistati nel mondo IT prevede di adottare un sistema multi-cloud entro i prossimi 12 mesi. Inoltre, il mercato del multi-cloud ibrido continuerà a crescere, passando dai 97,8 miliardi di dollari del 2023 ai 348,14 miliardi entro il 2031, con un CAGR del 17,2% (2024-2031), secondo SkyQuest Research.

Il motivo principale di questa tendenza è che le aziende vogliono accedere ai migliori servizi IT scegliendo i fornitori più adatti alle loro esigenze: non tutti i cloud provider, infatti, sono uguali per i diversi casi d’uso, come non tutti i vendor forniscono gli stessi prodotti o soluzioni per i data center. Il multi-cloud ibrido offre, quindi, massima flessibilità e questo è il motivo per il quale assumerà un ruolo chiave nel 2025.

Un approccio multi-cloud ibrido impedisce così il lock-in a un singolo cloud provider e permette all’azienda di selezionare i vendor IT, inclusi i vendor di storage enterprise, per scegliere solo le migliori soluzioni sul mercato. Infatti, in un ambiente multi-cloud un’azienda si può appoggiare a più servizi cloud pubblici, forniti da provider differenti, strategia spesso utilizzata per ridurre i costi.

Anche dal punto di vista del cloud privato le cose stanno cambiando. Il Barclays CIO Survey 2024, infatti, ha rilevato che l’83% delle aziende prevede di spostare i propri carichi di lavoro dal cloud pubblico a quello privato, rafforzando così l’ascesa del multi-cloud ibrido. Oggi, i servizi di cloud pubblici addebitano tariffe elevate per la potenza di calcolo extra necessaria per le applicazioni IA. Di conseguenza è facile che tali costi possano rapidamente sfuggire di mano, ma eseguendo più carichi di lavoro su cloud privati ​​(con storage enterprise on-premise), è possibile controllare meglio la spesa.

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#3. IA: Verso una precisione senza precedenti

Affermare che l’IA è una delle principali tendenze tecnologiche non è una sorpresa. Rappresenta, infatti, un vero e proprio fenomeno che si sta sviluppando da anni, diventando parte integrante di molte tecnologie e soluzioni. Tuttavia, ciò che renderà il 2025 un anno distintivo per l’IA è la crescente rilevanza e utilità che questa tecnologia assumerà per le imprese.

Questo punto di svolta per l’IA è rappresentato dall’adozione di un’architettura innovativa chiamata Retrieval-Augmented Generation (RAG). RAG migliora i modelli di IA utilizzando dati privati e rilevanti, estratti dai database vettoriali delle aziende. Come parte di un framework GenAI, RAG permette alle imprese di generare automaticamente risposte più accurate, informate e affidabili alle richieste degli utenti, consentendo ai modelli di apprendimento dell’IA, come Large Language Model (LLM) o Small Language Model (SLM), di fare riferimento a informazioni e conoscenze che vanno oltre i dati su cui è stato addestrato. Questo permetterà di eliminare le spese legate al continuo riaddestramento dei modelli IA.

In questo contesto, è importante poter utilizzare l’IA in modo sicuro e protetto e di avere la giusta supervisione, per evitare di esporre inavvertitamente il proprio IP, eliminando così il rischio che altri possano accedervi. Se l’azienda, infatti, utilizza strumenti di IA disponibili al pubblico, il rischio aumenta e i dati all’interno del database non saranno al sicuro come dovrebbero essere. Adottando un’architettura RAG con sicurezza integrata nell’infrastruttura di storage è possibile evitare tale scenario.

#4. Automazione totale: Il futuro del business IT

L’automazione sarà una delle tendenze dominanti del 2025, in quanto si assisterà a processi di automazione applicati anche a infrastrutture e software più datati. L’IA sarà parte di questo fenomeno, ma l’automazione diffusa nell’IT andrà ben oltre il solo ambito dell’intelligenza artificiale.

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Secondo IDC, entro il 2028 l’80% dei CIO sfrutterà l’automazione per migliorare le operazioni aziendali. Non solo i sistemi tecnologici verranno automatizzati, ma anche i flussi di lavoro, garantendo alle aziende maggiore agilità e capacità di adattamento. L’automazione dei processi è essenziale per la trasformazione digitale e continua ad essere necessaria una vasta componente di soluzioni tecnologiche automatizzate, che vanno dall’archiviazione alla sicurezza informatica al cloud computing.

Anche l’intelligenza artificiale farà parte di questa tendenza, ma “l’automazione diffusa” nel mondo IT va ben oltre la sola intelligenza artificiale, infatti, aiuterà le aziende a gestire i cambiamenti che si verificano in tutto lo spettro, tra cui la carenza di lavoratori IT qualificati, l’aumento dei costi, l’aumento dei rischi, le richieste di sostenibilità, le inefficienze e la crescente sfida delle minacce automatizzate per ogni organizzazione.

#5. IT Green: Risparmio e sostenibilità si incontrano

L’unione tra vantaggi ambientali ed economici si è consolidata, formando una tendenza chiave per il 2025. Adottare soluzioni IT sostenibili è economicamente vantaggioso. Sebbene l’IT green non sia una novità, il fattore chiave che ne guiderà la prossima evoluzione è il risparmio effettivo per le aziende.

A seconda del paese di riferimento, le normative a cui attenersi relativamente alle emissioni di gas serra, carbonio ecc., possono cambiare, ma rimane indiscusso il fatto che ormai adottare tecnologia green significhi anche risparmiare sui costi e questo esercita una forte attrattiva per le aziende.

Un esempio concreto proviene da un cliente di Infinidat che ha consolidato il proprio data center riducendo notevolmente l’ingombro a pavimento. Il risultato è stato un notevole risparmio in termini di costi di capitale e operativi. Infinidat ha chiamato questa strategia E2 (Environment + Economy): una combinazione tra efficienza economica ed ecosostenibilità. Non si può avere l’una senza l’altra. Questa visione sta guadagnando sempre più consenso e si affermerà come una tendenza chiave nel 2025.