ClubTI: un rinnovato punto di incontro per la rivoluzione digitale

Nell’era dell’IA, condividere la conoscenza è la chiave del successo. Il ClubTI guida nella comprensione e nello sviluppo di modelli di business collaborativi e innovativi

Qual è il valore dello scambio di conoscenze nell’era della bulimia dei dati e delle informazioni? Quanto il legame tra professionisti e appassionati può elevare il know-how che, oggi, sembra superficiale quando la tecnologia restituisce un accesso veloce a praticamente ogni argomento, anche tecnico? A queste, e altre, domande, cerca di rispondere il ClubTI, nei suoi quasi 40 anni di vita.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Nato nel 1987 all’interno di Confindustria Lombardia, sin dalla sua fondazione il ClubTI si è posto l’obiettivo di potenziare la propria attività attraverso momenti di approfondimento sia fisici che virtuali. Il fine? Divulgare le tematiche della trasformazione digitale, studiando non solo le tecnologie ma i profondi impatti di queste sulla società e l’economia.

Nel 2025, ClubTi entrerà nel nuovo triennio, dopo la conclusione del 2022-2024, segnato dal concetto degli “ecosistemi digitali”. Un tema che, almeno nei processi dell’associazione, non potrà che proseguire anche nel nuovo corso, visto che per McKinsey, entro il 2030 l’economia integrata di sistema potrebbe rappresentare il 25% dell’economia mondiale. La costruzione di ecosistemi digitali è quindi fondamentale per affrontare un mondo in rapida evoluzione.

Uno scenario in evoluzione

“Il settore tecnologico italiano si trova di fronte alla sfida di mantenere una leadership a lungo termine in un contesto globale in rapida evoluzione. L’integrazione di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, è fondamentale per rimanere competitivi. Tuttavia, è necessario un approccio nuovo alla narrazione, che vada oltre la semplice descrizione delle caratteristiche tecniche e si concentri sull’impatto sociale e umano della tecnologia” ci dice Giuseppe Carrella, Presidente di ClubTI. “Le aziende tecnologiche devono rivalutare le relazioni esistenti e promuovere la condivisione di conoscenze al loro interno. La tecnologia cambia velocemente e con ClubTi ci sentiamo l’onere di dover supportare le giovani generazioni verso i nuovi passi della trasformazione digitale”.

Giuseppe Carrella, Presidente di ClubTI

ll futuro del lavoro nel settore tecnologico è incerto. Secondo ClubTI non ha più molto senso pensare ai ruoli all’interno di un’azienda, non nel senso tradizionale dei vari termini. “Non più job title ma persone capaci di approcciare il cambiamento. Bisogna affrontare questioni come la “morte” di alcune tendenze, le frodi, le nuove relazioni lavorative e la condivisione di esperienze tra generazioni. Il passaggio di competenze alle generazioni più giovani è fondamentale, così come la ricerca di soluzioni ai problemi tecnologici emergenti. “l passaggio di competenze alle generazioni è fondamentale, così come la ricerca di soluzioni ai problemi tecnologici emergenti” sottolinea Carrella.

Il valore del mentoring

Il ricordo di eventi passati, come crisi o rivoluzioni culturali, può fornire preziose lezioni per il presente. Le associazioni, come ClubTI, che permettono incontri e riunioni tra professionisti del settore tecnologico, svolgono un compito importante, che forse si sta perdendo, nel creare nuove connessioni e opportunità di collaborazione. “La necessità di raccontare le cose in maniera diversa è figlia dell’evoluzione stessa della tecnologia. Non possiamo più ragionare oggi come cinque o dieci anni fa, figuriamoci venti” conferma Alessandro Turetta, Vice Presidente di ClubTI. “C’è una differenza generazionale che può essere colmata da percorsi di mentorship. Manca un dialogo tra le età. Se continueremo a vivere in questo gap è evidente che il solco si farà maggiore e difficile da recuperare. Lo svantaggio? Non poter trasferire i successi e, soprattutto gli insuccessi a cui siamo andati incontro e dai quali si può imparare davvero tanto”. La mentorship di cui parla Turetta è gratuita, proprio a fondamento della volontà dell’associazione di portare avanti le sue progettualità di integrazione.

Alessandro Turetta, Vice Presidente di ClubTI

ClubTI lavora sul suolo nazionale ed è a livello di filiera che porta avanti un discorso più generico di formazione e condivisione. “Oggi il mondo dell’ICT è in parte informatico-scientifico e dall’altro del tutto digitale. Serve una maturità diversa, per confrontarsi con quello che il mercato propone, come l’intelligenza artificiale. È cambiato il modo di fare le cose e i ragazzi lo sanno: i manager di domani avranno skill più verticali e aumentate dall’utilizzo delle tecnologie. Sembra un panorama banale ma quanto questo switch del paradigma è reale all’interno delle imprese?” si chiede Turetta.

L’IA come strumento utile

Come è evidente da ciò che è successo negli ultimi due anni, anche ClubTI si interrogherà sulle conseguenze di strumenti come ChatGpt, non solo nel mondo del lavoro. “Al di là del clamore iniziale, è arrivato il momento per pensare non tanto all’adozione della tecnologia ma al fine che si vuole raggiungere. Non serve correre adesso per raggiungere un traguardo che non sappiamo nemmeno dove sia e cosa rappresenti. Qual è il vantaggio di avere questa grande potenza di calcolo senza finalità? Non ci hanno mai abituati a farci domande ma solo a dare risposte. E questo rappresenta un grosso limite per un mondo che va compreso per essere davvero apprezzato” concludono da ClubTI.