L’11 febbraio si celebra in oltre 180 paesi del mondo il Safer Internet Day, la giornata voluta dalla Commissione Europea per sensibilizzare le giovani generazioni ad un utilizzo responsabile della rete, evidenziando l’importanza degli sforzi congiunti per creare un ambiente online consapevole e inclusivo. Il claim della giornata è, da sempre, “Together for a better internet”.
Le minacce presenti sulla rete sono in aumento ed evolvono continuamente in forme diverse. Se, da una parte, abbiamo a disposizione strategie e strumenti per difenderci da eventuali attacchi cyber, dall’altra spesso è difficile essere consapevoli dei rischi sociali che derivano da alcuni comportamenti degli utenti in rete.
“L’odio, la disinformazione, il cyberbullismo, il body shaming, la diffamazione, l’insulto, sono forse rischi più insidiosi che, spesso, ci mettono in allarme solo quando è troppo tardi, quando abbiamo già fatto un danno, anche inconsapevole, o siamo diventati vittime noi stessi”. afferma Anna Vaccarelli, presidente di Clusit – l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica.
“Se abbiamo preso un virus sul computer, ce ne accorgiamo perché il computer non funziona; se leggiamo commenti malevoli, magari passiamo oltre con una scrollata di spalle. Eppure, in questo caso, le conseguenze, sia per noi adulti che, soprattutto, per gli adolescenti, possono essere gravissime”
“È a questo che dobbiamo pensare quando diciamo Together for a better internet: un ambiente di convivenza civile, possibilmente serena e pacifica, ricordandoci che la vita ‘virtuale’ ha le stesse regole di quella reale”, conclude Anna Vaccarelli.
Nella convinzione che la cultura della sicurezza informatica debba essere diffusa a partire dalle giovani generazioni, Clusit coordina da oltre un decennio iniziative orientate a diffondere la conoscenza della sicurezza informatica nelle scuole secondarie. Fino ad oggi coinvolto oltre 20.000 studenti. In particolare, prosegue anche nel 2025 il progetto SicuraMente Clusit che prevede attività di formazione negli istituti scolastici di secondo grado su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dei rischi digitali, coinvolgendo anche insegnanti, educatori e genitori.