Efficienza, affidabilità, controllo dei costi e collaborazione strategica nel data center. Aruba e Sportler insieme per una gestione cloud innovativa
La gestione dei dati e delle infrastrutture digitali è al centro delle strategie aziendali. Aruba Enterprise, divisione del gruppo Aruba che si occupa di progetti tailor made per organizzazioni pubbliche e private in ambito cloud, data center e trust services, si distingue come leader del settore, grazie a un modello che unisce efficienza operativa, resilienza e sostenibilità. La collaborazione con Sportler, azienda attiva nel retail sportivo, testimonia il valore di questo approccio, fornendo un esempio concreto di come la combinazione tra innovazione tecnologica e sostenibilità possa portare vantaggi tangibili e misurabili.
L’approccio green-by-design rappresenta uno dei pilastri della strategia Aruba in tema di sostenibilità. Sin dalla fase di progettazione dei data center, l’azienda punta a raggiungere la massima efficienza e risparmio energetico a lungo termine, a partire dalla scelta dell’area in cui va realizzato. «Nel data center campus di Ponte San Pietro, per esempio, l’acqua di falda viene usata per il raffreddamento delle apparecchiature e rimessa senza alterazioni chimiche nel sottosuolo dopo lo scambio termico, riducendo significativamente il consumo di energia necessaria per dissipare il calore generato» – spiega Giorgio Girelli, general manager di Aruba Enterprise». L’approccio green-by-design di Aruba non si limita all’ottimizzazione delle risorse ma integra un modello di gestione dei data center flessibile, progettato per adattarsi a carichi di lavoro variabili e intensi. «Anche la scelta dei partner tecnologici rispecchia questo impegno. Aruba seleziona soluzioni di aziende che condividono l’attenzione alla sostenibilità anche attraverso certificazioni come la ISO 50001, confermando il proprio impegno a un miglioramento continuo delle prestazioni.
Collaborazione e flessibilità
La collaborazione tra Aruba e i propri clienti si caratterizza per un rapporto diretto e un supporto personalizzato, elementi che hanno giocato un ruolo determinante nel progetto di Sportler. «Contrariamente all’approccio tipico dei grandi provider internazionali, Aruba garantisce l’accesso diretto a tecnici e consulenti, favorendo la risoluzione immediata di qualsiasi criticità» – conferma Giordano Betti, IT manager di Sportler. «Grazie al supporto dei sistemisti di Aruba, abbiamo costruito un’infrastruttura flessibile, ottimizzata e in grado di ridurre i costi energetici e operativi rispetto alla gestione precedente on premise. La collaborazione ha facilitato la migrazione rapida e senza disservizi, completata in soli dieci giorni. Un traguardo reso possibile dall’interazione continua tra i team e dall’approccio “hands-on” di Aruba, che ci ha permesso di gestire ogni fase del progetto con precisione».
Scelta strategica e sostenibile
La strategia omnicanale di Sportler ha guidato ogni fase del progetto di migrazione. «Prima della transizione, gestivamo server locali per ogni punto vendita e una server farm centrale, con costi elevati e un’infrastruttura complessa» – spiega Betti. «Il passaggio al cloud ha permesso di ridurre significativamente i costi energetici e di semplificare la gestione dell’IT, risparmiando fino al 30% rispetto all’infrastruttura precedente». Uno dei principali vantaggi è la scalabilità dell’infrastruttura che permette di adattarsi rapidamente ai picchi di domanda stagionali, senza incorrere in costi di sovradimensionamento. Inoltre, la flessibilità del cloud consente di gestire le risorse in modo dinamico, aumentando la potenza di calcolo quando necessario e riducendola nei periodi di minore attività.
Gestione del cambiamento
La migrazione al cloud ha richiesto anche un percorso di cambiamento culturale. «La transizione ha richiesto un’intensa attività di sensibilizzazione per costruire una cultura aziendale condivisa che restituisse la scelta del cloud non come un’imposizione tecnica, ma come un’opportunità strategica. In tal senso abbiamo coinvolto il personale tecnico in tutte le fasi del progetto, cercando di superare lo scetticismo iniziale con un’opera di evangelizzazione e formazione continua. Per il successo di qualsiasi progetto cloud, le aziende devono sviluppare questa consapevolezza al proprio interno e promuovere un dialogo tra tutti gli stakeholder coinvolti. Solo così è possibile evitare che il cloud diventi un’imposizione esterna alla cultura aziendale» – sottolinea Betti.
L’impegno per la neutralità climatica
L’adesione al Climate Neutral Data Center Pact, l’iniziativa di autoregolamentazione che impegna i provider di data center a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, conferma gli sforzi di Aruba in termini di sostenibilità ambientale. «Un impegno volontario, che include piani d’azione verificabili e che ha l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale dell’infrastruttura digitale» – spiega Giorgio Girelli. «La visione di Aruba va oltre l’efficienza energetica dei singoli data center. L’azienda promuove l’autoregolamentazione insieme agli altri provider, di fatto anticipando i quadri normativi attualmente in fase di sviluppo».
Efficientamento energetico e AI
Un processo di ottimizzazione è reso possibile dai sistemi di Energy e Building management che raccolgono e analizzano i dati energetici e ambientali dei data center: «Sistemi che ci permettono di gestire le risorse in modo reattivo e intelligente, garantendo una maggiore efficienza anche durante i picchi di utilizzo adattando l’infrastruttura alle condizioni climatiche locali e alla domanda energetica, rendendo l’intero sistema altamente efficiente». Aruba intende inoltre adottare l’intelligenza artificiale e il machine learning per ottimizzare l’utilizzo delle risorse all’interno dei data center. «Attraverso la partnership con l’Università di Pisa – spiega Girelli – Aruba sta sviluppando sistemi basati sull’AI che monitorano i carichi di lavoro sulla soluzione cloud erogata per i clienti e spostano i workload automaticamente, ottimizzando quindi i consumi energetici senza compromettere la performance».
Stand-up! Dal posizionamento alla presa di posizione
«Parliamo di sostenibilità come se fosse responsabilità di altri, ma in realtà non è delegabile. Ciascuno deve fare la propria parte. È come la pulizia di una città: non è solo responsabilità degli operatori ecologici, avremo una città pulita solo con l’impegno di tutta la comunità. I data center sono strutture ad alto consumo energetico, e sebbene sia compito di chi li costruisce e gestisce adottare misure opportune, ognuno nella filiera del valore erogata dall’IT ha la possibilità di incidere. Programmatori, architetti del software e sistemisti possono contribuire con scelte più efficienti, ottimizzare le query, utilizzare tecnologie innovative , migliorare l’infrastruttura. Anche noi dirigenti possiamo fare le scelte giuste come richiedere il medesimo impegno ai fornitori. Con l’aumento dell’AI e dell’IoT, la domanda energetica è destinata a crescere. Siamo tutti coinvolti. Il futuro si costruisce con le azioni e le scelte di ogni giorno, insieme».
Giorgio Girelli general manager di Aruba Enterprise
«La nostra è una storia di famiglia, di sport e di montagna nata nel cuore delle Dolomiti. Abbiamo fatto dell’avventura outdoor e dell’attività fisica uno stile di vita. Viviamo in prima persona la passione per lo sport e lavoriamo per trasmetterla alla nostra community, giorno dopo giorno. L’Alto Adige è la nostra terra d’origine, il nostro parco divertimenti e la nostra fonte inesauribile di ispirazione. La nostra missione nasce da questo: creare emozioni straordinarie attraverso lo sport, promuovere il cambiamento culturale verso uno stile di vita sano e sostenibile, contribuendo a costruire una società felice, attenta e rispettosa delle risorse del nostro Pianeta».
Giordano Betti IT manager di Sportler