Router eco-friendly, fibra ottica e recupero dispositivi. Ehiweb, l’impatto delle scelte sulla sostenibilità
Altro che sostenibilità, l’Italia è clamorosamente indietro rispetto all’Agenda ONU. A dirlo è il Rapporto annuale dell’Alleanza per lo sviluppo sostenibile. Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Alleanza parla di «drammatico ritardo e arretramento». Per fortuna tante delle nostre imprese dimostrano di essere più avanti della politica. Lo dimostra il caso Ehiweb, operatore di servizi internet, fibra, voip, sim mobile, web per la casa e l’ufficio, con una visione innovativa e sostenibile. «L’impegno di Ehiweb affonda le radici ben prima delle attuali emergenze climatiche ed energetiche» – spiega Gilberto Di Maccio, CEO e direttore commerciale.
Tra le iniziative più significative c’è l’adozione, sin dal 2005, di router eco-friendly capaci di ottimizzare i consumi energetici. «I nostri dispositivi quando non utilizzano tutte le frequenze, ottimizzano il fabbisogno al minimo possibile, garantendo un risparmio di circa 50-60 euro all’anno per ogni cliente» – afferma Di Maccio. L’impatto di questa scelta va oltre il singolo consumatore. Su migliaia di utenze, la riduzione dei consumi diventa un contributo tangibile alla lotta contro lo spreco energetico. Inoltre, Ehiweb recupera i router obsoleti per rigenerarli e prolungarne la vita utile.
«Il dispositivo viene ritirato e sostituito, rigenerato e rivenduto. In questo modo siamo riusciti a recuperare quasi 400mila euro in vent’anni, evitando di creare rifiuti elettronici difficili da smaltire». L’esempio dimostra anche quanto poco basterebbe per guadagnare in sostenibilità. «Se fosse permesso utilizzare dispositivi con ONT integrata, come quelli che già offriamo ai nostri clienti, si potrebbe risparmiare il 18,6% di energia per ogni installazione» – continua Di Maccio. «Pensiamo all’impatto. Con oltre 20 milioni di installazioni attive In Italia il risparmio energetico sarebbe enorme».
Eppure, questa soluzione non è realizzabile a causa di regolamenti che favoriscono gli operatori più grandi. «In Italia è obbligatorio installare due apparati separati, ONT e router, per la fibra ottica, invece di un dispositivo unico» – denuncia Di Maccio. «La certificazione di un router con ONT integrato costa circa 200mila euro più un canone mensile di 2.400 euro. Una cifra insostenibile per piccoli e medi operatori». A complicare il quadro, l’ex monopolista che oggi controlla FiberCop è contemporaneamente operatore e certificatore. «TIM certifica i router per una rete che non dovrebbe più controllare direttamente e limita l’accesso agli operatori alternativi» – spiega Di Maccio. «In Paesi come Germania e Olanda, le regole sono diverse. Anziché una whitelist che richiede costose certificazioni, esiste una blacklist di dispositivi non ammessi. Una soluzione più semplice e inclusiva».
VISIONE CONCRETA
L’impegno di Ehiweb per la sostenibilità non si limita ai router. L’azienda incentiva la migrazione verso la fibra ottica, più veloce ed efficiente dal punto di vista energetico rispetto alle vecchie reti in rame. «Inoltre la fibra permette di eliminare alcuni dei componenti elettronici impiegati nelle reti tradizionali, come le centrali di conversione, che innalzano i consumi» – sottolinea Di Maccio. Anche negli uffici aziendali, l’attenzione al risparmio è costante. «Dal 2017 abbiamo sostituito tutte le plafoniere a neon con luci a LED. Un investimento che ha ridotto immediatamente i consumi». La lezione di Ehiweb è chiara. Basta poco per rendere il digitale più green. «Noi siamo l’esempio che anche piccoli interventi possono generare impatti significativi sia in termini ambientali che economici. Tuttavia – conclude Di Maccio – perché queste innovazioni si diffondano su scala nazionale, è necessario superare barriere regolamentari che oggi favoriscono solo i grandi operatori».