Futuro energetico d’Italia: un sistema sostenibile e integrato

Futuro energetico d'Italia: un sistema sostenibile e integrato

L’imprenditore eolico Apreda plaude alla decisione del Consiglio di Stato di sospendere la possibilità che le Regioni delimitino aree non idonee agli impianti per fonti rinnovabili in deroga alla normativa stata

L’imprenditore eolico Nino Apreda plaude alla decisione del Consiglio di Stato di sospendere la possibilità che le Regioni delimitino aree non idonee agli impianti per fonti rinnovabili in deroga alla normativa statale.

«La transizione energetica ha bisogno di norme chiare, stabili ed uguali in tutto il paese come sancite dal DL 199/21 che già è stato frutto di un parto lungo e travagliato tra divieti, distanze, tutele e riserve cautelari di cultura, storia, paesaggi, turismo, colture e corsi d’acqua e tutele avifaunistiche», sostiene l’imprenditore Nino Apreda, sviluppatore eolico e titolare insieme al figlio Francesco della ABN Wind Energy, guardano al futuro energetico green per l’Italia, auspicando una governance più efficace e meno frammentata in materia di energie rinnovabili, per promuovere così una crescita sostenibile e coerente con gli obiettivi climatici europei.

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In questa prospettiva, Apreda guarda dunque con favore alla recente ordinanza del Consiglio di Stato, la numero 4.298 del 14 novembre 2024, che ha deciso la sospensione cautelare del Decreto aree idonee là dove permetteva alla Regioni di dichiarare «non idonee» all’installazione di impianti per energia da fonti rinnovabili aree in deroga a quanto già individuato a livello nazionale dal decreto legislativo 199/2021, attuativo della Direttiva europea sulle energie rinnovabili e in linea con gli obiettivi del PNIEC, il Piano Nazionale integrato energia e clima, e del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

«Quella del Consiglio di Stato è una decisione che favorisce la transizione ecologica – sostiene Apreda pensando al futuro energetico del Paese -, perché conferma un piano normativo chiaro e stabile ed evita che le Regioni possano bloccare arbitrariamente progetti già pianificati, come anche la moratoria in Sardegna, assicurando così agli investitori la stabilità necessaria per avviare nuovi impianti di energia rinnovabile». Inoltre, prosegue l’imprenditore, «favorisce l’accelerazione di progetti rinnovabili, perché eliminando la possibilità di deroghe regionali semplifica l’iter autorizzativo, riducendo i tempi per la realizzazione degli impianti e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi climatici».

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Non da ultimo, occorre ricordare che, richiama Apreda, «la transizione ecologica è una sfida globale che richiede azioni coordinate. Questa decisione del Consiglio di Stato ribadisce che l’autonomia regionale deve rispettare i principi nazionali e comunitari per non rallentare il processo di decarbonizzazione». In definitiva, la sospensione del decreto Aree Idonee, all’articolo 7, «rappresenta un passo importante verso un modello energetico sostenibile e integrato, giorni cruciali questi per le rinnovabili anche per l’attesa dell11dicembre in cui la Corte Costituzionale vorrà decidere sulla moratoria della Regione Sardegna, poi ancora, si vorranno intanto dare certezza ed accelerare e definire gli iter procedurali dei progetti in itinere senza creare incertezze e lungaggini ad investitori che ancora credono nel nostro Paese e nelle sue risorse rinnovabili» conclude l’imprenditore.