Dagli Stati Generali della Sostenibilità Digitale, le priorità strategiche per l’implementazione sostenibile dell’AI in azienda secondo oltre 150 top manager delle principali aziende italiane
Quali sono gli impatti di sostenibilità nell’introduzione dell’Intelligenza artificiale nelle aziende italiane? E come può questa tecnologia contribuire allo sviluppo sostenibile? Questi temi sono stati al centro della discussione degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale, l’evento organizzato dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale che l’8 e 9 novembre ha riunito a Bologna oltre 150 rappresentanti – tra CEO, CIO e CInO – delle principali aziende italiane. Con l’obiettivo di definire una roadmap per un’implementazione responsabile dell’AI, che tenga conto delle sfide ambientali, sociali ed economiche.
Dalla due giorni sono emerse, anzitutto, quattro priorità strategiche per i C-Level. La più votata, con l’85,71% delle preferenze, riguarda il passaggio a una visione dell’AI come asset strategico, favorendo un approccio integrato e condiviso tra i vertici aziendali. Tra le azioni indicate per raggiungere questo obiettivo spiccano l’identificazione dei problemi da risolvere e dei relativi impatti (33%), lo sviluppo di nuove competenze (31%) e una chiara definizione dei ruoli (25%).
La seconda priorità, votata dal 67,5%, è la necessità di collaborare con i grandi provider tecnologici, identificando gli elementi distintivi dell’AI sostenibile che rifletta i valori aziendali. In questa direzione, il 42% dei partecipanti propone di fare sistema nelle scelte tecnologiche, mentre il 23% sottolinea l’importanza di condividere i dati e superare le logiche di vendor lock-in. Per il 57,89% dei C-Level, la terza priorità è quella di identificare le aree di applicazione dell’AI in conformità con le policy aziendali e normative come l’AI Act, garantendo un uso responsabile e sostenibile. Su questo fronte, il 69% ritiene prioritario sviluppare nuove policy, mentre il 19% teme possibili distorsioni regolatorie. Infine, il 46,34% dei dirigenti individua nella promozione di applicazioni AI progettate in modo sostenibile un punto cruciale, richiedendo soluzioni che bilancino contenuti tecnici e impatti ambientali, sociali ed economici. In tale contesto, il 46% sostiene l’introduzione di un chief artificial intelligence officer, e il 42% ritiene essenziale un allineamento strategico tra i C-Level.
Anche i CIO hanno identificato quattro priorità fondamentali. La più rilevante, con il 90,38% dei voti, è la gestione strategica e sostenibile dei dati, essenziale per garantire l’uso sostenibile delle applicazioni AI. Tra le azioni proposte spiccano il rafforzamento della data ownership (39%), la promozione di una cultura del dato (31%) e la riduzione della frammentazione organizzativa dei dati (17%). La seconda priorità, votata dal 74,51%, è l’integrazione del Manifesto per la Sostenibilità Digitale dell’AI – realizzato dalla Fondazione – nella strategia digitale aziendale, evidenziando l’importanza di considerare l’AI come un progetto di trasformazione (39%).
In questa direzione, inoltre, il 36% ritiene fondamentale rafforzare la cultura della sostenibilità e la capacità di comunicazione dell’IT. Il 57,69% dei CIO ha poi sottolineato la necessità di applicare il Manifesto nelle fasi di selezione e sviluppo dei modelli AI, proponendo di misurare la sostenibilità delle applicazioni attraverso indicatori che valutino il saldo tra benefici e impatti generati. La consapevolezza aziendale in questo ambito è considerata prioritaria dall’89% dei partecipanti. Infine, la quarta priorità, votata dal 56% dei CIO, riguarda l’introduzione di criteri di valutazione per misurare la sostenibilità delle soluzioni AI, integrando indicatori specifici nei parametri di gara.
Introdurre l’intelligenza artificiale in modo responsabile e sostenibile richiede un percorso strutturato, che tenga conto delle sfide poste dal contesto tecnologico e dalle esigenze del sistema economico. Il lavoro svolto dalla community degli Stati Generali rappresenta una base preziosa per definire una policy nazionale, che potrà guidare le aziende italiane verso una trasformazione digitale consapevole e sostenibile.
A cura di Fondazione per la Sostenibilità Digitale