Il futuro del data management. Trattare i dati come prodotto per sbloccare il pieno potenziale

Etica, privacy e organizzazione, le sfide dell’intelligenza artificiale

I prodotti smart data trasformano il semplice accesso ai dati in soluzioni proattive e intelligenti. Gli utenti possono ottenere valore aggiunto e risultati migliori da informazioni pronte all’uso senza l’onere di interpretare o elaborare dati grezzi autonomamente

I dati sono una risorsa vitale per le aziende. Le strategie tradizionali di gestione dei dati, come l’approccio “bottom-up” e quello “big bang”, spesso non riescono a sfruttare pienamente il potenziale dei dati. Un data product è una collezione di dati, corredati dal codice necessario per il loro consumo e dai metadati che ne descrivono le caratteristiche. Con il riconoscimento sempre più diffuso della necessità di soluzioni innovative per la gestione dei dati, è emerso un nuovo concetto: gli smart data product. Questi prodotti offrono un approccio rivoluzionario alla gestione dei dati, facilitando la condivisione sicura, privata e affidabile dei dati sia all’interno sia tra le organizzazioni.

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Negli ultimi dieci anni, i chief data officer (CDO) hanno adottato diverse strategie per gestire i dati delle loro organizzazioni. Sfortunatamente, molte di queste strategie si sono rivelate inefficaci. La strategia “grassroots” prevede che i singoli team all’interno di un’organizzazione si concentrino sui propri casi d’uso specifici, assemblando i dati e le tecnologie necessarie. Sebbene ciò possa generare un certo valore, spesso porta a una significativa duplicazione degli sforzi e a un’infrastruttura frammentata e complessa da gestire, con conseguenti inefficienze e costi elevati. Al contrario, l’approccio “big bang” prevede che un team centralizzato organizzi, pulisca e aggreghi tutti i dati aziendali per soddisfare ogni esigenza. Questa modalità consente un certo livello di riutilizzo dei dati, ma spesso manca di allineamento con le esigenze specifiche delle singole unità aziendali. Entrambe le strategie non offrono una base sostenibile per i casi d’uso data-driven attuali e futuri, e comportano lo spreco di risorse e la perdita di opportunità.

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Oltre i limiti del data set

Per superare i limiti delle strategie tradizionali di governance dei dati, le aziende stanno adottando sempre più una strategia di data product. Questo approccio tratta i dati come un prodotto, proprio come un’offerta commerciale progettata per soddisfare le esigenze di un’ampia gamma di utenti. Il data product è un insieme di dati di alta qualità e pronto all’uso, facilmente accessibile e utilizzabile per risolvere vari problemi aziendali. I prodotti dati sono progettati per essere riutilizzabili in diversi casi d’uso. Sottolineando il riutilizzo dei dati, le aziende possono ridurre significativamente i tempi e i costi associati all’implementazione di nuove iniziative basate sui dati. Ciò porta anche a un uso più efficiente delle risorse, poiché i dati esistenti possono essere utilizzati per nuovi scopi. Inoltre, i data product possono essere scalati per soddisfare le esigenze in evoluzione dell’azienda: man mano che emergono nuovi casi d’uso, possono essere adattati e ampliati, fornendo una soluzione flessibile e scalabile per la gestione dei dati. Trattando i dati come un prodotto, le aziende possono ottenere impressionanti ritorni sull’investimento. Per esempio, un prodotto dati sviluppato sui clienti in una grande banca nazionale ha abilitato quasi 60 casi d’uso attraverso diversi canali, generando 60 milioni di dollari in ricavi incrementali, e contribuendo a eliminare annualmente perdite per 40 milioni di dollari.

Smart data protocol

Il protocollo sviluppato dalla Data Freedom Foundation, rappresenta un importante avanzamento per i prodotti dati. Questo protocollo open-source permette alle organizzazioni di definire politiche, normative e preferenze per i loro prodotti di dati, garantendo un controllo completo su chi utilizza i dati, come e quando. ll protocollo estende il controllo sull’accesso ai dati anche all’esterno dell’organizzazione, assicurando la protezione delle risorse condivise. Con la crescente complessità delle normative sulla privacy, il protocollo permette di ridurre i rischi e di accelerare l’innovazione, automatizzando la conformità e abbattendo il peso delle verifiche manuali. Inoltre, grazie alla crittografia, il protocollo garantisce la provenienza dei dati, rendendo le informazioni affidabili e tracciabili. mMonetizzazione dei Dati: infine, il protocollo permette ai data owner di mantenere il controllo e di misurare il valore dei prodotti di dati, facilitando l’inserimento di questi asset nei bilanci aziendali.

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L’impatto trasformativo

L’adozione di prodotti smart data sta già generando vantaggi significativi per le organizzazioni in vari settori. In una grande azienda di telecomunicazioni, l’introduzione di un prodotto dati completo ha alimentato 150 casi d’uso, generando centinaia di milioni di dollari in risparmi sui costi e nuove entrate. Nei primi dieci anni, l’azienda stima che questi casi d’uso avranno un impatto finanziario cumulativo di cinque miliardi di dollari, con un ritorno molto superiore all’investimento iniziale. Nel caso di una banca globale, riscontriamo lo stesso impatto trasformativo in termini di condivisione sicura dei dati tra le varie divisioni interne e i partner esterni, che ha permesso di migliorare non solo l’efficienza operativa, ma anche la capacità della banca di offrire esperienze personalizzate ai clienti, portando a una maggiore soddisfazione e fedeltà dei clienti.

La rivoluzione nella gestione dei dati

Secondo Albert Einstein, non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato. Gli approcci tradizionali alla governance dei dati, con tutte le buone intenzioni, non sono più sufficienti per soddisfare le esigenze delle aziende moderne. I prodotti smart data, supportati dallo smart data protocol, rappresentano una svolta nella gestione dei dati, consentendo alle organizzazioni di trattare i dati come un vero e proprio asset strategico. Abbracciando questo nuovo paradigma, le aziende possono assicurarsi che le loro strategie sui dati siano nono solo molto più efficaci ma pronte per affrontare le sfide di domani, contribuendo a mantenere la competitività e a sbloccare il valore dei propri dati.

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Derek Strauss

Figura di spicco nel campo della gestione dei dati e dell’innovazione tecnologica, fondatore, CEO e principal consultant di Gavroshe. Con una carriera ultratrentennale nel data management e information resource management, è stato chief data officer per cinque anni in TD Ameritrade, dove ha guidato iniziative strategiche di governance dei dati, analisi avanzata, data architecture e gestione di asset dati aziendali. Strauss ha gestito numerosi programmi nei settori Big Data, advanced analytics, business intelligence, data warehousing e miglioramento della qualità dei dati. Ha ricoperto il ruolo di vice president di DAMA Software, è membro attivo della Roundtable e del Forum dei chief data officer del MIT, e ha fondato la International Society dei CDO. Co-autore insieme a Inmon e Neushloss del libro “DW 2.0 – The architecture for the next generation of data warehousing”, pubblicato nel 2006 da Morgan Kaufman,

Derek Strauss presenterà online live streaming per Technology Transfer il seminario “Chief data officer master class” il 3-6 dicembre 2024.