Data Center Day, IDA avvicina i giovani al mondo delle infrastrutture digitali

Data Center Day, IDA avvicina i giovani al mondo delle infrastrutture digitali

IDA lancia il Data Center Day, un’iniziativa per avvicinare i giovani al mondo dei data center e formare le future professionalità del settore

Avvicinare il mondo dei data center ai ragazzi, con la consapevolezza che senza queste infrastrutture critiche, oggi, non ci sarebbe quel flusso digitale che potenzia servizi e operazioni. Davide Suppia, IDA member Board of Directors ha sintetizzato così l’apertura del Data Center Day presso la facility di DATA4a Cornaredo, nel milanese. “IDA, la Italian Data center Association, mette insieme le aziende più rilevanti del settore delle telecomunicazioni, facendo comprendere a istituzioni e opinione pubblica che non c’è business senza digitale e non c’è digitale senza data center” spiega Suppia. “IDA nasce nel 2022 e riunisce i principali operatori di data center nel nostro Paese”. 

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Carlotta Matteja, Presidente Gruppo di Lavoro Education IDA, spiega come nasce l’iniziativa del Data Center Day: “Se è vero che il mondo digitale oggi poggia sui data center, bisogna anche ricordare il ruolo delle persone in questo ambito. La volontà è dunque quella di raccogliere 500 studenti in tutta la Lombardia per divulgare l’importanza dei data center, anche nel merito delle figure professionali richieste per lavorare un giorno al loro interno”.

Individuare professionalità attinenti all’industry è fondamentale stando a Suppia, che è anche Country Director & Vice President Sales di DATA4. “Occuparsi di data center vuol dire approcciare scenari differenti, dai tecnici alla strategia, per questo la formazione diventa centrale da oggi al futuro”. Insieme a Suppia, a presentare il primo Data Center Day sono stati anche Francesco Vassallo, Vicesindaco Città Metropolitana di Milano, Pierluigi Sanna, Sindaco di Colleferro e Vicesindaco della Città metropolitana di Roma, Fabio Rubagotti, Sindaco di Settimo Milanese, Sara Santagostino Pretina, Vicesindaca di Settimo Milanese e Umberto Zeppa, Vicesindaco del comune di Colleferro.

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“Non può esistere data center senza la presenza delle istituzioni – afferma Vassallo – e per questo bisogna avere una voce unica nel panorama specifico a livello nazionale. La stessa Regione Lombardia si è resa conto di dover interfacciarsi con tutti gli attori per realizzare pienamente il potenziale dei data center. C’è necessità di scambiare informazioni, intrattenere rapporti allargati, ragionando come sistema-paese e non più come solo soggetto locale. Ci sono ovviamente delle difficoltà. La prima è quella di far comprendere al territorio il perché di un data center, come consuma energia, in che modo si inserisce in un quadro economico più ampio, quale vettore di innovazione e di competizione internazionale”.

“Viviamo un tempo in cui l’approfondimento non va più di moda. Chi guida gli enti pubblici ha il compito di andare a fondo, programmare lo sviluppo e la formazione” le parole di Sanna. “Il tema dei dati ci appassiona. Pensiamo a quello che facciamo verso lo Spazio. La provincia di Roma ha riconvertito molti spazi proprio in vista di promuovere nuove occupazioni. Come organo centrale, sappiamo di dover fare da collante tra istituzioni e individui e un’associazione come IDA non può altro che facilitare tale processo, con un largo beneficio”.

Rubagotti ha ricordato l’esperienza di Settimo Milanese nello sviluppo dell’economia dei data center. Anni fa, British Telecom installava proprio nel comune del milanese il primo grande data center in Lombardia, aprendo così la strada a tutti gli altri. “C’è una sfida che dobbiamo affrontare ed è quella di rimanere competitivi in confronto alle altre nazioni che si fanno meno remore sullo sviluppo o meno di un data center. Si tratta di avere lungimiranza ma anche comprensione di un mondo che oramai va in una certa direzione senza alternative possibili al non avere infrastrutture del genere”.

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IDA ha festeggiato da poco a Roma il suo compleanno. “Negli ultimi annim gli operatori si sono messi insieme per affrontare tematiche che coinvolgono tutti. Tra queste la mancanza di una normativa generale che possa regolamentare lo scenario” ricorda Santagostino Pretina. “La realizzazione di un data center non porta necessariamente uno sviluppo in termini di impiego diretto ma in termini di ecosistema. La riqualificazione di un reparto terziario che evolve e segue di pari passo lo sviluppo tecnologico”.

Saper cogliere correttamente le soluzioni ai problemi e alle criticità che coinvolgono la formazione dei giovani è una prerogativa menzionata da Zeppa. “Spesso i ragazzi mancano di una connessione diretta tra la scuola e il mondo del lavoro ed è qui che entra in gioco la figura di IDA, quale ponte tra il business e le generazioni”.