AI, cloud e IoT, la cassetta degli attrezzi per passare dalla logistica tradizionale, focalizzata su attività singole come trasporto e stoccaggio a una logistica integrata, in cui tutte le fasi della catena di approvvigionamento sono interconnesse e gestite in modo sistemico

L’avvento della digitalizzazione, dell’omnicanalità e del just-in-time ha radicalmente trasformato il modo in cui le aziende gestiscono la supply chain, rendendo l’efficienza una condizione essenziale per il successo. La digitalizzazione permette di automatizzare e ottimizzare i processi, migliorando la visibilità e la gestione dei dati lungo tutta la catena di approvvigionamento. L’omnicanalità, invece, consente di integrare diversi canali di vendita e distribuzione, rispondendo in tempo reale alle esigenze del cliente. Infine, il modello just-in-time riduce i costi legati allo stoccaggio, assicurando che i prodotti vengano forniti solo quando effettivamente necessari. Questi elementi, combinati tra loro, rendono l’efficienza della supply chain non più un vantaggio competitivo, ma un requisito fondamentale per competere sul mercato moderno, con il passaggio dalla logistica tradizionale – focalizzata su attività singole come trasporto e stoccaggio – a una logistica integrata, in cui tutte le fasi della catena di approvvigionamento sono interconnesse e gestite in modo sinergico. «L’importanza di poter vedere in tempo reale tutte le attività logistiche è diventata fondamentale per il business, sia per essere più agili di fronte alle mutevoli condizioni di mercato, sia per facilitare una migliore pianificazione che generi efficienza» – spiega Lorenzo Veronesi, associate research director di IDC Manufacturing Insights – EMEA.

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Nella transizione dalla logistica classica alla creazione di un ecosistema integrato in cui informazioni, competenze e piattaforme convergono coinvolgendo collaboratori, partner e fornitori, un ruolo chiave è giocato da nuovi ingressi tecnologici in azienda. «La velocità decisionale è facilitata dall’integrazione di funzionalità di analisi avanzate, intelligenza artificiale e apprendimento automatico» – continua Veronesi. «Queste tecnologie aumentano la produttività dei professionisti della supply chain, in particolare di pianificatori e programmatori, la cui scarsità è stata identificata come il principale rischio a lungo termine per le catene di fornitura. La tecnologia di analisi integra la loro esperienza, consentendo di prendere decisioni più informate, coerenti e di impatto e di farlo più rapidamente in un ambiente in cui il tempo necessario per prendere una decisione può fare la differenza tra garantire i servizi di trasporto e le attrezzature necessarie per consentire la continuità aziendale o perdere terreno competitivo. Tutto questo porta anche a consegne più rapide, accurate, e prodotti in perfette condizioni contribuiscono a migliorare l’esperienza del cliente e a rafforzare la fidelizzazione». Molte aziende sembrano ormai aver fatto propri questi concetti.

Secondo una delle recenti Predictions di IDC, infatti, entro il 2026, il 50% dei team logistici avrà implementato una visibilità avanzata, consentendo la generazione di insights analitici AI/ML. «Questo permetterà di ottimizzare le prestazioni e ottenere un risparmio del 3% sui costi logistici» – sottolinea Veronesi. Altrettanto importanti sono le tecnologie di comunicazione. «Le reti wireless forniscono la connettività necessaria per creare visibilità end-to-end su risorse mobili distribuite al servizio di una catena di fornitura globale. Le tecnologie di identificazione automatica (RFID e barcode) consentono il tracciamento e la gestione automatizzati delle merci, mentre l’IoT abilita e collega sensori e dispositivi intelligenti per raccogliere dati in tempo reale sulla supply chain. Ma in tutto questo le due tecnologie più trasformative sono il cloud  – la seconda tecnologia per importanza – e l’intelligenza artificiale – la prima in assoluto – secondo i nostri dati».

Le mosse strategiche per il futuro prossimo sono già tracciate. Oltre all’implementazione tecnologica le aziende manifatturiere in Italia e nel mondo dovranno superare altre sfide organizzative per raggiungere un buon livello di logistica integrata. «Prima di tutto dovranno essere in grado di stabilire un team di leadership per guidare e concentrare gli sforzi di investimento e sviluppo di analisi avanzata dei dati verso traguardi e obiettivi chiari che possano avere un impatto significativo per l’azienda» – specifica Veronesi.

«In secondo luogo, sarà necessario comprendere e comunicare apertamente le scelte disponibili e i trade-off effettivi man mano che vengono prese le decisioni rispetto alle informazioni generate dalle informazioni in tempo reale. Allineare la “prossima mossa migliore” rispetto alla strategia organizzativa permette di garantire che l’intera struttura si muova in modo coerente verso gli stessi obiettivi. E infine, bisognerà lavorare per costruire una rete di fiducia tra i partner della catena di fornitura, in cui i costi per perseguire visibilità e generare efficienza sono condivisi insieme ai vantaggi ottenuti. Un approccio inclusivo facilita l’adesione e fornisce una serie di iniziative verso il miglioramento continuo».

LA PROSPETTIVA DEI VENDOR

Osservatori e insieme attori coinvolti nel processo i vendor hanno una prospettiva privilegiata per tastare il polso alla congiuntura attuale e allo stato dell’arte dell’implementazione di un ambiente integrato. «La situazione attuale rivela una tendenza significativa verso l’adozione di ecosistemi logistici digitali e connessi» – afferma Sergio Bevilacqua, sr. account executive Business Network di OpenText Italia. «Il passaggio alla logistica integrata comporta diversi vantaggi chiave: maggiore efficienza operativa con tecnologie avanzate che consentono alle aziende di automatizzare i propri processi e ottimizzare i flussi logistici; visibilità in tempo reale sull’intera filiera di fornitura, che permette alle organizzazioni di tracciare e monitorare le merci in ogni fase, migliorandone così la trasparenza ed evidenziando la catena del valore; riduzione dei costi associati al trasporto, allo stoccaggio e alla gestione delle scorte, grazie all’ottimizzazione dei processi logistici e la limitazione delle inefficienze; supply chain collaboration, ossia una migliore collaborazione tra tutte le parti interessate, compresi fornitori, produttori e rivenditori; migliore soddisfazione dei clienti finali, conseguenza di una maggiore efficienza e visibilità in tempo reale che permettono di garantire consegne puntuali e un servizio migliore; rapida adattabilità alle mutevoli condizioni di mercato e ad eventuali interruzioni, garantendo la resilienza e la continuità delle operazioni della supply chain».

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Anche Alex Centimerio, sales director EMEA & APAC di RELEX Solutions non ha dubbi sull’importanza e sui benefici dell’adozione della logistica integrata che si afferma come un elemento cruciale per affrontare le sfide globali. L’evoluzione in questa direzione offre numerosi vantaggi, tra cui una visibilità migliorata delle scorte e delle vendite, una gestione più precisa della domanda e una stretta integrazione tra operazioni, processi e obiettivi aziendali. Ciò consente di migliorare la reattività aziendale e l’efficienza operativa, riducendo i costi».

OBIETTIVI E STRATEGIE

Ma quali sono gli step strategici fondamentali per passare dalla logistica tradizionale a quella integrata? «Occorre anzitutto definire gli obiettivi che si intendono raggiungere» – spiega Alex Centimerio di RELEX. «Quindi, è necessario integrare i sistemi esistenti e adottare nuove tecnologie. Da non sottovalutare la revisione dei processi e la gestione del cambiamento all’interno dell’azienda. Automatizzare un processo sub-ottimale significa solo perpetuare inefficienze. Pertanto, un miglioramento dei processi e una riorganizzazione aziendale per riflettere nuovi flussi di responsabilità sono essenziali».

Come prima mossa sul fronte delle strategie da adottare Sergio Bevilacqua di OpenText Italia indica l’avvio/implementazione della trasformazione digitale. «Occorre adottare  – laddove non sia stato ancora fatto – tecnologie e strumenti digitali che migliorino la visibilità, la collaborazione e l’efficienza della catena di fornitura. Questo include l’implementazione di solide B2B integration solutions».

Seguono altre scelte decisive. «Per esempio automatizzare e ottimizzare i processi della supply chain integrando sistemi, partner e stakeholder» – aggiunge Sergio Bevilacqua. «Ciò garantisce una comunicazione e uno scambio di dati senza soluzione di continuità, con conseguente miglioramento del processo decisionale e dell’agilità. Si deve inoltre migliorare l’inserimento dei fornitori, la comunicazione e la collaborazione. Stabilire relazioni solide con i partner commerciali per ottimizzare le prestazioni complessive della supply chain. E poi occorre implementare una solida base digitale per costruire e gestire catene di fornitura etiche. Questo comporta la garanzia di trasparenza, sostenibilità e conformità in tutta la rete logistica». Il Data product management assume una rilevanza cruciale nella gestione della supply chain, poiché i dati rappresentano una risorsa basilare per ottimizzare le operazioni e prendere decisioni informate.

«Per la crescita di un business, la condivisione dei dati è di primaria importanza: la velocità con cui le informazioni sono distribuite tra fornitori e clienti è fondamentale, così come la qualità e la trasparenza dei dati scambiati» – spiega Maurizio Basile, senior manager SH – SPS Channel & Private LA Services & Solutions di Brother. «Data product management non significa solo raccogliere, organizzare, archiviare e condividere tutte le informazioni di prodotto all’interno di un’organizzazione.

Per lavorare bene e velocemente, le filiere hanno bisogno di trasparenza e sistemi di tracciabilità e rintracciabilità. Non basta organizzare nel modo più razionale, standardizzato e funzionale le anagrafiche di prodotto nelle banche dati aziendali. I dati devono essere accompagnati alle informazioni di dettaglio relative a fornitori, trasportatori, distributori e clienti. Non a caso, settori come quello automobilistico, del Food and Beverage o sanitario e farmaceutico stanno investendo attivamente in soluzioni di Data product management che contribuiscono a proteggere prodotti, partner e clienti attraverso l’aggregazione e l’integrazione informatica, l’identificazione univoca, il track-and-trace nonché sistemi di validazione, di verifica e codifica. Ogni operatore deve capire non solo in che modo codificare i dati, ma anche come etichettare. È infatti fondamentale identificare: quali dati stampare, in che modo stamparli e quale tipologia di stampa e di etichettatura sia più adatta alle esigenze operative e al budget. La scelta di un sistema di etichettatura efficace contribuisce a ottimizzare la visibilità della filiera, garantendo un Data product management davvero efficace ed efficiente, e mantenendo l’agilità e la continuità operativa della supply chain».

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HIGH-TECH IN CIMA ALLA LISTA

In questo scenario, la tecnologia gioca certamente un ruolo da protagonista. Esistono diverse tecnologie e funzionalità logistiche integrate che sono indispensabili per aumentare l’efficienza, ridurre i costi e migliorare la soddisfazione dei clienti nella logistica e nella gestione della catena di fornitura.

«Per esempio – spiega Sergio Bevilacqua di OpenText Italia – le tecnologie che forniscono visibilità in tempo reale sulle operazioni della catena di approvvigionamento, compreso il monitoraggio delle spedizioni, dei livelli di inventario e delle metriche delle prestazioni logistiche; lo scambio elettronico di dati (EDI): standard e tecnologie per la comunicazione elettronica tra partner commerciali, che facilitano lo scambio di informazioni e l’elaborazione delle transazioni; l’utilizzo di big data analytics per ricavare informazioni da grandi quantità di dati logistici, migliorandone il processo decisionale e l’efficienza operativa; le soluzioni logistiche basate sul cloud; l’integrazione di dispositivi IoT per la tracciabilità dei beni, il monitoraggio delle condizioni – come temperatura e umidità – e il miglioramento della visibilità della catena logistica».

Il tema IoT è ricorrente. La sua integrazione collega dispositivi fisici e sensori alla rete digitale, consentendo la generazione di dati in tempo reale, il monitoraggio remoto delle apparecchiature e l’integrazione sicura dei sistemi back-end. «Se combinato con tecnologie avanzate come AI e blockchain, l’IoT facilita la creazione di supply chain autonome, rendendole più agili, flessibili e resilienti» – specifica Sergio Bevilacqua. «Le soluzioni di integrazione IoT di OpenText consentono alle aziende di raccogliere e sfruttare questi dati per ottimizzare i percorsi, migliorare la previsione della domanda e risolvere in modo proattivo potenziali problemi».

IL RUOLO DEI SISTEMI OCR

L’adozione di sistemi OCR avanzati segna un significativo miglioramento nella gestione dei documenti di trasporto, un aspetto cruciale della supply chain. «Questi sistemi non si limitano a una semplice digitalizzazione, ma offrono una comprensione approfondita del contenuto dei documenti, trasformando dati non strutturati in informazioni utilizzabili» – spiega Massimiliano Carvelli, head of sales Consumer and Channel di Epson Italia. «Un esempio concreto è SpuntaDoc, la soluzione sviluppata da Unconventional Systems and Solutions e Recogniform Technologies in collaborazione con Epson Italia che utilizza i nostri scanner professionali. L’intelligenza artificiale alla base di questi sistemi OCR consente di interpretare e contestualizzare le informazioni estratte dai documenti di trasporto con un livello di accuratezza molto elevato: algoritmi di machine learning e deep learning sono in grado di apprendere e migliorare costantemente, adattandosi a diverse tipologie di layout. Sul fronte hardware, l’adozione di scanner professionali in grado di fornire immagini di alta qualità consente di processare con esito positivo anche documenti danneggiati o di bassa qualità. Uno dei principali vantaggi di questi sistemi è la drastica riduzione degli errori umani nel processo di data entry. L’automazione non solo accelera il processo, ma garantisce una coerenza e precisione difficilmente raggiungibili con l’inserimento manuale: tutto ciò si traduce in una significativa riduzione dei costi operativi e in un miglioramento dell’efficienza complessiva della supply chain».

La capacità di elaborare automaticamente i documenti di trasporto e verificarne la corrispondenza con gli ordini ai fornitori (nella fase di “spunta ordine/DDT”) permettono la gestione in tempo reale delle informazioni logistiche. «I dati estratti possono essere immediatamente integrati nei sistemi di gestione del magazzino e dell’ERP aziendale, consentendo una visibilità pressoché istantanea sui flussi di merce» – continua Carvelli. «Questa tempestività nell’accesso alle informazioni è fondamentale per ottimizzare la pianificazione logistica e per rispondere prontamente a eventuali criticità. L’implementazione di sistemi OCR avanzati basati su AI per il processamento automatico dei documenti di trasporto non è più un’opzione, ma una necessità per le aziende che mirano a mantenere un vantaggio competitivo in un mercato sempre più digitalizzato e competitivo».

SUPPLY CHAIN INTELLIGENTE

L’adozione dell’Intelligenza Artificiale nella supply chain è ormai una realtà consolidata, come dimostrano i dati. Secondo Gartner, entro la fine del 2024, il 50% delle aziende investirà in applicazioni basate sull’AI e capacità di analisi avanzate. Alex Centimerio di RELEX, citando una ricerca condotta dalla stessa azienda, conferma l’evidenza dei dati. «I requisiti per una logistica integrata efficace includono sistemi avanzati di analisi dei dati, previsione della domanda e gestione dell’inventario potenziati dall’intelligenza artificiale.

AI e ML sono utili per affinare la precisione delle previsioni e per rispondere prontamente ai cambiamenti. Per consentire un processo decisionale strategico e interdipartimentale è fondamentale superare la compartimentazione dei dati tra i reparti coinvolti. I retailer e i produttori di beni di consumo partecipanti al recente studio “State of Supply Chain 2024″ di RELEX hanno indicato tra le aree prioritarie di investimento nei prossimi 3-5 anni il miglioramento della previsione della domanda e della gestione delle scorte, strumenti di analisi dei dati e di business intelligence, il miglioramento della sostenibilità e l’adozione di tecnologie di IA e ML. Gli intervistati sottolineano inoltre la necessità di una collaborazione più profonda tra retailer, fornitori e partner della supply chain. Le strategie indicate per ottenerla includono previsioni e pianificazione congiunte, maggiore condivisione e trasparenza dei dati, investimenti in tecnologie collaborative».

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L’intelligenza artificiale così come l’analisi dei dati possono migliorare significativamente la previsione della domanda e la gestione dell’inventario in diversi modi. «Uno di questi è la previsione accurata della domanda» » specifica Sergio Bevilacqua di OpenText Italia. «Analizzando i dati storici delle vendite, le tendenze del mercato e i fattori esterni – come gli indicatori economici, i modelli meteorologici e il sentiment dei social media – l’AI è in grado di prevedere la domanda futura con grande precisione. In questo modo, si riduce il rischio di eccesso di scorte o di esaurimento delle stesse. Da evidenziare anche gli insights in tempo reale: le analisi avanzate sono in grado di elaborare grandi quantità di dati, fornendo informazioni aggiornate sui livelli di inventario, sulle fluttuazioni della domanda e sulle interruzioni della catena di approvvigionamento. Ciò consente alle aziende di reagire prontamente ai cambiamenti. Inoltre gli algoritmi di intelligenza artificiale possono determinare i livelli di inventario ottimali, bilanciando i costi di trasporto con il rischio di esaurimento delle scorte. Questo aiuta a mantenere le scorte just-in-time, a ridurre i costi di mantenimento e a migliorare il flusso di cassa. Infine, l’analisi predittiva può identificare potenziali colli di bottiglia e inefficienze nella catena di fornitura, consentendo alle aziende di affrontare i problemi in modo proattivo e di ottimizzare le operazioni, e l’intelligenza artificiale può personalizzare le strategie di gestione delle scorte in base a specifiche categorie di prodotti, sedi e segmenti di clienti, garantendo la disponibilità dei prodotti giusti nel luogo e al momento giusto».

AUTO-ID E INTEGRAZIONE

Sul fronte delle scelte tecnologiche Maurizio Basile di Brother pone l’accento sull’importanza dell’Auto-ID. «Dal Data product management all’etichettatura, i processi devono essere gestiti sistematicamente, utilizzando le tecnologie di automazione più evolute, in modo che numeri, simboli e altri elementi di conformità vengano utilizzati in modo coerente e affidabile, garantendo massima visibilità in fase di stampa e di lettura. In questo contesto, i sistemi di etichettatura Brother si integrano perfettamente ai sistemi di Data Product Management. Le stampanti barcode industriali e desktop Brother per l’Auto-ID semplificano i processi di etichettatura, riducendo al minimo il rischio di dati errati e i costi, velocizzando l’operatività di tutta la supply chain. Le soluzioni Brother per l’Auto-ID comprendono: la gamma TJ di stampanti barcode industriali, la gamma TD di stampanti barcode desktop e la gamma RJ di stampanti barcode portatili.

Tre serie di stampanti performanti, dall’ingombro ridotto e dalle molteplici applicazioni, per massimizzare la produttività. La personalizzazione a livello firmware è uno dei loro punti di forza. inoltre sono facilmente integrabili nei sistemi esistenti». Le stampanti Brother per l’Auto-ID offrono una soluzione completa per tracciare ogni fase del movimento e della gestione dei prodotti. Grazie alla loro alta capacità, che consente l’uso di ribbon fino a 600 metri, assicurano un’operatività continua e senza interruzioni. Queste stampanti sono in grado di produrre etichette resistenti fino a 4 pollici, garantendo durabilità e affidabilità. Inoltre, sono dotate di tecnologia RFID, che consente di creare etichette adesive con barcode, migliorando ulteriormente l’efficacia e la precisione del tracciamento. I device, inoltre, sono dotati di connettività WiFi, USB e Bluetooth.

Quali sono le principali esigenze delle aziende riguardo a soluzioni e funzionalità? «I nostri clienti richiedono soprattutto una soluzione completamente integrata ai loro sistemi aziendali, certamente ma anche ai sistemi di pianificazione e ai sistemi logistici. La tecnologia, quindi, deve avere una componente di integrazione molto marcata» – risponde Sergio Bevilacqua di OpenText Italia. «La tecnologia OpenText ha una grande componente legata alle API per integrare sia i gestionali – SAP/MS/ORACLE su tutti – sia molteplici altri sistemi esterni al gestionale – da Salesforce ad Amazon, Ariba, Jagger – solo per fare alcuni esempi. Oltre a questa richiesta fondamentale, oggi si parla solo di intelligenza artificiale. OpenText già oggi utilizza l’AI e sta sviluppando la piattaforma Titanium X in una direzione tanto unica quanto assolutamente innovativa. L’idea è creare una “torre di controllo” in grado di dare allarmi, segnalazioni, report e tanto altro, integrando tutti i sistemi aziendali in un’unica soluzione a cui poter chiedere ed estrarre qualsiasi informazione, in tempo reale».


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