KepleriA e Altea Federation insieme per tracciare un futuro più intelligente e sostenibile attraverso il dato

L’evento Empowering Decisions – A journey with different perspective ha visto la partecipazione di oltre 100 professionisti del settore della data economy per parlare di seconda giovinezza del dato e di come la sfida oggi sia quella di darne nuovo valore per fare un ulteriore passo in avanti a prendere le giuste decisioni

In un contesto economico globale data-driven, cosa significa oggi prendere decisioni consapevoli? Dalle piccole scelte quotidiane del singolo a quelle decisive delle grandi aziende, quali sono i parametri per definire un effettivo cambiamento e quali gli strumenti necessari per affrontare la transizione? Queste sono alcune delle domande sorte durante l’evento Empowering Decisions – A journey with different perspectives organizzato giovedì 3 ottobre da Altea Federation e KepleriA.

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I lavori sono stati aperti da Fabio Pisoni, CEO KepleriA, il quale ha ribadito l’importanza di una visione multiprospettica del dato: “Il nostro obiettivo, oggi, è dare spunti concreti per la gestione efficiente dei dati e soprattutto, come orientarsi verso decisioni ponderate ed efficaci. Basti pensare che ogni giorno prendiamo in media 35 mila decisioni: di alcune non ci accorgiamo, altre sono poco influenti, alcune invece sono estremamente incisive per il futuro. Come destreggiarsi quindi? La capacità di decidere non è innata, ma si può allenare e affinare, promuovendo parallelamente una cultura delle decisioni per comprendere appieno il peso delle nostre scelte e come prenderle in modo consapevole. Inoltre, nel nome di Decisions to the Next Level, è necessario diffondere una cultura aziendale che promuova l’intraprendenza del singolo ad andare oltre i limiti. D’altronde, lo ha insegnato Keplero: i dati sono alla base di qualsiasi scoperta” – conclude Pisoni.

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Nel pieno di una transizione digitale siamo già chiamati ad affrontare il prossimo passo verso l’innovazione guidata dai dati; se fino ad oggi abbiamo insegnato alle macchine a fornirci le risposte più accurate possibili ai nostri quesiti, possiamo guidarle nel strutturare le domande corrette al fine di estrarre le informazioni più rilevanti per i processi decisionali.

“Ci troviamo di fronte ad una seconda giovinezza dei dati esordisce Giovanni Miragliotta – Full Professor e Co-direttore osservatorio AI di Polimi – fino ad oggi le aziende hanno imparato a raccogliere tali dati e a connetterli, ma la profondità dello sfruttamento di tali informazioni rimane ancora molto bassa. Guardiamo ad esempio alle nostre organizzazioni. Guardiamo il livello in cui lo sfruttamento del dato è riuscito in qualche modo a penetrare i processi decisionali e ci accorgiamo che siamo ancora molto lontani da quello che si potrebbe e si vorrebbe fare. Due sono i motivi più evidenti: in primis le tempistiche lunghe e in secondo luogo la riluttanza ad accettare un sistema che non si comprende ancora appieno. La nuova giovinezza del dato sta proprio nell’intelligenza artificiale che può diventare un potente motore di innovazione nel momento in cui entrerà in modo importante nei processi aziendali, per aiutare a prendere decisioni sulla base dei dati raccolti ma anche e soprattutto nel momento in cui gli algoritmi cercheranno di capire quali sono le informazioni che si possono astrarre da tali dati. Dobbiamo quindi aspettarci che ben presto le macchine non solo ci aiuteranno a trovare risposte a nostre domande ma esse stesse saranno in grado di porre le domande corrette. Questo sarà un importante punto di svolta perché aprirà a nuove e significative opportunità per le imprese.”

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La capacità di prendere decisioni efficaci e ponderate dipende solo dall’Uomo, da un esercizio di maieutica che sin dai tempi di Keplero ha sancito la nascita di leggi, concetti e formule elaborate da semplici intuizioni – come hanno ricordato l’astronomo Eddy Bevacqua e la psicologa e psicoterapeuta Danila Tioli. Ma se il grande scienziato non si fosse posto i giusti quesiti, senza la sua intraprendenza e curiosità saremmo mai arrivati – e se sì, quando – alla scoperta del moto dei pianeti?

I lavori sono stati chiusi dalla tavola rotonda dove diverse aziende del Food & Grocery, Occhialeria, e dell’Industria Manifatturiera hanno condiviso storie aziendali di successo dall’applicazione di soluzioni avanzate di analytics, e che ora fanno parte integrante del processo di digital innovation, offrendo ognuno il proprio punto di vista sulle best practice di data governance e decision making e sull’importanza di riportare sempre al centro il ruolo delle persone nei percorsi di trasformazione digitale.

Il valore dei dati nei processi di business e innovazione è oggi indiscusso. Nel contesto competitivo odierno, in cui le decisioni devono essere rapide e informate, i dati rappresentano la materia prima per costruire strategie di successo. Oggi, con l’AI generativa siamo all’ultimo miglio della digital transformation e gli orizzonti di crescita sono importanti, ma senza uno sforzo critico e una visione multi prospettica del dato, le innovazioni a venire non saranno in grado di esprimere il loro potenziale.