Data catalog: la bussola per navigare nel mare di dati aziendali

Data Catalog: la bussola per navigare nel mare di dati aziendali

Con Axiante, digital innovation integrator, una scelta non solo tecnologica ma strategica per aiutare l’organizzazione a comprendere e utilizzare i dati in modo efficace, trasformandoli in un vantaggio competitivo e in una leva di digital trasformation

In un’epoca in cui le aziende generano e raccolgono un’enorme quantità di dati, il data catalog si rivela uno strumento di fondamentale importanza. Uno strumento che si pone quale mappa dettagliata che guida gli utenti attraverso il complesso labirinto dei dati aziendali, permettendo loro di trovare facilmente le informazioni di cui hanno bisogno. Grazie al data catalog, i dipendenti non devono più perdere tempo in lunghe ricerche o dipendere dal reparto IT per accedere ai dati.

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Questo accesso self-service democratizza l’uso delle informazioni, accelerando i processi di analisi e decisionali. Ma non si tratta solo di trovare informazioni: il data catalog ne garantisce anche l’affidabilità. Fornisce elementi dettagliati sulla loro origine, qualità e significato, permettendo di comprenderne il contesto così da utilizzarli in modo appropriato. Inoltre, il data catalog gioca un ruolo cruciale nella governance, nel definire cioè policy di accesso e utilizzo dei dati, assicurandone l’affidabilità, la validità e la conformità alle normative sulla privacy.

“Siamo in un’era in cui le informazioni sono tante e diffuse, con la creazione amplificata dei cosiddetti silos. È dunque importante avere una gestione precisa e ottimizzata del dato, con una piattaforma dedicata” ci dice Dario Valsecchi, senior consultant di Axiante. “Bisogna riuscire ad avere una visione generale con una lettura diffusa del dato, considerando le caratteristiche uniche dell’informazione, da cui trarre valore per il business”. Il classico esempio è quando, nel rapporto con un cliente, cambia il riferimento di un contatto. Nel sistema di marketing possiamo trovare un’informazione che non è più valida, con lo spreco di tempo e risorse. Serve dunque una centralizzazione del dato, la sola condizione che permette di sovrascrivere quelli non più validi, così da aggiornare gli archivi. Un panorama che deve rispondere anche alle normative in termini di sicurezza. Il data catalog consente di attuare regole ben precise tramite le quali solo gli utenti abilitati possono accedere a certi dati.

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Sfide e opportunità

Dario Valsecchi, senior consultant di Axiante

Ovviamente, l’adozione di un data catalog non è esente da criticità. «Uno è certamente la valutazione del ritorno dell’investimento tuttavia valutabile nei molti benefici tangibili e intangibili. Tra i primi troviamo la riduzione, nel tempo, della ricerca e accesso dei dati. Così come l’ottimizzazione delle risorse IT: l’eliminazione degli errori manuali nella gestione degli archivi libera gli specialisti per compiti di più alto valore aggiunto». Un altro aspetto da considerare è la spesa sul cloud. Siamo naturalmente portati oggi a spostare sul cloud una grossa mole di informazioni. Questo comporta dei costi, che tendono sempre ad aumentare. Un data catalog di qualità può ridurre il continuo ricorso al cloud, sfruttando meglio ciò che si ha in casa».

I benefici intangibili si racchiudono, per esempio, nel miglioramento della collaborazione, così come sulla maggiore fiducia nel dato: «In questo modo si possono prendere decisioni data-driven, che interessano tutta l’organizzazione e che aumentano le possibilità di successo, riducendo al minimo le criticità relative alle informazioni su cui le attività si basano».

Ridurre i silos aziendali

Come già anticipato da Valsecchi, la riduzione dei silos informativi da parte dei data catalog mira a organizzare in maniera più precisa il “tesoro” delle organizzazioni, spesso integrandosi con gli ERP. Tra i due però ci sono delle differenze, precisa Valsecchi: «L’ERP è visto come un sistema statico e un investimento a lungo termine, invece il data catalog è considerato dinamico in quanto evolve a seconda dei cambiamenti dei dati. Inoltre il primo si occupa dei processi operativi mentre il catalogo lavora sui metadati, quindi ad un livello differente. Tuttavia ERP e data catalog sono sinergici».

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Ma come si sviluppa un progetto di data catalog? Il primo step – e assolutamente strategico – è la pianificazione. «Qui si determinano tutte le fonti dei dati, un’attività complessa che richiede una profonda comprensione dell’organizzazione stessa e dei suoi sistemi, visione obiettiva che non sempre le aziende hanno. Si definiscono poi gli obiettivi, insieme al management, e come coinvolgere tutti i livelli aziendali». La fase successiva di implementazione gira intorno all’integrazione. «Qui bisogna stare attenti alla standardizzazione e normalizzazione del dato in modo che sia facile da leggere e usare: un lavoro in cui è fondamentale il ruolo dei data stuart e data scientist. Sono tali figure che possono, anzi devono, immaginare il valore futuro di un data catalog, proiettandolo nella quotidianità dell’azienda». I data analyst sono invece i principali fruitori del data catalog, coloro cioè che ne estraggono i vantaggi maggiori, al fianco degli utenti finali di business, che possono avere accesso ai prodotti di data catalog anche in maniera selettiva sul dato.

Il passo successivo è la messa in sicurezza del dato. «Non ci si può permettere di rendere disponibili le informazioni fuori dal perimetro definito. I software di data catalog consentono di eseguire dei test specifici per verificare i livelli di sicurezza del dato e rispettare così i vincoli necessari. Aggiornamenti, revisioni ed effettiva adozione da parte degli utenti sono i punti della fase di gestione post-progettuale, che va di pari passo con il mantenimento e l’update delle governance interne. Importanti anche i programmi di formazione e di engagement, con i quali gli utenti sono stimolati concretamente a sfruttare un data catalog e a farlo diventare uno strumento di analisi e decisionale di qualità.

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Il ruolo di Axiante

Axiante è un digital innovation integration che ha la mission di aiutare le aziende a sfruttare la tecnologia per supportare e sviluppare il business, come nei progetti di data catalog. «Abbiamo la capacità di comprendere le vere esigenze dei nostri clienti grazie a una comprovata esperienza nel capire la tipologia e il volume dei dati presenti in azienda e gli obiettivi strategici che si possono raggiungere, individuando la soluzione migliore e affiancando l’azienda fino alla sua piena implementazione, inclusa la formazione del personale interno» conclude Valsecchi. «Aggiungo che uno dei nostri primi obiettivi è anche far comprendere alle organizzazioni il ruolo centrale dei data catalog nei processi di digital trasformation e quindi nello sviluppo diffuso di un approccio data driven».