Uso improprio dei dati e Intelligenza Artificiale

Il 55% delle aziende farmaceutiche utilizza l'AI per la progettazione di prodotti e servizi

Dal sondaggio annuale WIN, del quale BVA Doxa realizza il focus sull’Italia, emerge che quattro italiani su cinque sono stati vittima di almeno una violazione della sicurezza. Significativa (54%) anche la preoccupazione sull’uso dei social network

Come ogni anno, in occasione dell’International Day for Universal Access to information, WIN – Worldwide Independent Network of MR, la principale associazione indipendente al mondo di ricerche di mercato – rivela i risultati della survey annuale sulla raccolta e uso improprio dei dati e sulla conoscenza dell’Intelligenza Artificiale.

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L’ International day for Universal Access to information è una giornata riconosciuta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare sull’importanza dell’accesso universale all’informazione essenziale per la partecipazione civica, lo sviluppo sostenibile e la trasparenza. Istituita dall’UNESCO nel 2015, sottolinea l’importanza dell’accesso libero all’informazione per proteggere i diritti umani e combattere la corruzione.

BVA Doxa, partner di WIN ha realizza il Focus sull’Italia dal quale emerge che, in un mondo in cui la connettività digitale è sempre più presente nella vita quotidiana, crescono anche le preoccupazioni per la tutela della privacy e la sicurezza dei dati.

Il sondaggio rivela che nel nostro paese il 47% degli intervistati è preoccupato per la condivisione di informazioni personali online. In particolare, desta preoccupazione la condivisione di informazioni finanziarie (52%, che diventa 55% fra le donne) mentre gli italiani sembrano meno preoccupati (38%) per il fatto di consentire la geolocalizzazione.

Appare significativa anche la preoccupazione per il rischio legato ad un uso eccessivo dei social network: il 54% degli intervistati ritiene che i social comportino un rischio concreto di sopraffazione. Si tratta di un atteggiamento piuttosto generalizzato e trasversale, senza differenze apprezzabili secondo genere, età ed area geografica.

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Dal sondaggio emerge inoltre un basso livello di consapevolezza di ciò che accade ai dati personali una volta condivisi: solo 3 intervistati su 10 dichiarano di avere una buona consapevolezza su questo tema e non si rilevano differenze significative tra i giovani e i meno giovani.

Per quanto riguarda le esperienze negative avute in termini di sicurezza online, quasi 4 intervistati su 5 (78%) sono stati vittima di almeno una violazione della sicurezza.

In particolare, quasi la metà degli italiani (48%) hanno ricevuto mail fraudolente che richiedono informazioni personali e dati bancari (phishing) e il 14% si sono visti clonare/utilizzare in modo fraudolento la carta di credito.

Seppur fenomeno meno grave, sono comunque il 60% coloro che hanno subito dello spam da aziende con cui non avevano mai avuto contatti precedenti.

Infine, si parla sempre più anche di Intelligenza Artificiale, ma dichiarano di averne una buona conoscenza solo poco più di un italiano su 5 (21%), seppur con una marcata differenza fra gli under 24 (33%) e gli over 64 (15%).