Sicurezza informatica, diritto d’autore: studio legale D’Agostini di Udine, ai vertici in Italia per casi vinti in giudizio e consulenze alle aziende

Sicurezza informatica, diritto d'autore: studio legale D'Agostini di Udine, ai vertici in Italia per casi vinti in giudizio e consulenze alle aziende

Una splendida fotografia che ritrae l’alba sull’isola di Grado scattata in volo con un drone. Viene pubblicata su un sito che pubblicizza escursioni in barca. Il tour operator che ha scelto dal web la foto è condannato a pagare una discreta somma all’autore dello scatto.

La sentenza, che arriva dal Tribunale di Trieste, sezione specializzata in materia di impresa, è recentissima. Fa parte di una crescente serie di sentenze simili in materia di diritto d’autore. Perché quella fotografia era, appunto, coperta da copyright e il suo autore, un professionista, si è rivolto a uno studio legale per tutelare la proprietà intellettuale e l’utilizzo indebito e non autorizzato del proprio lavoro.

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Ad assistere la parte lesa in questa vicenda è stato David D’Agostini, fondatore a Udine con il fratello Diego (nella foto, da sinistra) dello studio legale specializzato in ICT Law, il diritto nel settore digitale.

Gli avvocati D’Agostini operano in un contesto molto dinamico, caratterizzato da realtà che perseguono la trasformazione digitale. Attacchi informatici, rispetto della privacy, copyright di opere digitali, brevetti tech: sono solo alcune delle estensioni del diritto nello scenario attuale dominato dalla tecnologia. “Il giurista, oggi, deve possedere e mettere in campo nuove competenze, per tutelare cittadini, imprese e istituzioni”, spiega David D’Agostini. Mai come oggi è urgente l’esigenza di saper rispondere a quesiti sui reati informatici, sul commercio elettronico, sulla concorrenza sleale nei mercati digitali. “Siamo giuristi che parlano di tecnologia”, sintetizza David D’Agostini.

“Stanno aumentando, almeno dal 2021, contenziosi che riguardano il diritto d’autore sul web. Internet è considerato un luogo libero: non è così, esistono delle regole che chiunque operi nel digitale non può non conoscere”, prosegue il legale. “Nella nostra esperienza ci capita di difendere entrambe le parti: quella del fotografo, anche amatoriale, che vede le sue opere ‘rubate’ da siti con scopi commerciali, e quella dei gestori di pagine web di informazione o di social che pubblicano immagini senza permesso o senza citare i credit. Un imprenditore che non ha competenze digitali nel 2024 non è più giustificabile”.

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I rischi sono molteplici. Recentemente lo studio udinese ha seguito il caso dell’ex dipendente di un’azienda friulana accusato di accessi non autorizzati al sistema informatico aziendale durante la cassa integrazione. Un ambito nuovo e che richiede competenze avanzate, anche per i tribunali. Dopo tre udienze in camera di consiglio, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trieste ha emesso sentenza di non luogo a procedere, perché “gli elementi posti a sostegno dell’ipotesi di reato non consentono di sostenere proficuamente l’accusa in giudizio e non appaiono suscettibili di una probabile validazione processuale”.

Non meno complesse sono i contenziosi che riguardano i brevetti industriali. Sempre in Friuli Venezia Giulia, era emersa la controversia tra imprese della filiera vinicola: la ditta difesa dall’avvocato D’Agostini ha ottenuto ragione, “dimostrando la completa infondatezza dell’ipotesi di illecito”.

A questi ambiti si aggiungono le sempre più numerose questioni di cybersicurezza. Per i due giuristi, “nessuno può dirsi al riparo”. “Solo negli ultimi mesi – spiega David D’Agostini – abbiamo riscontrato un aumento importante dei cyberattacchi. La maggior parte di questi sono ransomware, un’operazione illecita che comincia con la crittografia dei dati per poi chiedere un riscatto. Purtroppo succede spesso che questi dati non si possano più recuperare: per un’azienda, per le sue politiche industriali è un danno immenso”. Un altro tipo di truffa sempre più invasiva è l’attacco informatico “man in the middle”: durante una transazione tra aziende (o tra privati) un criminale informatico si inserisce nella conversazione, via mail per esempio, e dirotta i pagamenti. “In questo momento ho sulla mia scrivania due fascicoli proprio su questo tema, riguardano aziende locali e fornitori esteri. In queste dinamiche si possono perdere cifre importanti, 50, anche 100mila euro”, aggiunge David D’Agostini.

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Fondamentale è la prevenzione: “Il punto debole all’interno delle aziende, delle banche è quasi sempre l’uomo – prosegue David – perché è difficile rendersi conto di un attacco informatico in corso, soprattuto se compiuto con bot digitali. Serve, dunque, attuare politiche preventive, con la giusta assistenza legale per inserire nella contrattualistica ogni evenienza”.

I bot digitali, dunque, e l’intelligenza artificiale divengono criminogeni: ogni occasione è buona per attuare truffe e illeciti. “Accade quotidianamente anche nella nostra zona operativa, il Triveneto soprattutto, e l’Italia del Nord in particolare”, precisa David D’Agostini. Che, tuttavia, da profondo conoscitore della materia, apprezza anche il lato buono dell’A.I.: “Per chi come noi ha la vocazione all’innovazione in ambito forense, e una passione nata in tempi pionieristici, le possibilità offerte dai Large language models (LLM), come GPT, Gemini, Copilot, sono notevoli. Dopo aver studiato nel corso del 2023, da quest’anno abbiamo cominciato ad implementare i LLM nella nostra modalità di lavoro.

Non è però ancora il momento di accantonare il lato umano e umanistico della professione. Diego D’Agostini, che è l’anima dello studio più ancorata alla tradizione, precisa: “Nonostante il nostro lato tech, il rapporto con il cliente è sempre, ancora, improntato alla trasparenza, all’ascolto, alla consulenza personalizzata. E’ un rapporto fiduciario, umano e professionale”. Anche per questo, i due legali non temono che l’A.I. potrà un giorno sostituire le figure dell’avvocato e del giurista: “La sfida è rimanere al passo con i tempi, aggiornando le conoscenze e declinando la tecnologia al servizio della professionalità”.