Intelligenza artificiale da domare

Intelligenza artificiale da domare

Tecnologie ad alto potenziale ma ancora poco esplorate per i clienti industriali. L’approccio innovativo e responsabile di Sopra Steria

Il confronto con le realtà della smart industry – rileva Federico Chieppa, AI & Data offering lead di Sopra Steria Italia – conferma il cambiamento di approccio. «C’è sempre meno divario tra chi siede dal lato delle tecnologie IT e gli specialisti dell’OT in fabbrica. Era del resto un gap che si percepiva anche in settori apparentemente “integrati” come le Telco, dove in realtà la cosiddetta “separation of duty” era molto forte. Oggi, invece si percepiscono le opportunità dell’azione sul dato, la consapevolezza che disporre di grandi volumi di informazioni è un valore di per sé». Tradizionalmente presente sul mercato delle banche e assicurazioni, Sopra Steria si sta imponendo, soprattutto in Francia, anche nel campo del manufacturing e la filiale italiana – conferma Chieppa – ha tutte le intenzioni di replicarne il successo. Specialmente là dove la richiesta è più pressante: la problematica generale della data strategy (dalla governance alla sicurezza) e la volontà di esplorare i vantaggi – e anche i potenziali rischi – dell’AI. Magari andando al di là di domini esplorati come il machine learning per entrare, anche dentro la fabbrica, con le armi ancora poco conosciute della GenAI, l’intelligenza “creativa”.

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I PILASTRI DELLA DATA FOUNDATION

«Quando si tratta di dati, i nostri esperti sanno distinguere diversi domini. Uno riguarda gli aspetti più tecnologici della data foundation: dove metto i dati, come li gestisco e li integro, come ne garantisco la qualità e la sicurezza» – spiega Federico Chieppa. Senza questi fondamenti è impossibile costruire una strategia applicativa attraverso le soluzioni che Sopra Steria mette a disposizione in ordine ad aspetti come il quality control dei prodotti, la manutenzione predittiva delle macchine, pratiche avanzate come il controllo remoto e la simulazione. «A proposito di simulazioni oggi si sta aprendo un campo che può essere considerato fantascientifico» – sottolinea Chieppa, riferendosi ai cosiddetti dati “sintetici”. A che cosa è dovuta tutta questa attenzione nel disegnare la strategia? «Bisogna considerare che dal punto di vista dell’utenza manifatturiera la sicurezza del dato che alimenta la GenAI va gestita in modo particolare, con soluzioni chiuse che hanno pesanti risvolti sul piano computazionale, più indipendenti dal cloud pubblico».

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IL RUOLO CHIAVE DELLA CONSULENZA

Al di là degli aspetti normalmente da considerare quando si parla di cybersecurity, non si devono trascurare gli effetti che le decisioni basate sull’AI generativa possono avere sulla sicurezza e il benessere dell’ambiente di lavoro. A maggior ragione se questi aspetti rientrano nelle nuove regole di compliance di contesti normativi di nuova concezione (AI Act), un campo dove i consulenti Sopra Steria sono spesso chiamati a intervenire, con le loro capacità interpretative. Con un solido approccio di gestione dei rischi – secondo Chieppa – sarà possibile sfruttare un potenziale che appare davvero considerevole. «Pensiamo soltanto a uno strumento oggi guardato con scetticismo, come i chatbot. Abbiamo implementato sulle linee produttive di un importante cliente, un agente conversazionale che al contributo dato del costante affinamento della propria base di conoscenza affianca anche la possibilità di dialogare con gli operatori in linguaggio naturale. Lingua dei segni inclusa».