Tutta la potenza dell’imponente macchina tecnico-organizzativa per connettere pubblico e media in tutto il mondo
Il ciclismo, sport antico e nobile, ha saputo evolversi nel tempo, abbracciando la modernità senza quasi perdere la sua essenza. Tra i protagonisti di questa evoluzione c’è Orange, partner storico del Tour de France, che da ben 25 anni mette al servizio della corsa la sua tecnologia all’avanguardia. Un connubio rodato tra la passione per lo sport e l’innovazione tecnologica che ha reso il Gruppo francese una componente fondamentale di questo evento sportivo iconico.
Un’edizione italiana ricca di storia
La Grande Boucle edizione 2024 ha avuto un inizio speciale con la tappa inaugurale da Firenze a Rimini, è proseguita da Cesenatico a Bologna e dopo quasi sessant’anni è approdata a Torino, omaggio all’Italia e ai suoi grandi campioni come Bartali, Coppi e Pantani. Un mini tour nel Tour che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, proprio come fa Orange con il suo supporto tecnico alla corsa.
Dietro alle volate mozzafiato e alle 67 le salite ufficiali – comprese le mitologiche Tourmalet e Galibier che faranno scalare al gruppo qualcosa come 52.230 metri di dislivello – c’è tutta la tecnologia e le capacità che può mettere in campo Orange, un’imponente macchina tecnico-organizzativa per garantire la connessione a milioni di spettatori e centinaia di media in tutto il mondo. Un vero e proprio esercito di professionisti al servizio dello spettacolo, al lavoro per garantire che ogni istante della corsa sia trasmesso in tempo reale e con la massima qualità.
Numeri da capogiro
«Ogni giorno per allestire le 21 tappe del Tour lungo i quasi 3500 chilometri del percorso di quest’anno, si muovono tre semirimorchi carichi di attrezzature, preceduti nella notte dai 120 camion dell’organizzazione che trasportano le decine di studi televisivi lungo la linea del traguardo, la control room, l’attrezzatura informatica – decine di km di cavi in fibra ottica, reti wifi per tutte le aree arrivi e la sala stampa, 40 ripetitori mobili temporanei con collegamenti da 10 GB su tutte le tappe che garantiscono oltre 50 milioni di connessioni dati al giorno» ci dice Henri Terreaux, direttore tecnico Grandi Eventi Orange che coordina gli oltre 450 i tecnici mobilitati ogni giorno, le 29 staffette mobili e gli oltre 50 tecnici su ogni tappa.
Questi sono solo alcuni dei numeri che raccontano l’impegno di Orange per il Tour. Quest’anno occasione per toccare con mano tutte le potenzialità del 5G. La rete coprirà infatti 99 comuni lungo il percorso della corsa maschile e i 19 comuni di quella femminile, offrendo una velocità e una stabilità di connessione senza precedenti che permetterà a milioni di appassionati di vivere la corsa come mai prima d’ora, con immagini nitide e fluide e una copertura impeccabile anche nelle zone più remote.
L’impegno di Orange per la cultura e il territorio
Il lavoro di Orange al Tour de France non si limita a garantire la connessione. L’azienda francese è anche impegnata a promuovere la cultura del ciclismo e a valorizzare il territorio attraversato dalla corsa. Attraverso diverse iniziative, Orange contribuisce a rendere il Tour de France un evento ancora più speciale per tutti gli appassionati. Ma la storia di Orange al Tour de France non si ferma qui. L’azienda è già al lavoro per sviluppare nuove soluzioni tecnologiche che renderanno le prossime edizioni del terzo evento sportivo più seguito al mondo, dopo le Olimpiadi e la Coppa del Mondo di calcio, ancora più emozionante e coinvolgente per tutti gli appassionati.
Tra le future innovazioni, si ipotizzano l’utilizzo della realtà virtuale e aumentata per offrire un’esperienza immersiva ancora più coinvolgente, lo sviluppo di intelligenza artificiale per personalizzare i contenuti della competizione e la creazione di piattaforme digitali innovative per interagire con i tifosi e atleti in gara. «Il ciclismo – conclude Terraux – rappresenta un viaggio affascinante che Orange accompagna da anni con passione e competenza. Il nostro impegno al Tour de France è un esempio concreto di come l’innovazione possa essere al servizio dello sport e della cultura».